“I genitori dovrebbero vaccinare i propri figli, contro l’influenza, nel più breve tempo possibile”.
E’ il monito dell’ American Academy of Pediatrics.
“I genitori non dovrebbero ritardare il vaccino“, ha aggiunto il pediatra Henry Bernstein dell’ Hofstra North Shore – Long Island Jewish Health Institute di New York.
Tutta questa premura è legata al fatto che “il virus dell’influenza è imprevedibile ed aggressivo ed è importante, quindi, batterlo sul tempo”, dicono i pediatri.
I centri statunitensi per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione stimano che tra le 3.000 e le 49.000 persone all’anno muoiono per influenza negli Stati Uniti. Durante la stagione influenzale dello scorso anno, circa 160 bambini sono deceduti a causa dell’ influenza.
Normalmente il vaccino contrasta i ceppi dell’ influenza A, H1N1e H3N2 ed un ceppo dell’influenza B. I vaccini di quest’anno proteggono anche contro un altro ceppo influenzale.
Le aziende farmaceutiche (da molti accusate di speculare sull’influenza stagionale) non possono creare vaccini per soddisfare tutte le esigenze quindi, per il virus influenzale del 2013-2014, hanno ideato una vera e propria miscela-composto di diversi vaccini: si tratta del Flublok che ha ottenuto la licenza a gennaio ed è stato realizzato dalla Protein Sciences.
Questo prodotto contiene proteine derivanti dalle cellule di insetti e, come tutti i vaccini stagionali, presenta una percentuale di rischi.
I medici consigliano il vaccino antinfluenzale soprattutto per le donne incinte visto che la gravidanza colpisce il sistema immunitario e le future mamme, quindi, hanno il doppio delle possibilità di ammalarsi.
Nonostante questo consiglio, durante la stagione influenzale 2010-2011 negli Stati Uniti, solo circa la metà delle donne in gravidanza si è prestata ad un vaccino antinfluenzale.
Circa il 42 % della popolazione degli Stati Uniti è risultato immune all’influenza nella stagione 2011-2012, grazie al vaccino.
Il vaccino funziona principalmente sui bambini di età compresa tra 0 e 2 anni: infatti più del 63 % dei piccoli dai 2 ai 4 anni è stato vaccinato nel 2011.
Il problema è che la gente non vede l’influenza come una seria minaccia per la salute e tende a sminuire la portata delle potenziali conseguenze derivanti da questo malanno stagionale.
Perchè il vaccino faccia un vero e proprio effetto è necessario attendere un periodo che va da una settimana a dieci giorni. Allo scadere di questo tempo, infatti, sarà possibile ottenere una protezione completa.
L’aspetto più importante del vaccino consiste nel fatto che questa terapia protegge (o almeno dovrebbe) le persone che vi si sottopongono per tutta la stagione influenzale.
Autore | Marirosa Barbieri
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