Si chiamano FOXG1 e Groucho/TLE e sono due proteine che potrebbero rivelarsi utili nel trattamento del Glioblastoma una forma di tumore al cervello molto aggressiva.
La scoperta è in parte italiana e porta la firma di Alessandro Perin, neurochirurgo all’Istituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano e di un qualificato team di esperti composto da Federica Verginelli, Alessandro Perin, Rola Dali, Karen H. Fung, Rita Lo, Pierluigi Longatti, Marie-Christine Guiot, Rolando F. Del Maestro, Sabrina Rossi, Umberto Di orzio,Owen Stechishin, Samuel Weiss, Stefano Stifani.
Il merito della scoperta consiste nell’aver individuato il ruolo svolto da due proteine nello sviluppo del carcinoma, così da poter intervenire su esse e volgerle a fini terapeutici.
Il Glioblastoma (GBM), si legge nell’abstract dello studio, “è il tumore cerebrale maligno più comune e letale che s’accompagna ad una sopravvivenza media inferiore a 2 anni“.
Il tumore mostra una variegata complessità cellulare e comprende alcune cellule cerebrali tumorali, i BTICs (brain tumor initiating cells), considerati come potenziali obiettivi per le terapie del glioblastoma.
Gli scienziati hanno scoperto che i fattori di trascrizione FOXG1 e Groucho / TLE (due proteine) accendono e spengono alcuni geni, aumentano la senescenza replicativa e diminuiscono la crescita del tumore BTIC.
Questi risultati forniscono la prova che i programmi trascrizionali regolati da FOXG1 e Groucho / TLE sono importanti per il sistema di proliferazione cellulare e crescita del tumore.
E che, specifica lo studio, un intervento mirato su questi elementi (la ricerca non è definitiva per un’applicazione clinica) potrebbe evitare rischi di recidiva (di solito provocato da queste cellule).
Autore | Marirosa Barbieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA