Che cosa è la MRSA?
La MRSA (Methicillin-Resistant Staphylococcus Aureus) è la sigla che indica un tipo di batteri resistenti agli antibiotici beta-lattamici. La MRSA è contagiosa e può causare infezioni pericolose per la vita.
Essa non si trova nell’ambiente naturale (terreno o acqua) ma vive nel naso e sulla pelle degli esseri umani e si sviluppa venendo a contatto con una persona infetta, o da esposizione a un oggetto contaminato, o da contatto con una superficie che una persona infetta ha precedentemente toccato.
Classificazione della MRSA
Le infezioni da MRSA sono classificate come:
– acquisita in ospedale (HA-MRSA);
– acquisita in comunità (CA-MRSA).
HA-MRSA
La HA-MRSA è associata con l’esposizione a cateteri endovenosi, procedure chirurgiche come la sostituzione delle articolazioni e il contatto con i dispositivi che si trovano in un ambiente ospedaliero.
CA-MRSA
La CA-MRSA è associata a condizioni di stretto contatto personale, scarsa igiene e all’esposizione ad oggetti contaminati.
Circa una persona sana su quattro può essere colonizzata da batteri stafilococco: esistono coloro che hanno i batteri presenti nella loro pelle e nei loro passaggi nasali, ma non sono malati. Storicamente, lo stafilococco era sensibile agli antibiotici beta-lattamici, come la penicillina, la meticillina e l’ampicillina, ma alcuni ceppi di stafilococco hanno sviluppato resistenza. Si stima che il 2% della popolazione ora porti un ceppo di stafilococco che è resistente e la maggior parte delle infezioni da stafilococco, che oggi si verificano negli ospedali, sono causate dalla MRSA. Anche se le misure di controllo delle infezioni aggressive hanno diminuito l’incidenza di MRSA di tipo ospedaliero, l’incidenza di quella comunitaria è in aumento.
I fattori di rischio della MRSA
I fattori di rischio della HA-MRSA includono:
– ospedalizzazione (attuale o nell’anno precedente);
– dialisi;
– sistema immunitario indebolito;
– permanenza in case di cura.
I fattori di rischio della CA-MRSA includono:
– permanenza in carcere;
– omosessualità (gli omosessuali hanno una maggiore incidenza di MRSA);
– atleti che condividono attrezzature, asciugamani o rasoi;
– partecipazione a sport da contatto;
– permanenza in campi di addestramento militare;
– partecipazione a servizi di assistenza;
– contatto con superfici contaminate dalla MRSA.
Sintomi e segnali di infezione da MRSA
La maggior parte delle infezioni da MRSA rimane limitata alla pelle, ma la HA- MRSA può causare malattie gravi, in cui i batteri possono diffondersi a sangue, ossa e altri tessuti.
Sintomi della CA- MRSA
La CA-MRSA di solito provoca infezioni della pelle; le aree che sono state tagliate, graffiate o strofinate sono vulnerabili alle infezioni. Aree principali di corpo e capelli (glutei, ascelle, parte posteriore del collo e barba) hanno maggiori probabilità di essere infettate. Le zone infette sono arrossate, gonfie, piene di liquido e dolenti al tatto. La lesione può assomigliare ad un morso di ragno infetto. In genere il centro è di colore giallo o bianco. Pus e altri fluidi possono drenare da queste lesioni. Lo spettro di infezioni cutanee da MRSA comprende infezione o ascesso dei follicoli piliferi (foruncoli), ascessi gruppi di foruncoli infetti.
Sintomi della HA-MRSA
La HA-MRSA può causare problemi gravi come polmonite, infezioni del tratto urinario, sepsi e infezioni ossee. I sintomi della HA-MRSA includono:
– sensazione generalizzata di malessere;
– rash cutaneo;
– mal di testa;
– dolori muscolari;
– brividi;
– febbre;
– stanchezza;
– tosse;
– mancanza di respiro;
– dolori al petto.
Test e diagnosi di una infezione da MRSA
La diagnosi inizia con la valutazione storica dello stato di salute e con l’esame fisico. Le colture devono essere ottenute dal sito di infezione utilizzando tecniche antisettiche.
I metodi di coltura per diagnosticare la MRSA sono i seguenti:
1. Colture di infezioni della pelle. I campioni di secrezioni si ottengono con un tampone di cotone sterile e vengono posti in un contenitore per il trasporto al laboratorio.
2. Colture dell’espettorato. I pazienti che sono in grado di tossire, sono anche in grado di fornire un campione di espettorato. I pazienti che non sono in grado di tossire e quelli sotto ventilazione, potrebbero richiedere un lavaggio delle vie respiratorie o una broncoscopia per ottenere un campione di espettorato. Il lavaggio delle vie respiratorie e la broncoscopia implicano l’uso di un broncoscopio: in condizioni controllate, il medico inserisce il tubo sottile (il broncoscopio) attraverso la bocca e nei polmoni. Il broncoscopio ha una fotocamera collegata, in modo che il medico sia in grado di vedere i polmoni e raccogliere un campione di secrezioni per la coltura.
3. Colture dell’urina. Nella maggior parte dei casi, le colture sono ottenute da un campione di urina: in primo luogo, l’area intorno all’uretra è pulita con un disinfettante, poi un contenitore sterile viene utilizzato per raccogliere l’urina. Talvolta, l’urina deve essere raccolta direttamente dalla vescica e per fare questo il medico inserisce un tubo sterile chiamato catetere di Foley. Il medico drena poi l’urina dalla vescica in un contenitore sterile.
4. Colture del sangue. Colture ematiche positive sono la prova di sepsi. La sepsi è la presenza di batteri nel sangue: i batteri possono entrare nel sangue dalle infezioni situate in altre parti del corpo, come i polmoni, le ossa, il tratto urinario e i cateteri endovenosi.
I risultati delle colture impiegano generalmente 48 ore, ma il test del DNA che può identificare la MRSA in poche ore sta diventando sempre più ampiamente disponibile.
Il Center of Disease Control and Prevention raccomanda i seguenti criteri per fare una diagnosi di CA-MRSA (devono essere tutti soddisfatti):
– Storia (entro un anno) negativa per:
– ricovero;
– chirurgia;
– dialisi;
– ammissione ad una casa di cura o struttura di cura specializzata.
– Nessuna storia pregressa di infezione da MRSA o di colonizzazione.
– Assenza di cateteri permanenti o dispositivi medici che passano attraverso la pelle e nel corpo.
– Che la diagnosi sia stata effettuata in ambiente ambulatoriale o entro 48 ore dal ricovero in ospedale.
Trattamento delle infezioni da MRSA
La MRSA può essere sensibile ad altri antibiotici: antibiotici per via endovenosa sono usati per trattare le infezioni gravi, ma non tutte le infezioni da CA-MRSA sono trattate con questo rimedio e il medico può scegliere di drenare un ascesso, piuttosto che trattarlo coi medicinali.
Consigli per prevenire le infezioni da MRSA
Prevenzione della CA-MRSA
I medici della Mayo Clinic suggeriscono le seguenti misure per aiutare a prevenire la CA-MRSA:
1. Lavarsi le mani regolarmente. Questa è la prima difesa contro la diffusione della MRSA. Le mani dovrebbero essere lavate per almeno 15 secondi prima di asciugarle con un asciugamano. Utilizzare un altro asciugamano per chiudere il rubinetto. Portare sempre con sé il disinfettante per le mani, che contiene il 60% di alcol e serve a mantenere le mani pulite quando non si ha accesso ad acqua e sapone.
2. Tenere le ferite coperte in ogni momento. Coprire le ferite può impedire al pus o ad altri liquidi infettati con la MRSA di contaminare le superfici o diffondere i batteri ad altri individui.
3. Non condividere gli oggetti personali. Questo include asciugamani, lenzuola, rasoi, abbigliamento e attrezzature sportive.
4. Fare una doccia dopo l’attività agonistica e la pratica atletica. Non condividere asciugamani. Disinfettare la propria biancheria. Se avete tagli o contusioni lavate le lenzuola e gli asciugamani in acqua calda con candeggina supplementare; asciugare a calore alto. Lavate vestiti sportivi o da palestra dopo ogni utilizzo.
Prevenzione della HA-MRSA
Le persone affette da MRSA in un ambiente ospedaliero sono isolate: l’isolamento impedisce la diffusione della MRSA e il personale ospedaliero che si occupa di questi pazienti deve seguire rigide procedure di lavaggio a mano. Il personale dell’ospedale e i visitatori devono indossare indumenti protettivi e guanti, per evitare il contatto con le superfici contaminate. Lenzuola e superfici contaminate devono essere adeguatamente disinfettate.
Autore | Daniela Bortolotti
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