Nuove ricerche effettuate nel 2012 sugli acidi grassi Omega 3 hanno messo in dubbio alcune delle loro principali capacità protettive; capacità che ormai credevamo inattaccabili come l’acciaio.
La sconvolgente verità è apparsa sul Journal of the American Medical Association. Riesaminando una serie di ricerche effettuate fino a qui, i ricercatori hanno sostanzialmente concluso che gli acidi grassi polinsaturi Omega 3 non sono associati ad un minor rischio di morte cardiaca; ciò significa in pratica che consumare questo tipo di grassi “buoni” non ti mette al riparo da un eventuale ictus, o infarto. Tuttavia, il riesame sistematico a cui sono state sottoposte le 3 forme base di questi miracolosi acidi grassi naturali, hanno comunque dei benefici importanti per la salute.
Innanzitutto, aiutano a tenere pulite le nostre arterie, liberandole dal colesterolo, e migliorano le molteplici attività del cervello, cognitive e mnemoniche incluse. Gli acidi grassi polinsaturi Omega 3 sono nella lista dei 5 alimenti fondamentali e dei 5 bisogni nutrizionali che non dovrebbero mai mancare, quotidianamente, sulle nostre tavole; e dovrebbero essere inoltre ingrediente fondamentale della dieta delle future mamme, perché promuovono un corretto sviluppo del feto.
Ed ecco qui le principali forme di acidi grassi polinsaturi Omega 3:
» Acido alfa-linolenico (ALA) si trova nelle noci e negli olii vegetali come l’olio di semi di lino, d’oliva e soia. Il corpo lo converte in DHA, in piccole quantità.
» Acido docosaesaenoico (DHA) il più nobile dei tre, si trova principalmente nell’olio di pesce. Sono ancora poche le persone che non godono sufficientemente dei benefici di questo importante acido grasso, specie se consideriamo che la conversione degli ALA in DHA è minima e labile.
» Acido eicosapentaenoico (EPA) si trova anch’esso nell’olio di pesce, quindi lo assorbirai solo se farai incetta della tua dose quotidiana di DHA.
Gli autori hanno riesaminato ben 20 studi, ovvero 68.680 pazienti. I gruppi coinvolti nell’esperimento venivano alimentati con dosi di Omega 3 (EPA e/o DHA) presi dalla natura o dagli integratori. Dopo due anni, non è stato registrato alcun cambio significativo nel numero di morti cardiache, infarti o ictus.
Nonostante questi nuovi, per certi versi sconfortanti risultati, la Food and Drug Administration (FDA), ovvero l’AIFA americana, ritiene comunque fondamentale non limitare il consumo di acidi grassi Omega 3, capaci, tra l’altro, di tenere bassi i livelli di trigliceridi, tra i responsabili di ictus e infarti. Gli autori della nuova ricerca hanno inoltre sottolineato l’importanza degli effetti protettivi degli Omega 3 contro aritmia cardiaca e pressione elevata.
Gli acidi grassi Omega 3 sono inoltre in grado di lubrificare le giunture, combattere le rughe, proteggere la vista, migliorare l’umore, combattere l’acne e aumentare il tasso di fertilità sia negli uomini che nelle donne; oltre, come dicevamo all’inizio, a tenere bassi i livelli di colesterolo e migliorare le funzioni cognitive e mnemoniche del cervello. Non a caso gli Omega 3 vengono consigliati alle donne in gravidanza: parlane con il tuo medico, vedrai che anche lui ti raccomanderà di inserirli nella tua dieta, insieme ad una giusta dose di acido folico.
Autore | Enrica Bartalotta
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