I bambini che sono stati allattati al seno per una buona parte della loro infanzia hanno ottenuto un punteggio superiore sui test di linguaggio e di intelligenza a tre e sette anni, è stato confermato da un nuovo studio in cui i ricercatori hanno scoperto che per ogni mese in più di allattamento (secondo quanto riferito dalle madri stesse), i bambini sostenevano performance migliori su entrambi i test, anche se non su prove di abilità motorie e di memoria.
“Data l’importanza del vantaggio, credo che questo dovrebbe fare riflettere le donne che stanno cercando di prendere decisioni su quanto a lungo allattare, perché ci sono molti fattori che fanno propendere per questa decisione“, ha dichiarato la Dottoressa Mandy Belfort, che ha condotto lo studio all’Ospedale Pediatrico di Boston. “Di contro, bisogna valutare il fattore tempo, che potrebbe tenere le madri lontano dal lavoro e dagli altri doveri familiari più a lungo“.
I risultati supportano le raccomandazioni della American Academy of Pediatrics e degli altri gruppi che si dichiarano a favore dell’allattamento al seno fino ai sei mesi di età, seguiti da un mix di allattamento al seno e cibi solidi. Per il loro studio, la Dottoressa Belfort ei suoi colleghi hanno seguito 1.312 donne residenti nello stato del Massachusetts, che sono state individuate durante la gravidanza fra il 1999-2002, e i loro bambini.
Le madri hanno riferito se avevano mai allattato e, se sì, quanti anni aveva il loro bambino quando hanno smesso; i ricercatori hanno poi dato alle madri e ai bambini dei test di intelligenza standardizzati. Sul test di lingua dato all’età di tre anni, i bambini hanno avuto una media di 103,7. Una volta che sono stati presi in considerazione anche il punteggio ottenuto dalle madri e altri fattori famigliari, compreso il reddito, i ricercatori hanno scoperto che ogni mese in più di allattamento al seno era legato ad un miglioramento di 0,21 punti nell’esame. I bambini che sono stati nutriti con latte materno solo per sei mesi hanno ottenuto una media di tre punti in più sul test di linguaggio, rispetto a coloro che non sono mai stati allattati al seno: i risultati dello studio condotto dalla Dottoressa Belfort e dai suoi colleghi sono stati pubblicati sulla rivista “JAMA Pediatria”.
I test di intelligenza includevano inoltre lettura e scrittura all’età di sette anni: i punteggi medi sono stati di 112,5 e ogni mese in più di allattamento al seno è stato collegato a un miglioramento di 0,35 punti. Tali prove concedevano da 10 a 20 minuti per essere completate e 100 è stato il punteggio medio fra tutti i bambini. La Belfort ha commentato che un genitore o un insegnante probabilmente non avrebbe notato una differenza di pochi punti sul test di intelligenza “Ma credo che l’importanza sia più a livello di tutta la popolazione o dell’intera società: se ogni bambino realizzasse un paio di punti in più, ad esempio, ci sarebbe meno bisogno in generale di aiuto extra da un’insegnante di sostegno”, ha concluso la ricercatrice.
L’allattamento al seno è stato legato anche ad un minor rischio di eczema e infezioni dell’orecchio e dello stomaco.
Studi precedenti avevano trovato un collegamento con l’intelligenza, ma vi erano principalmente evidenze per altre differenze, non quelle tra le madri che allattano e quelle che non lo fanno: i ricercatori sostengono invece che il nuovo rapporto fa fare un passo avanti alla ricerca in generale perché tiene conto sia dei risultati ai test di intelligenza delle madri, ma anche di altri aspetti che riguardano gli ambienti domestici dove crescono i bambini. “Le difficoltà di ogni studio si riscontrano sulle capacità intellettuali dei genitori, e questo può fare la differenza” ha dichiarato a tal proposito la Dottoressa Ruth Lawrence, ricercatrice presso l’Università di Rochester al Medical Center di New York. “Gli studi hanno mostrato molto chiaramente che, quando si adatta a tutti quei parametri, l’allattamento al seno è ancora associato con un maggiore sviluppo intellettuale“. La Dottoressa Lawrence, che non era coinvolta nel nuovo studio, ha altresì aggiunto che alcuni componenti del latte materno, tra cui gli aminoacidi, gli acidi grassi omega-3 e il colesterolo possono essere altrettanto importanti per lo sviluppo del cervello.
Autore | Daniela Bortolotti
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