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“Io, giovane malata di cancro, mi sento forte grazie ai social network”

Sulla sua maglietta la scritta: “stupido cancro“; sul suo viso giovane e fresco, il sorriso mesto di chi sta per morire.

L’immagine di Lauren sorridente campeggia sulla pagina del quotidiano americano Fox News.

Lauren Scott è una ragazzina di 16 anni che sta morendo di cancro e si aggrappa disperatamente agli ultimi scampoli di vita. La sua forza, in questo momento, è data dai social network che ogni giorno le tengono compagnia nella stanza fredda e vuota dell’ospedale.

Lauren, che tutti chiamano “Lola“, combatte contro il cancro dal dicembre 2009. I medici le hanno diagnosticato un sarcoma retroperitoneale metastatico che le è costato ben 36 sedute di radioterapia, cinque protocolli chemioterapici e due recidive.

La mia vita dal 2009 è sempre stata un inferno. Non so che cosa significhi respirare a pieni polmoni“, ha confessato Lola.

P U B B L I C I T A'

E lei non ha rinunciato a combattere, come si nota dalla sua florida attività sui social (Twitter, Facebook) dove centinaia di persone la seguono ogni giorno regalandole manciate di sorrisi, messaggi di solidarietà e speranza, durante i momenti difficili.

E di momenti davvero duri, Lola ne ha passati tanti, come quando ha perso i capelli e ha dovuto rasarli tutti perdendo i suoi tratti di acerba femminilità.

Lola ha persino stilato una lista di desideri (una carrellata di cose che vorrebbe fare prima di morire), come incontrare il suo idolo, il cantante Demi Lovato.

I social media hanno reso la malattia di Lola meno gravosa, come lei stessa racconta: “sapere che aldilà dello schermo piatto del pc c’è un mondo vivo e vero fatto di persone in carne ed ossa, ognuna con i propri fardelli è una cosa meravigliosa“, ha dichiarato la sedicenne, “così come è meraviglioso esprimere la propria vulnerabilità e spaere di essere compresa, amata da queste persone“.

SOCIAL NETWORK TERAPEUTICI?

L’utilizzo dei social network a scopi terapeutici è un modus che si sta diffondendo sempre più.
Le piattaforme dei social media stanno rivolgendo maggiore attenzione agli adolescenti ed ai giovani pazienti oncologici. Lola è una delle circa 70.000 persone di età compresa tra 15 e 39 che subiscono, ogni anno, l’infausta diagnosi di cancro.

Eppure, questa generazione di mezzo viene spesso dimenticata. Gli esperti dicono che gli adolescenti malati di cancro in questa fascia di età spesso ricevono tardi una vera e propria diagnosi e non accedono ad un’adeguata sperimentazione clinica.

Matthew Zachary, 38 anni, è il fondatore di StupidCancer.org, un’ organizzazione non-profit progettata proprio per dare forza e coraggio agli adolescenti ed ai giovani pazienti oncologici. Zachary aveva 21 anni quando gli è stato diagnosticato un cancro al cervello.

Questo stupido cancro è un’ esperienza che cambia la vita, è abbastanza difficile accettarlo e conviverci ogni singolo giorno“, ha detto Zachary, “per questo è molto importante sentire l’affetto e la vicinanza di tante persone (ed i social network ci aiutano molto in questo)“.

Zachary, così come Lola, credono nel potere terapeutico dei social che stanno diventando sempre più parte integrante della quotidianità delle persone.

Ad esempio, molti ragazzi malati di cancro postano video di incoraggiamento su Youtube e dispensano consigli utili a chiunque viva la loro stessa drammatica esperienza.

Non ci sono tante persone sopravvissute al cancro, nel mondo, quante sono le persone che visualizzano i video su YouTube o si iscrivono sulla piattaforma Facebook“, ha detto Zachary, “il pubblico è una grandissima fonte di calore, vicinanza, sostegno ed ispirazione per chi soffre“.

Ed è proprio il caso di dirlo: questo è uno dei casi in cui il potere virtuale è in grado di diventare miracolosamente umano.

Autore | Marirosa Barbieri

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.