Il cancro delle ovaie è il nono tipo di tumore più diffuso nelle donne, (se escludiamo i tumori della pelle non melanomatosi), e la quinta causa di cancro nelle persone di sesso femminile. Può affliggere donne di tutte le età, ma le diagnosi più diffuse vengono effettuate intorno ai 63 anni; l’età media delle morti per cancro delle ovaie, si aggira invece attorno ai 71 anni. Tuttavia, quasi il 5% delle donne a cui viene diagnosticato un cancro delle ovaie, hanno 34 anni o anche meno. Secondo i dati dell’American Cancer Society, 21.880 donne americane hanno ricevuto una diagnosi di cancro delle ovaie nel 2010, e sono state 13.850 le morti registrate lo stesso anno, per via del tumore.
È meno del 20, la percentuale di tumori dell’ovaio che vengono presi in tempo, cioè allo stadio 1, quello più facilmente curabile, quello alla cui paziente viene prospettato un più elevato tasso di sopravvivenza. Sfortunatamente, molte delle donne diagnosticate, vengono solitamente trovate con un tumore avanzato, allo stadio 3; un esito presso cui la prognosi è molto meno positiva. Ecco perché parlando della questione, lo slogan rappresentativo (e anche un po’ riassuntivo) dovrebbe essere, “la conoscenza è la miglior prevenzione.”
Conosci i sintomi “silenziosi”
Il cancro dell’ovaio era ritenuto in passato una malattia “silenziosa”, perché si pensava che i sintomi dei primi stadi, non fossero poi così evidenti. Oggi sappiamo invece che le donne a cui è stato diagnosticato un tumore dell’ovaio, anche nei primi stadi, notano dei sintomi; quelli in comune sono: gonfiore o comprovata robustezza addominale, dolore pelvico o addominale (o dolore durante i rapporti sessuali); urinazione frequente o impellente, difficoltà a mangiare o manifesta sensazione di sentirsi piene, che si sviluppa molto velocemente.
Questi sintomi possono sì essere sottili, ma sono comunque evidenti; ascolta il tuo corpo, saprà dirti cosa gli succede. Questi problemi sono però spesso anche il segnale di problematiche meno importanti; se credi di aver sperimentato o se stai sperimentando tali sintomi, prendi appuntamento con il tuo dottore, per escludere patologie ben più gravi ed eliminare ogni fonte di preoccupazione dalla tua vita, o interferenza con le tue attività quotidiane.
Conosci i fattori di rischio
Non si conoscono ancora le cause esatte che portano allo sviluppo del cancro dell’ovaio, ma sono stati indentificati, col tempo, diversi fattori di rischio, che dovresti conoscere e da cui, quando possibile, tenerti alla larga. Il rischio di sviluppare un cancro dell’ovaio aumenta con l’aumentare dell’età, in base ad una storia famigliare fatta di cancro dell’ovaio o cancro della mammella, o personale in cui vi siano state diagnosi per cancro della mammella; all’infertilità (sia che si stiano prendendo o si siano presi medicinali per la sua cura) mancate gravidanze, endometriosi, all’uso di una terapia ormonale sostitutiva per il trattamento della menopausa, e a fattori genetici (in particolare, mutazioni dei geni BrCA1 o BrCA2). Il rischio di sviluppare un tumore dell’ovaio, è inoltre minore tra le donne che abbiano portato a termine una gravidanza prima dei 30 anni d’età. Il rischio diminuisce inoltre ad ogni gravidanza successiva, e se si è allattato al seno per almeno un anno.
Il ruolo della contraccezione orale
Non si sceglie di rimanere incinta per ridurre le proprie minacce fatte alla salute, da ipotesi di ricerca dovute ad altre malattie, ma si può scegliere di usare la pillola anticoncezionale per farlo. La pillola anticoncezionale potrebbe essere l’unica scelta cruciale a tua disposizione, in grado di proteggerti da questo rischio. Un’analisi effettuata su ben 45 studi epidemiologici provenienti da 21 Paesi, ha scoperto infatti che, rispetto alle donne che non avevano mai utilizzato contraccettivi orali, le donne che avevano fatto uso di un QUALSIASI tipo di contraccettivo orale, hanno significativamente ridotto il loro rischio di sviluppare il cancro dell’ovaio. Questi studi hanno dimostrato come dopo 5 anni di pillola anticoncezionale, il rischio era diminuito di ben il 50%; un eccezionale risultato positivo, che persiste fino a 30 anni dopo aver smesso di prendere la pillola.
Le pillole contraccettive a basso dosaggio hanno un effetto protettivo più potente rispetto alle pillole a più alto dosaggio. L’assunto di base è che, inibendo l’ovulazione, le pillole a basso dosaggio portino a ridurre le infiammazioni, e il microtrauma a carico del tessuto ovarico. Anche la legatura delle Tube di Falloppio può portare ad una riduzione dello sviluppo di questo tipo di tumore, una percentuale che si innalza fino al 67%. Un’isterctomia, che non includa la rimozione delle ovaie, riduce invece la percentuale di rischio del solo 30%.
Come succede per molti altri tipi di cancro, le donne che fumano aumentano il loro rischio di sviluppare un tipo particolare di cancro dell’ovaio. Anche le donne obese – che abbiano un Indice di Massa Corporea superiore a 30 – sviluppano un rischio significativamente alto; ecco un’altra ragione importante per mantenere il peso su livelli accettabili. Mentre per alcune donne basterà operare alcuni accorgimenti nello stile di vita, che le possano portare a fare più esercizio o ad assumere meno calorie, ciò che mangi – ma anche ciò che bevi – può fare ugualmente la differenza.
Riduci questo rischio: dieta e stile di vita
Una pietra miliare delle ricerche operate sul rischio di sviluppare il cancro dell’ovaio, aveva dimostrato come le verdure non amidacee possano offrire protezione contro la malattia. La ricerca, pubblicata dall’American Institute for Cancer Research, nel 2007, affermava che un tale effetto potesse essere provocato dalle diverse famiglie di elementi fitochimici, o dalle fibre, vitamine e minerali presenti nelle verdure verdi, ad esempio. Una dieta composta da un elevato quantitativo di grassi, zuccheri raffinati e carne rossa, aumenta il rischio di contrarre il cancro delle ovaie. Uno studio è stato in grado di dimostrare che le donne che consumano più frutta e verdure fresche, avevano sviluppato un tasso di rischio minore, rispetto a coloro che invece non avevano sufficienti quantitativi di carotene e di licopene nel sangue.
Inserisci o aumenta dunque il tuo consumo di questi due alimenti: salsa di pomodoro e carote crude. Il campferolo – un flavonoide che si trova nel tè, nei broccoli, nel cavolo riccio e negli spinaci, e la luteolina, un flavone che si trova nei peperoni, carote, cavolo e sedano, sono due elementi che sono stati identificati come in grado di proteggerti dal cancro. Le donne che consumano entrambi questi due composti in grande quantità, sono state valutate, per il 40% e per il 34% rispettivamente, meno predisposte a sviluppare il tumore dell’ovaio, rispetto a coloro che ne consumavano in quantità molto minori. Per quanto non esistano specifiche raccomandazioni dietetiche che indichino di consumare più campferolo, i cibi ricchi di questa sostanza sono stati provati in grado di apportare numerosi benefici per la salute, e dunque dovrebbero venir consumati il più possibile.
I cereali integrali fanno parte di un’altra categoria nutrizionale che potrebbe aiutare il tuo corpo a porsi in una condizione di minor rischio. Le fibre e i composti fitochimici contenuti nei cereali come l’avena, la quinoa, l’orzo, il farro e altri, si pensa siano in grado infatti di bloccare il riassorbimento degli estrogeni nell’intestino; tenendoti così alla larga dal cancro delle ovaie e da altri tumori causati dall’azione impazzita degli ormoni.
I benefici del tè nero
I dati più sorprendenti relativi ai rimedi volti alla riduzione del rischio per il cancro delle ovaie, arrivano da uno studio effettuato su ben 61.000 donne svedesi, che abbiano bevuto almeno due tazze di tè nero al giorno. Le donne prese in esame avevano un 46% di probabilità in meno di sviluppare il tumore, rispetto a coloro che non bevono tè. Una tazza di tè nero al giorno ti solleva dal rischio di ben il 21% mentre un altro studio, effettuato invece sul tè verde, ha confermato un tondo 60%. Inoltre, le donne che si sono rivelate essere bevitrici regolari di tè, da almeno 30 anni, hanno innalzato le loro possibilità di stare lontane dalla malattia, di un buon 75%.
I risultati preliminari di uno studio iniziato nel 2011, presso l’Iowa Women’s Health Study, ha dimostrato come le donne che abbiano bevuto una sola tazza al giorno di tè verde la settimana, siano state in grado di diminuire, drasticamente, il loro rischio di sviluppare il tumore, per almeno 8 anni. Per ora, non sono stati ancora dimostrati eventuali benefici aggiuntivi dal consumo di più di 1 tazza al giorno.
Ci sono alcune precisazioni da fare riguardo a questi ultimi studi. Innanzitutto, coloro che bevono tè tendono a condurre, in generale, stili di vita più sani, rispetto a coloro che non ne bevono; in Occidente, chi beve tè, tende infatti a fare anche più esercizio, bere meno alcol, tenere sotto controllo il peso, e mangiare più verdure. Ma gli studi effettuati in laboratorio hanno inoltre scoperto che il tè è in grado di proteggere, non solo dal cancro dell’ovaio, ma anche da altri tipi di cancro, in molteplici modi. La teoria oggi più valida, è quella che vede protagonisti i potenti antiossidanti contenuti nel tè; elementi fitochimici capaci di prevenire e riparare i danni al DNA che possono portare allo sviluppo del cancro.
Autore | Enrica Bartalotta
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