Hai mai sentito parlare di desublimazione repressiva? E di disforia?
Termini, espressioni, parole che indicano stati d’animo e situazioni psicologiche difficili da descrivere.
Lo psicologo W. Gerrod Parrott ha suddiviso le emozioni umane in diverse sottocategorie. Secondo l’esperto, infatti, esistono macro insiemi emozionali: tristezza, gioia e rabbia (facilmente ed universalmente riconoscibili) cui fanno capo tutta una serie di sensazioni difficili da descrivere.
Il nostro dizionario è, per certi versi, limitato a parole come ansia, paura, tristezza, felicità che presentano, tuttavia, sfumature diverse.
Vediamo, quindi, quali sono queste emozioni novelle ed impariamo a definirle nel modo più appropriato.
DISFORIA
Come il termine ci suggerisce, la disforia è l’opposto di euforia. Questo stato d’animo che rappresenta una condizione di profonda tristezza si accompagna ad irrequietezza, mancanza di energia, ansia, irritazione e rabbia.
Di sicuro, almeno una volta nella vita, abbiamo sperimentato simili sensazioni cui abbiamo dato il nome generico ed improprio di tristezza. In realtà, ciò che distingue la disforia dalla depressione, è dato dalle fluttuazioni emotive: una persona affetta da disforia tende a pasare dalla gioia alla rabbia, alla tristezza profonda.
Questo stato d’animo è frutto, di solito, di situazioni particolarmente angoscianti o tristi.
ENTHRALLMENT (ALIAS, ESTASI)
Difficile da tradurre ma facile da comprendere: l’ enthrallment è una sensazione emotiva di intensa estasi. Questa emozione appartiene dunque alla categoria delle sensazioni positive (gioia, sollievo, allegria) e ne è l’estremizzazione.
L’enthrallment non è euforia estrema, nè piacere massimo ma un’ elevazione dell’umore e dello stato d’animo, all’ennesima potenza.
NORMOPATIA
Si tratta di una vera e propria ossessione che spinge determinate persone a conformarsi, in modo estremo ed esagerato, alle norme sociali ed alle convenzioni fino al punto di diventarne vittime.
Il termine scientifico di normopatia è stato coniato da Christopher Bollas secondo cui il conformismo esasperante ed esasperato cela un aspetto davvero inquietante: la violenza.
Molte persone perfettamente in linea con le convenzioni e le regole sociali, infatti, coltivano una dimensione interiore personale completamente opposta a quella che rivestono pubblicamente. In sostanza esse vivono un quotidiano e sfiancante sdoppiamento della personalità.
ABIEZIONE
L’abiezione è un’emozione negativa che si sperimenta alla vista di scene inquietanti e disgustose (la visione di un cadavere, ferite aperte, sangue, sparatoria) che hanno, come soggetto principale, il corpo umano.
L’abiezione rimanda alla sensazione primitiva che ciascun bambino prova quando realizza che il proprio corpo è separato e diverso da quello dei genitori. Questa consapevolezza provoca nell’infante uno stato di estremo orrore che si trascinerà per tutta la vita.
Il filosofo francese Julia Kristeva ha tentato di fornire una spiegazione al termine abiezione definendola come una sensazione che si riattiva quando sperimentiamo eventi che, per quanto brevi, ci inducono a mettere in discussione i confini ed i limiti fisici e mentali del nostro essere.
SUBLIMAZIONE
Un termine prestato alla psicologia per descrivere il desiderio di forte sessualità.
Freud riteneva che il desiderio sessuale è alla base di tutte le emozioni umane e, se represso, viene fuori in tutta la sua virulenza.
La sublimazione, freudianamente parlando, è dunque il processo di reindirizzamento dei desideri sessuali verso qualche attività socialmente utile ed efficace.
Sublimare significa quindi trasformare l’istinto ferino (sessualità) insito nell’uomo, in energia creativa e produttiva (come l’arte).
Di altro avviso sono, invece, alcuni psichiatri come il francese Jacques Lacan secondo cui la sublimazione costituisce il semplice passaggio del desiderio sessuale da un oggetto ad un altro (ad esempio, da un amante ad un altro).
COAZIONE A RIPETERE
Si tratta dell’abitudine umana a ripetere azioni ed atteggiamenti distruttivi ed improduttivi.
Pur avendo la consapevolezza che determinati comportamenti non ci conducono a nulla, molte persone sono solite ripeterli quasi con lo scopo di farsi male.
E’ quello che volgarmente definiamo masochismo cui Freud dedicò gran parte delle sue attenzioni.
Secondo Freud alla base della coazione a ripetere c’è la ” pulsione di morte “, o la voglia di ritornare, inconsciamente, allo “stato precedente delle cose” (la condizione di non-esistenza prima che nascessimo).
E’ il ricordo inconscio di questo stato, forse, a spingerci a ripetere le azioni che sono distruttive o improduttive.
DESUBLIMAZIONE REPRESSIVA
Il politologo Herbert Marcuse ha tentato di descrivere la desublimazione repressiva, prendendo spunto dal concetto di sublimazione spiegato da Freud.
Marcuse definisce la desublimazione repressiva come la reazione alle regole ed alle convenzioni (lavoro, doveri familiari, incombenze) cui le persone sono sottoposte nella vita quotidiana.
La riflessione parte da un’osservazione: la società è caratterizzata da due anime: la prima tradizionalista e convenzionale (assoggettata al controllo rigoroso di governo ed aziende), la seconda animale (fatta di pulsioni istintive ed emozionali, tipiche dell’essere umano).
In questo contesto bipolare la persona si trova quindi a vivere due identità contrapposte: quella del ligio cittadino attento osservatore delle regole e quella dello scapestrato che dà libero sfogo ai suoi istinti.
La desublimazione si realizza nel momento in cui decidiamo di aprire la valvola di sfogo dei nostri desideri, liberandoci dalle restrizioni sociali.
Un buon esempio di desublimazione repressiva è offerto, secondo Marcuse, dai party che si svolgono in un college. Spesso, gli alunni modello si scatenano durante le feste, bevono, fumano e si drogano a dismisura, liberando la parte ferina ed istintiva di sè.
APORIA
L’aporia è la sensazione emotiva che nasce quando ci si rende conto che ciò che credevamo vero, in realtà non è altro che fasullo.
Il termine deriva dal greco antico ed è stato molto utilizzato dai teorici post- strutturalisti, come Jacques Derrida e Gayatri Spivak.
L’aporia aiuta a descrivere la sensazione che le persone provano dinanzi ad un mondo sovraccarico di informazioni omologate, messaggi contraddittori che spesso si rivelano falsi ed illusori.
COMPARSIONE
La comparsione è la sensazione opposta alla gelosia. Si tratta di un’emozione particolare che si innesca in ogni ambito della nostra vita.
Accade, ad esempio, che un partner non provi gelosia nel vedere il proprio compagno/a fornicare con un altro/a.
Così come, un amico può provare comparsione (assenza di gelosia) davanti ai successi umani e professionali di un altro amico.
SENTIMENTI DI GRUPPO
Secondo molti psicologi esistono sentimenti che si provano solo se membri di un determinato gruppo di persone. Si tratta di sensazioni e pensieri che non proveremmo mai come singoli individui.
Questo scollamento può provocare confusione e contraddizione tra la nostra singola persona e quello che siamo in quanto appartenenti ad una società e ad un gruppo.
Ad esempio può succedere che, in quanto membri di in gruppo, proviamo ricusazione per la guerra mentre da singoli la vedremmo come motivo di orgoglio e nazionalismo.
Oppure possiamo ritenere moralmente sbagliata l’omosessualità eppure sentirci omosessuali.
Sanare questa dicotomia è davvero difficile e complesso e ciò rappresenta spesso la causa di forti contrasti e disagi interiori.
Autore | Marirosa Barbieri
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