Una diversione biliopancreatica cambia il normale processo di digestione, perché rende lo stomaco più piccolo. Ciò permette al cibo di bypassare (evitare) parte dell’intestino tenue e in tal modo si assorbono meno calorie. A causa dei rischi, quest’intervento viene eseguito solo in persone gravemente obese e che non sono riuscite a perdere peso in qualsiasi altro modo. È affetta da obesità grave una persona con indice di massa corporea (BMI) pari o superiore a 50.
Dopo l’operazione, il paziente si sentirà sazio più in fretta; ciò gli consentirà di consumare meno cibo. Bypassare parte dell’intestino significa che verranno assorbite meno calorie e che si otterrà una perdita di peso. Ma il miglior modo per eliminare chili dopo l’intervento è adottare sane abitudini, come mangiare sano e fare regolarmente esercizio fisico.
Ci sono due tipi di interventi di diversione biliopancreatica: la diversione biliopancreatica e la diversione biliopancreatica con switch duodenale. La maggior parte dei chirurghi non esegue l’intervento con switch se la persona non è gravemente obesa (con BMI pari o superiore a 50) e se il peso non causa seri problemi di salute.
• Con la diversione biliopancreatica viene rimossa parte dello stomaco e la parte restante viene collegata alla porzione inferiore dell’intestino tenue. Si tratta di un intervento ad alto rischio che a lungo termine può causare problemi di salute. Per il corpo infatti è più difficile assorbire cibo e sostanze nutritive. Le persone che si sottopongono a questo tipo di chirurgia devono assumere integratori di vitamine e minerali per il resto della loro vita e questo può risultare molto costoso.
• Con la diversione biliopancreatica con switch duodenale viene rimossa una parte diversa dello stomaco. Ciò permette al chirurgo di lasciare il piloro (la valvola situata tra lo stomaco e il duodeno). Anche questo è un intervento ad alto rischio che a lungo termine può provocare problemi di salute a causa della difficoltà ad assorbire cibo e sostanze nutritive. Inoltre, anche in questo caso i pazienti dovranno assumere integratori di vitamine e minerali per sempre.
Tali procedure possono essere eseguite in modo tradizionale (con un taglio alla pancia piuttosto grande) o con la laparoscopia. Con quest’ultimo metodo il taglio è piccolo e vengono utilizzati piccoli strumenti e una telecamera per monitorare l’intervento.
Cosa può succedere dopo l’intervento?
Dopo la prima settimana si avrà mal di pancia e sarà necessaria l’assunzione di antidolorifici. Il dolore è causato dall’incisione fatta dal chirurgo. Siccome lo stomaco diventerà più piccolo, il paziente si sentirà sazio più in fretta; in più il cibo può finire rapidamente nell’intestino tenue e si avrà quindi la sindrome di dumping. Tale disturbo può causare diarrea, debolezza e nausea e può ostacolare la nutrizione. Con uno switch duodenale si riduce il rischio di avere la sindrome di dumping.
Il medico darà al paziente istruzioni specifiche sugli alimenti da poter consumare. Per circa un mese dopo l’intervento, lo stomaco è in grado di gestire solo piccole quantità di cibi liquidi e morbidi. È importante cercare di sorseggiare acqua durante il giorno per scongiurare la disidratazione. È possibile inoltre notare cambiamenti nella regolarità dei movimenti intestinali. Si tratta di un fenomeno comune, ma bisogna evitare la stitichezza.
Man mano il paziente sarà in grado di introdurre nuovamente cibi solidi nella sua dieta, ma deve stare attento a masticare bene gli alimenti e a smettere di mangiare quando si sente sazio. È probabile che il paziente avrà bisogno di tempo per abituarsi, perché si sentirà pieno dopo aver mangiato molto meno di quanto era solito mangiare ma, se non starà attento a queste due indicazioni, avvertirà malessere, nausea e a volte vomito. Inoltre se consuma alimenti liquidi troppo calorici, come soda e succhi di frutta, potrebbe non perdere peso e, se continua a mangiare troppo, lo stomaco si allunga. Se arriva questo momento, il paziente non avrà alcun vantaggio dopo l’intervento.
La chirurgia rimuove parte dell’intestino dove vengono assorbiti facilmente minerali e vitamine. Per questo motivo, il paziente può andare incontro a una carenza di ferro, calcio, magnesio o vitamine. È importante assicurarsi di assumere abbastanza sostanze nutritive con i pasti quotidiani per prevenire tali carenze. È inoltre necessario collaborare con un dietologo per pianificare i pasti e potrebbe essere opportuno assumere ulteriore vitamina B12.
L’attività dopo l’intervento dipende dalla modalità con cui questo è stato eseguito (tradizionale o laparoscopica). Con una operazione tradizionale bisogna evitare sforzi pesanti o esercizio fisico estenuante, in modo da permettere alla pancia di guarire. In questo caso, il paziente probabilmente sarà in grado di ritornare al lavoro o alla sua normale routine in 4 – 6 settimane.
Perché si ricorre alla chirurgia bariatrica?
Questo tipo di chirurgia è adatto alle persone gravemente obese e che non sono riuscite a perdere peso con altri metodi non chirurgici (dieta, esercizio fisico o medicina). Viene preso in considerazione quando l’indice di massa corporea (BMI) è pari o superiore a 40. A volte vengono fatte eccezioni quando il BMI è pari o superiore a 35, ma in questo caso il paziente deve soffrire di gravi problemi di salute legati al peso in eccesso.
È importante pensare alla chirurgia bariatrica come uno strumento che aiuta a perdere peso e non come una soluzione immediata. Se dopo l’intervento il paziente farà una dieta sana e regolare esercizio fisico, potrà raggiungere il suo obiettivo di peso e evitare di riacquistare in seguito il peso perso.
Come funziona?
Gli interventi di diversione biliopancreatica sono efficaci. La maggior parte delle persone perde il 75 – 80% del peso in eccesso (il peso che va oltre quello considerato sano) e riesce a mantenere il suo nuovo peso. Dieci anni dopo l’intervento di chirurgia bariatrica, molte persone riprendono il 20 – 25% del peso che avevano perso. I successi a lungo termine sono notevoli nelle persone che pensano in modo realistico al peso che potranno perdere, che continuano a prendere appuntamento con il team medico, che seguono il piano alimentare consigliato e che sono fisicamente attive.
Quali sono i rischi?
I rischi comuni a tutti gli interventi di chirurgia bariatrica sono infezione dell’incisione, una fuoriuscita dallo stomaco nella cavità addominale o dove è connesso l’intestino (con conseguente infezione chiamata peritonite), coaguli di sangue nelle gambe (TVP, cioè trombosi venosa profonda) o nel polmone (embolia polmonare). Alcune persone sviluppano calcoli biliari o una patologia legata alla carenza nutrizionale, come l’anemia o l’osteoporosi.
La diversione biliopancreatica è un intervento con rischi a breve e a lungo termine, tra cui:
• sindrome di dumping (o sindrome da svuotamento): provoca nausea, debolezza, sudorazione, e a volte diarrea subito dopo aver mangiato. Questi sintomi peggiorano con il consumo di cibi raffinati e ad alto contenuto calorico (come i dolci). In alcuni momenti la debolezza può essere così forte che il paziente ha bisogno di distendersi fino a quando il sintomo sarà passato.
• Un rischio più alto di osteoporosi: ciò è dovuto al fatto che il corpo non riesce ad assorbire le sostanze nutritive come era abituato a fare.
• Feci maleodoranti e diarrea: questo sintomo può verificarsi a causa del cattivo assorbimento di proteine, grassi, calcio, ferro e vitamine B12, A, D, E e K.
• Malnutrizione: mangiare meno e assorbire meno può voler dire che non sono stati assunti abbastanza nutrienti e ciò può causare problemi di salute. Il paziente dovrà prendere integratori di vitamine e minerali per il resto della sua vita.
Da ricordare:
• La chirurgia bariatrica non rimuove il tessuto adiposo. Non è chirurgia estetica.
• Alcuni studi dimostrano che le persone che si sono sottoposte alla chirurgia bariatrica hanno meno probabilità di morire per problemi cardiaci, diabete o cancro rispetto alle persone obese che non si sono sottoposte a questo tipo di intervento.
• Per prepararsi all’intervento, bisogna compilare un modulo di richiesta informazioni.
Autore | Anna Abategiovanni
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