I bambini che vivono in prossimità di piloni ad alta tensione non hanno maggiori rischi di sviluppare la leucemia, come invece attestano alcuni studi precedenti.
A dirlo è la recente analisi condotta dall’università di Oxford e pubblicata sul British Journal of Cancer sulla scorta della persistente preoccupazione legata al rischio di leucemia nei bambini che vivono vicino alle centrali nucleari.
A differenza di quanto riportato da una ricerca tedesca, i piccoli abitanti di queste aree non corrono più rischi rispetto ad altri.
Lo studio che reca la firma di JF Bithell, MFG Murphy, CA Stiller, E Toumpakari, T Vincent e R Wakeford, è stato condotto su un campione di 16.500 bambini con leucemia, i cui dati sono stati ricavati dai registri tumori inglesi.
I piccoli nati in Gran Bretagna tra il 1962 e il 2007 cui è stata diagnosticata la leucemia ed il linfoma Non-Hodgkin (LNHL), con matched cancer-free controls, sono stati analizzati mediante regressione logistica così da stimare il rischio legato alla vicinanza residenziale ai piloni, dalla nascita, aggiustando le variabili rilevanti.
Per i 9821 bambini con LNHL di età inferiore ai 5 anni, il rischio aggiuntivo stimato associato alla vicinanza residenziale ad una centrale nucleare alla nascita era negativo – interpolata Odds Ratio ( OR) a 5 km è stato di 0,86 ( 0,49-1,52 ). Il confronto di 10.618 bambini malati di LNHL sotto i cinque anni con 16.760 bambini di simile età ma affetti da altri tumori ha portato anche ad una valutazione negativa circa il rischio maggiore di sviluppare la leucemia a causa della vicinanza residenziale – interpolata OR a 5 km era di 0,86 ( 0,62-1,18 ).
I nostri risultati, concludono gli autori dello studio, “mostrano scarsi segni di un aumento del rischio di linfoma e leucemia nei bambini di età inferiore a 5 anni che vivono in prossimità di una centrale nucleare. Ne deriva, quindi, che le stime di rischio sono incompatibili con quelle analoghi pubblicate in un recente studio tedesco“.
La leucemia è una delle forme di cancro più comuni nei bambini. Ci sono diverse forme della malattia, due delle quali particolarmente diffuse nei piccoli. La prima è la ALL (leucemia linfoblastica acuta) più comune nei bambini e rappresenta il 78 % dei casi di leucemia.
L’altra è la leucemia acuta non linfocitica chiamata anche leucemia mieloide acuta (AML) ed è la seconda forma più comune di leucemia nei bambini, rappresenta il 19 % dei casi è comunemente diagnosticata nei bambini con meno di un anno di età.
Tra le possibili cause note e sospette della leucemia infantile, recita l’Envirohealthpolicy, vi sono l’esposizione pre -natale e post -natale a radiazioni ionizzanti (in particolare i raggi X ); l’esposizione di pesticidi; l’esposizione a campi elettrici e magnetici (CEM).
Autore | Marirosa Barbieri
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Piloni elettrici o centrali nucleari? Non sono proprio la stessa cosa! Non si capisce niente.
Ei il titolo è fuorviante,nel paper originale non si parla di centrali nucleari,solo di piloni dell’alta tensione.Vivere vicino a centrali nucleari resta un rischio per la salute
Ciao, l articolo citato da Maria (i link del testo sono di colore azzurro) parla proprio di centrali nucleari. Centrali ovviamente utilizzate per produrre energia elettrica.