Poveri e farmaci. Un binomio stridente. Sempre più persone, vittime della morsa della povertà, non possono permettersi l’acquisto di farmaci (anche i più banali) perchè costosi.
Su queste basi, sabato 8 febbraio si terrà la “Giornata di raccolta del farmaco“, un appuntamento celebrato ormai da anni (dal 2000) grazie alla collaborazione del Banco Farmaceutico, di Federfarma e CDO Opere sociali.
L’ingrediente fondamentale per il successo di questa quattordicesima edizione risiede nella sensibilità dei cittadini, la cosiddetta carità contro la povertà sanitaria.
L’iniziativa nacque a Milano, salvo poi prendere piede su tutto il territorio nazionale.
In tutti questi anni sono stati raccolti 3.050.000 farmaci, per un valore commerciale di circa 20 milioni di euro.
QUALI SONO LE FARMACIE CHE ADERIRANNO ALL’INIZIATIVA?
Sono più di 3000 le farmacie sparse sul territorio che hanno deciso di prestarsi alla giornata. Sarà possibile riconoscerle dalla locandina che esporranno durante la giornata. Attraverso questo link, inoltre, è possibile trovare la farmacia che ha aderito e più vicina alla propria abitazione.
Una volta individuate le farmacie, potremo acquistare i farmaci e consegnarli ai volontari che li destineranno agli enti assistenziali convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico.
Si tratta di 1506 strutture convenzionate (associazioni di volontariato o di promozione sociale, fondazioni, cooperative sociali, enti morali ed enti religiosi).
QUALI SONO LE CASE FARMACEUTICHE CHE HANNO ADERITO AL PROGETTO?
Nel biennio 201-2012 erano 30 le aziende coinvolte che hanno donato un milione di confezioni.
COME FUNZIONA?
Il meccanismo alla base delle donazioni è questo: la BFR (Banco Farmaceutico Research) nata nel 2007 offre alle aziende farmaceutiche una consulenza tecnico fiscale, in cambio della donazione di farmaci che poi vengono distribuiti alle farmacie e poi agli enti.
I POVERI IN AUMENTO
Sono sempre di più le persone che non possono permettersi cibo e medicine. Non si tratta solo dei clochard ma la povertà sta lambendo ampie fette di popolazione.
I dati Istat riferiti al biennio 2011-2012 parlavano di 29,9% dei residenti a rischio povertà o esclusione sociale (+1,7 punti percentuali sul 2011). Una percentuale aumentata con il tempo.
“Sempre più extracomunitari o italiani“, ha sentenziato Franco Zagaria, consigliere BFR, “non hanno quelle due o tre euro che servono per pagare il ticket sul farmaco“.
Autore | Marirosa Barbieri
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