Le donne che presentano delle cellule anomale alla cervice uterina hanno più probabilità di ammalarsi di tumore al collo dell’utero, nel corso della loro vita.
Lo racconta uno studio svedese che ha rilevato l’evoluzione delle cellule anomale in donne che si sono sottoposte al un pap-test.
La ricerca è stata condotta su 150.883 pazienti precedentemente trattate per una diagnosi di CIN3 (cancro) e che, in tarda età, hanno sviluppato un tumore vaginale. In particolare tra le donne svedesi il rischio di sviluppare il cancro si è attestato su una media di 8.9 casi ogni 100.000 donne di mezza età e su 10.2 casi per 100.000 nelle donne di almeno 70 anni.
Il tasso di mortalità tra le pazienti che si sono sottoposte allo studio, è risultato sette volte maggiore rispetto alla popolazione femminile in generale cui non era stata diagnosticata un’anomalia nelle cellule della cervice uterina.
Nel Regno Unito, circa 2.851 donne hanno ricevuto una diagnosi di cancro alla cervice nel 2010, portando quindi questo male al 12 ° posto nella classifica dei tumori femminili più diffusi, mentre 972 donne sono morte, nel corso del 2011.
Anche se tutte le donne di età compresa tra i 25 ei 64 anni sono invitate a sottoporsi allo screening, poco meno di quattro su cinque, lo fa abitualmente.
Sarah Williams addetta all’informazione del Cancer Research UK, ha dichiarato che lo screening alla cervice uterina ha salvato migliaia di vite e questo, sottolinea l’esperta, “evidenzia come sia importante mantenere alta l’attenzione sulle donne che, in seguito ad esami diagnostici, hanno ricevuto una diagnosi di cellule anomale. Queste donne dovrebbero sottoporsi a controlli ricorrenti e test per l’infezione da papilloma virus (HPV) che è tra i fattori principali dello sviluppo di questa forma tumorale“.
“Quando viene intercettato, attraverso lo screening“, ha detto Julietta Patnick, direttore dei programmi di screening NHS Cancer, “il cancro è di solito in una fase molto precoce. Una fase in cui ogni trattamento ha una maggiore possibilità di successo ed è quindi fondamentale scoprirlo al tempo giusto”.
Autore | Marirosa Barbieri
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