Chirurgia Bariatrica: Grandi Benefici Per I Diabetici

Per anni, i medici sono rimasti perplessi dal notevole effetto positivo della chirurgia per la perdita di peso rispetto al miglioramento del diabete di tipo 2. La riduzione chirurgica dello stomaco con bypass gastrico è in genere utilizzata per il trattamento di pazienti estremamente obesi, ma è ormai chiaro che l’intervento è più potente di quanto i medici avessero previsto: in vari casi non hanno più avuto bisogno di farmaci per il diabete prima di una significativa perdita di peso, a volte ancora e prima di lasciare l’ospedale.

I ricercatori del Children Hospital di Boston, letteralmente incuriositi da ciò che nessun processo prima d’ora è riuscito a spiegare, hanno analizzato il comportamento del corpo che, improvvisamente, migliora la propria regolazione dello zucchero nel sangue: grazie ad alcuni soggetti cavia che avevano subito un bypass gastrico e sono stati esaminati in uno scanner PET, sono stati in grado di monitorare lo zucchero nel corpo. Nello scanner, una parte del corpo della cavia “riluceva” di attività e si trattava dell’intestino tenue. “Quello che abbiamo scoperto è che questo tratto di intestino diventa un organo ad alto consumo di energia dopo il bypass gastrico“, ha dichiarato il Dott. Nicholas Stylopoulos, ricercatore sull’obesità dei bambini che ha guidato il lavoro, pubblicato giovedi sulla rivista “Science”. L’intestino “usa molta energia dopo il bypass gastrico, perché deve lavorare di più“.

I ricercatori hanno studiato i cambiamenti biomolecolari nell’intestino dopo l’intervento chirurgico per cercare di capire quello che alcune alterazioni precise potrebbero rappresentare a livello di regolazione di zucchero nel sangue. Ciò che hanno scoperto li ha lasciati sorpresi, perché non si trova in genere negli intestini degli adulti: una molecola che agisce come trasportatore di glucosio e zucchero fuori dal sangue e nelle cellule. “Comprendere questi cambiamenti nel dettaglio pone le basi per la ricerca di efficaci terapie del diabete”, ha sottolineato Stylopoulos. “Ora, gli scienziati possono esaminare se è possibile utilizzare un farmaco o un altro intervento per innescare la generazione di quella particolare molecola che fa da trasportatore nell’intestino”.

Autore | Daniela Bortolotti

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