L’acqua, un bene prezioso in via di estinzione.
Troppo preziosa per permetterci di sperperarla, così, da sprovveduti. Nell’acqua si nasce e dall’acqua dipende la nostra stessa vita, basti pensare che questa risorsa riveste il 71% del nostro pianeta.
I dati diffusi e le indagini condotte da organizzazioni internazionali sulle risorse idriche attualmente presenti, non sono certo confortanti e delineano scenari futuri inquietanti.
Secondo il report del World Water Assessment delle Nazioni Unite, “entro il 2025, più di due terzi della popolazione mondiale dovrà fare i conti con la carenza cronica di acqua”.
Che cosa possiamo fare, quindi, per salvaguardare il bene più prezioso di cui disponiamo? Innanzitutto, dovremmo cominciare, nel nostro piccolo, ad usare una serie di accorgimenti che, come gocce nell’oceano, possono fare la differenza nel lungo periodo.
DOVE VA A FINIRE LA NOSTRA ACQUA?
Sebbene sembri che le risorse idriche nel nostro pianeta siano abbondanti ed inesauribili, stiamo vivendo, in realtà, una fase di forte carenza. Le cause della crisi idrica sono varie: sistemi e reti di distribuzione inadeguati, siccità ed eccessivo sfruttamento delle falde.
L’irrigazione intensiva praticata dal settore agricolo e l’approvvigionamento costante da parte delle industrie, hanno ridotto sensibilmente le riserve, impoverendo le falde acquifere e determinando una situazione di emergenza. Solo una piccola parte dell’acqua rifornisce case private e luoghi pubblici.
I dati parlano chiaro. Secondo Maude Barlow, presidente nazionale del Consiglio dei Canadesi e Senior Advisor della 63 ª Assemblea generale delle Nazioni Unite, “siamo alle prese con un cambiamento climatico non indifferente e ciò incide sulle nostre riserve idriche. Di questo, la maggior parte delle persone e dei leader politici non sono coscienti fino in fondo”.
Secondo un report delle Nazioni Unite, datato al 2010, “800 milioni di persone hanno problemi ad accedere all’acqua potabile e 4/5 milioni di persone sviluppano malattie letali legate all’acqua”.
L’emergenza idrica attanaglia diversi Paesi in via di sviluppo ma anche quelli sviluppati.
SOLUZIONE? CONSUMO CONSAPEVOLE
Consumo consapevole: in questa espressione si concentra la soluzione per la crisi idrica.
Basti pensare che, razionalizzando i nostri consumi domestici, contribuiremmo ad un risparmio idrico notevole.
Mangiare meno carne potrebbe essere un modo per risparmiare acqua.
Qualsiasi tipo di allevamento di carne sfrutta le riserve idriche più delle aziende agricole visto che necessita di una quantità enorme di acqua per dissetare gli animali.
Un chilo di fiocchi di patate costa 900 litri di acqua mentre produrre un chilo di carne di maiale determina un consumo idrico di 4.800 litri, così come un chilo di carne di manzo richiede il dispendio di 15.500 litri di acqua, in confronto ai 3.900 litri per ottenere un chilo di carne di pollo.
La canna da zucchero è una delle colture che richiedono un maggiore dispendio di acqua. Ogni chilo di zucchero bianco richiede 1.500 litri di acqua, rispetto ai 1.300 litri necessari per il frumento o i 900 litri per la coltura del mais.
Mangia cibi locali ed evita prodotti industriali. Gli impianti industriali alimentari sfruttano un’enorme quantità di acqua, necessaria per produrre, oltre agli alimenti, anche contenitori in plastica, tessuti e molto altro.
Le grandi aziende alimentari, inoltre, spendono ingenti risorse anche per il trasporto, su gomma, dei loro prodotti.
Prediligendo i cibi dei produttori locali, invece, otterrai maggiori benefici sia in termini di salute (potrai godere di prodotti più freschi e genuini), sia in termini di risparmio idrico.
Consumare cibi meno elaborati che non richiedono quindi diverse e dspendiose fasi di elaborazione (trattamento, raffinazione, conserva) è un buon sistema per risparmiare l’acqua.
E’ preferibile produrre e cucinare da sè alimenti gustosi, piuttosto che acquistare salse prefabbricate e cibi spazzatura trasformati.
Mangiare cibo più fresco ci consentirà di eliminare gli zuccheri aggiunti, i conservanti e le sostanze chimiche; di affinare le abilità in cucina e di godere di maggiore salute.
Il consumo di caffè, la passione di molti italiani, va ben ponderato sia per i problemi che esso può comportare sulla salute (tachicardia e tensione, tanto per citarne alcuni), sia per la sua incidenza sul risparmio idrico.
Non dimentichiamoci, infine, di osservare alcune regole dentro casa per risparmiare le risorse idriche e contribuire al risparmio dell’acqua.
Ad esempio, quando laviamo i denti, ricordiamoci di chiudere i rubinetti (dopo aver inumidito le setole dello spazzolino) e di riattivali solo nella fase del risciacquo.
Lavare i piatti è un’operazione poco piacevole per noi donne e che va fatta con molta cura ed attenzione.
Durante il lavaggio a mano delle stoviglie, infatti, si spreca una quantità enorme di acqua.
E’ bene, quindi, utilizzare una pentola pulita e riempirla di acqua tiepida; quindi immergere e detergere le stoviglie sporche; risciacquarle sotto l’acqua corrente e lasciarle sgocciolare sul lavabo.
Autore | Marirosa Barbieri
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