Elevati livelli di zuccheri nel sangue aumentano fortemente il rischio di sviluppare la demenza.
E’ quanto dice un rapporto pubblicato sul giornale scientifico New England Journal of Medicine. Le persone diabetiche, quindi, non sono le uniche a rischio demenza ma anche i soggetti che godono di perfetta salute ma presentano alte concentrazioni di zucchero rischiano di andare in contro a questa grave patologia.
Secondo i risultati riportati dai ricercatori, l’insulina non funziona correttamente nel cervello nelle persone affette da Alzheimer, la forma più comune di demenza. Da ciò, secondo gli studiosi, deriva la considerazione in base alla quale: più è elevato il livello di glucosio nel sangue, maggiore è il rischio di sviluppare forme di demenza.
Ne è convinto il dottor Paul Crane, autore dello studio e professore associato di medicina presso l’Università di Washington a Seattle.
“Non è ancora del tutto chiaro il motivo in base al quale lo zucchero nel sangue è associato al rischio di demenza. Quello che sappiamo con assoluta certezza è che livelli elevati di zucchero nel sangue possono giocare un ruolo chiave nello sviluppo di questa invalidante patologia“.
Gli esperti hanno analizzato le cartelle cliniche di circa 2.100 persone. Lo studio, iniziato nel 1994, ha monitorato la condizione di alcuni adulti di età superiore ai 65 anni. I partecipanti sono stati costantemente attenzionati dai ricercatori, ogni due anni.
I RISULTATI DELLO STUDIO
Le persone non diabetiche con un livello di glicemia pari a 115 milligrammi per decilitro hanno dimostrato di avere il 18% di probabilità in più di sviluppare la demenza. I diabetici con un livello medio di zucchero nel sangue pari a 190 milligrammi per decilitro, invece, avevano il 40% in più di probabilità di sviluppare la demenza rispetto ai pazienti con valori medi di 160 milligrammi per decilitro.
Anche se lo zucchero nel sangue varia (a seconda delle persone, dell’alimentazione e dello stile di vita), la maggior parte delle persone non diabetiche ha livelli di glucosio inferiori a 125 milligrammi per decilitro, secondo il National Institutes of Health.
Più di 5 milioni di persone negli Stati Uniti sono affette dal morbo di Alzheimer, una malattia progressiva che erode la memoria, svilisce il pensiero e la capacità di vivere la quotidianità con tranquillità e spensieratezza. La causa della malattia è sconosciuta e non c’è ancora una cura definitiva anche se la scienza e le nuove scoperte promettono bene.
Autore | Marirosa Barbieri
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