Si chiama Febuxostat: nome strano, sì. Come strani sono i nomi di quasi tutti i farmaci.
Solo che questo rimedio ha un potere particolare: ridurrebbe gli effetti causati dal trattamento chemioterapico contro la leucemia.
Lo sostiene uno studio internazionale, chiamato FLORENCE (Febuxostat for tumor Lysis syndrOme pREvention iN hematologiC malignanciEs) presentato a Firenze.
La chemioterapia, indispensabile nel combattere il cancro, comporta anche qualche effetto negativo. Le cellule tumorali, distrutte dai farmaci chemioterapici, diffondono l’acido urico provocando danni alla funzione renale. Questa reazione si chiama sindrome da lisi tumorale.
Al momento, per contrastare la sindrome, viene impiegato l’allopurinolo. La ricerca ha dimostrato, invece, che il nuovo farmaco sarebbe in grado di diminuire del 30% i livelli di acido urico rispetto all’altra medicina.
I VANTAGGI DI FEBUXOSTAT
Il Febuxostat ha una tollerabilità maggiore rispetto all’altro farmaco, si assume per bocca e non è eccessivamente costoso.
LO STUDIO
Lo scopo dello studio era quello di determinare se il Febuxostat fosse migliore dell’allopurinolo nella prevenzione della sindrome da lisi tumorale (TLS ) nei pazienti affetti da neoplasie ematologiche a rischio intermedio o alto, sottoposti a chemioterapia.
Si tratta di una ricerca randomizzata, condotto su circa 340 pazienti di sesso maschile o femminile di età di 18 anni affetti da leucemia a intermedio o ad alto rischio di TLS.
L’esperimento ha considerato 79 centri in 12 Paesi (Italia, Germania, Spagna, Spagna, Russia, Croazia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Ucraina, Ungheria e Brasile).
Ai pazienti sottoposti allo studio, è stato somministrato in modo casuale sia il Febuxostat che l’allopurinolo. Il periodo di trattamento ha avuto inizio due giorni prima della chemioterapia ed è continuato per 7 / 9 giorni consecutivi. Durante il monitoraggio, sono stati analizzati i livelli di acido urico, di creatinina, su base giornaliera. Nel complesso lo studio prevedeva 10-11 visite programmate, tra cui lo screening, la randomizzazione, il follow-up.
A quali criteri ci si è ispirati per la selezione dei pazienti da analizzare?
I ricercatori hanno analizzato: pazienti in programma per il primo ciclo di chemioterapia citotossica, a prescindere dalla linea di trattamento a rischio intermedio o alto di TLS; i pazienti notoriamente ipersensibili a Febuxostat o all’allopurinolo o ad uno qualsiasi dei componenti; i pazienti trattati con Febuxostat, allopurinolo o qualsiasi altra terapia (ad esempio a base di Rasburicase, Probenecid ) nei 30 giorni precedenti la randomizzazione; quelli con insufficienza renale grave e / o insufficienza epatica.
Autore | Marirosa Barbieri
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