Il consumo di vino tra gli uomini di mezza età è stato collegato ad un tasso di mortalità inferiore, per quanto riguarda malattie cardiache e ictus. Inoltre, è possibile un legame tra consumo di vino moderato e un minor rischio di mortalità anche per il cancro, sempre tra gli uomini di mezza età. Dopo aver seguito 35.292 uomini per circa 28 anni, i ricercatori della Université Paris Ouest Nanterre La Défense e Università di Bordeaux Segalen in Francia hanno scoperto che in oltre il 50% dei casi, il consumo di alcol proveniente dall’assunzione di vino ha dimostrato nei soggetti un minor rischio di morte cardiaca e di tumori del polmone, bocca, cavità orale, faringe, laringe, vescica e retto. Nello specifico: il consumo moderato di vino è stato associato con un 40% di riduzione del rischio di mortalità per malattie cardiovascolari e di un 20% di rischio di morte per cancro.
All’inizio dello studio, le età variavano da 40 a 65 anni e si trattava di cittadini provenienti dalla Francia orientale. Alla fine dello studio, sono stati registrati un totale di 4.035 decessi per cancro, mentre il numero di decessi correlati alle patologie cardiache non erano disponibili. I risultati dello studio sono stati presentati al WineHealth a Sydney, in Australia, lo scorso week end.
Quando si tratta del famoso “paradosso francese” cioè la credenza antica sui benefici per la salute garantiti dall’assunzione di vino rosso (da noi si usa dire “il vino fa buon sangue”) la comunità scientifica è divisa: non tutti sono certi che il vino sia in grado annullare gli effetti di una dieta ricca di grassi e di rischio di malattia coronarica. Uno studio pubblicato sul Journal of Epidemiology e Community Health ha anche suggerito che bere fino a mezzo bicchiere di vino al giorno sia in grado di aumentare l’aspettativa di vita nei maschi di cinque anni, risultato di uno studio sulle abitudini di uomini scelti a caso nel corso di un periodo di 40 anni.
Ma un altro studio dalla Scuola di Medicina dell’Università di Washington a St. Louis, per esempio, ha scoperto che il resveratrolo, l’ingrediente magico contenuto nel vino rosso e “responsabile” del miglioramento della sensibilità all’insulina e della riduzione del rischio di malattia cardiaca, ha avuto poco effetto nelle donne in buona salute. Anche se ridotto, lo studio su 29 donne in post-menopausa ha rilevato solo un minimo miglioramento della salute in coloro che hanno ricevuto 75 mg di resveratrolo al giorno, una quantità pari a quella contenuta in 8 litri di vino rosso.
Autore | Daniela Bortolotti
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