Il petrolato –cioè la vaselina- è stato usato per anni nella cura della pelle. Perché molte aziende oggi scelgono di evitarlo?
In caso di eruzioni cutanee pruriginose sul petto, diagnosticabili dal medico come eczema, a volte la cura migliore si rivela evitare i bagnoschiuma e utilizzare una crema idratante priva di profumo. Spesso, il prodotto migliore che si può utilizzare è la cara e vecchia vaselina.
I medici hanno prescritto l’uso del petrolato per più di 100 anni. Nel 1850, il chimico Dr. Robert Chesebrough avviò il processo di distillazione e di pulizia del gel denso rinvenuto sui pozzi di petrolio. Nel 1870, la vaselina fece il suo ingresso nel mercato, negli Stati Uniti. Nell’industria, la vaselina agisce come un lubrificante per le macchine. Oggi, la usiamo anche per alleviare la dermatite da pannolino, per guarire nasi e labbra screpolate, alcune persone la usano anche come lubrificante sessuale, anche se va ricordato che può indebolire i preservativi in lattice. La vaselina è anche un ingrediente di una varietà di prodotti idratanti e l’Environmental Working Group (EWG), una organizzazione no-profit statunitense che svolge studi ambientali e di sicurezza, conferma la presenza di 1 prodotto contenente vaselina su ogni 14 prodotti cosmetici presenti sul mercato, tra cui il 15% dei rossetti e il 40% delle lozioni e oli per bambini. Inoltre, è usata come ingrediente attivo per la guarigione da tagli e da ustioni.
Allora perché una serie di nuovi prodotti cosmetici, organici o naturali, si promuovono come “senza vaselina“? La vaselina è sicura?
La Health Canada considera la vaselina atossica. Per quanto riguarda la cosmetica e i prodotti da toilette, la Fragrance Association (CCTFA), un’organizzazione commerciale che si consulta con il governo sugli ingredienti, ha dichiarato la propria posizione che è la seguente: “è più o meno sicura come qualsiasi altra sostanza potrebbe essere”, lo ha riferito il portavoce Mike Patton. Tuttavia, l’Environmental Working Group segnala un “moderato pericolo” nel suo grado di sicurezza e sostiene che i cosmetici che usano la vaselina hanno bisogno di più studi per la sicurezza. L’EWG sostiene (e la CCTFA conferma) che vi è il rischio di contaminazione da idrocarburi policiclici aromatici, sostanze chimiche cancerogene presenti nel petrolio greggio e nei suoi derivati.
Anche se nessuno studio ha mai dimostrato un legame diretto tra la vaselina e il cancro, l’UE ha messo numerosi tipi di petrolati su un elenco di sostanze pericolose: solo la vaselina altamente raffinata può essere utilizzata nella cosmesi, all’interno dell’Unione Europea.
Il petrolato utilizzato nei prodotti cosmetici e per la cura personale che vengono venduti in Canada è di un tipo altamente raffinato e deve soddisfare tutti gli standard stabiliti dalla United States Pharmacopeia (USP), compresi i limiti per gli idrocarburi policiclici aromatici. Se usato come ingrediente attivo nei farmaci da banco, passa attraverso un controllo regolamentare ancora più rigoroso.
È possibile il rilascio di tossine durante l’elaborazione e la sperimentazione?
Le aziende che vendono prodotti contenenti vaselina dicono di no. “I nostri prodotti per la cura personale sono testati e soddisfano tutti i requisiti di sicurezza regolarmente definiti dalla Health Canada“, ha dichiarato Paul Hughes, responsabile tecnico della Unilever Canada, l’azienda che ha creato la vaselina. “Alcune aziende stanno creando paura tra i consumatori raccontando solo una parte della storia“, aggiunge l’esperto.
La vaselina può davvero guarire la pelle?
Mentre alcune aziende di bellezza stanno promuovendo alternative alla vaselina, altri produttori giurano sulla sua capacità di idratare e guarire. La vaselina sigilla la pelle da acqua e aria, e “permette alla pelle di guarire“, conferma il farmacista di Calgary, Dr. Vai Gibson, nonché vice presidente vendite e marketing della Special Cream George, una crema gelatinosa a base di petrolato, che ha contribuito a creare. “La vaselina è l’idratante più efficace a disposizione“, conferma il dermatologo di Vancouver, Dott. Richard Thomas. “La riduzione della perdita d’acqua rende più facile per l’epidermide continuare la sua normale funzione“.
Ma c’è un potenziale dubbio in agguato: uno studio, che è stato pubblicato sulla rivista Pediatrics nel 2000, ha rivelato che i neonati di peso estremamente basso alla nascita, che erano stati trattati con gelatina a base di petrolato, avevano una maggiore probabilità di sviluppare la candidosi sistemica; la vaselina potrebbe avere creato un luogo caldo e umido per fare crescere i funghi. La Dr.ssa Celeste Lutrario, vice presidente del settore ricerca e sviluppo della Burt Bees, che non fa uso di vaselina nei suoi prodotti, spiega che il petrolato è una barriera occlusiva che blocca l’umidità, ma non permette di assorbire umidità dall’atmosfera. Ad esempio, i balsami per labbra a base di vaselina e altri prodotti petrolchimici possono essere meno idratanti di quelli con emollienti che consentono lo scambio di umidità, sostiene la Dr.ssa Lutrario.
Parlando di impatto ambientale…
Il petrolato deriva dal petrolio greggio e come tale non è una risorsa rinnovabile. Naturalmente, il volume degli ingredienti in un vasetto di vaselina o in una bottiglia di idratante per il corpo non si avvicina neanche a quella utilizzata per alimentare automobili o fabbriche. Eppure, la Health Canada sta studiando l’impatto ambientale della vaselina nei cosmetici. La preoccupazione per il nostro pianeta e per le sue risorse è un altro motivo per cui alcune aziende stanno utilizzando oli di noci di cocco, girasoli e olivi nella formulazione dei propri prodotti, ma anche questi oli hanno un impatto ambientale, perché provengono da terreni agricoli, che sono potenzialmente colture alimentari.
Le alternative alla vaselina nei cosmetici sono più costose e più difficili da formulare e attualmente la vaselina è il prodotto più economico, con disponibilità abbondante e generalmente sicuro disponibile: inoltre, si mescola facilmente in laboratorio per creare i prodotti che usiamo ogni giorno, il che ci fa presupporre che non sparirà tanto in fretta dal mercato.
Autore | Daniela Bortolotti
© RIPRODUZIONE RISERVATA