VIOLA DANTE, PALERMO – Per poter assolvere ai tanti compiti della giornata abbiamo bisogno di energia. Per assumerla, mangiamo. E per trasformare il cibo in energia utile al nostro organismo dobbiamo ossidare il materiale organico ingerito (sia esso del pane o della pasta o un frutto).
Quindi si innescano tutta una serie di reazioni redox che implicano il passaggio di elettroni da un attore della reazione ad un altro. L’ultimo partecipante a questa cascata di reazioni è l’ossigeno.
Il nostro corpo è costantemente a contatto con l’ossigeno e per produrre energia abbiamo fortemente bisogno di questa molecola. Ma una delle conseguenze dell’ossidazione del materiale organico e della respirazione cellulare è la produzione di particolari molecole molto reattive: i radicali liberi.
La sede principale della formazione di tali radicali sono i perossisomi: organuli forniti di membrana, presenti all’interno di tutte le cellule eucariote.
Una delle funzioni principali dei perossisomi è quella di scomporre del materiale organico ingombrante (che altrimenti non potrebbe accedere all’interno del mitocondrio, sede della respirazione cellulare) come gli acidi grassi a catena molto lunga (VLCFA) o a catena ramificata (RCFA).
Quando un metabolita viene ossidato all’interno del perossisoma si forma dell’acqua ossigenata H2O2.
Questa a sua volta viene eliminata dalla catalasi o dal GPX (glutatione perossidasi).
Purtroppo alle volte l’H2O2 può anche essere convertita in OH* (si legge “O – H – punto”), tramite la famosissima reazione di Fenton.
L’ OH* che si è formato è una specie molto reattiva: siamo difronte ad un radicale.
Esso attaccherà con ogni probabilità i lipidi della membrana plasmatica, trasformandoli a loro volta in specie radicaliche reattive e sconquassando la membrana.
In tutti i casi oltre ai lipidi possono essere colpite anche le proteine ed il materiale genetico. Ecco perchè allo stress ossidativo e alla formazione dei radicali liberi viene associato il processo di invecchiamento del corpo e la carcinogenesi (formazione di neoplasie).
Anche dei fattori esterni come l’inquinamento, i raggi solari o il fumo di sigaretta possono incentivare la formazione di radicali liberi.
L’importanza degli antiossidanti
Il nostro corpo è una macchina stupenda e lo dimostra ancora una volta pensando ad una linea di difesa contro i radicali liberi.
Per controbilanciare queste specie estremamente reattive, il corpo produce degli antiossidanti. Essi andranno a reagire con le specie radicaliche, spegnendole.
Di norma le nostre cellule sono capaci di tenere a bada i radicali liberi che potrebbero formarsi da un momento all’altro, ma dei fattori ambientali, il cambiamento dello stile di vita, una diversa dieta, etc…potrebbero esporci considerevolmente al problema dello stress ossidativo.
In questi casi ci torna utile consumare degli alimenti fortemente ricchi di antiossidanti: vitamina E, vitamina C e beta carotene.
Anche alcuni elementi presenti nel nostro organismo in tracce sembrano avere un ruolo benefico nella lotta ai radicali liberi: selenio, rame, zinco e manganese.
Inoltre fungono da antiossidanti anche degli elementi per nulla nutrienti come l’ubichinone (coenzima Q) ed i composti fenolici come: fitoestrogeni, flavonoidi, acidi fenolici e idrossitoluene butilato (BHT), che viene utilizzato come conservante alimentare.
Cibi che contengono antiossidanti
Pomodori
I pomodori contengono un pigmento chiamato licopene che è responsabile del colorito rossastro dell’ortaggio, ma è anche un potente antiossidante.
Il licopene si trova in buone concentrazioni anche nelle angurie. Un motivo in più per farne abuso durante i caldi mesi estivi.
Agrumi
Arance, pompelmi, limoni, manderini e tutti gli agrumi in generale posseggono grandi quantità di vitamina C, carotenoidi, flavonoidi, terpeni ed altre sostanze che fanno bene all’organismo e lo proteggono da molte malattie.
E’ meglio però mangiare la frutta “sic facta” che non sotto forma di succhi di frutta.
The
Che sia nero o verde, il tè è una buona fonte di antiossidanti.
Purtroppo il the nero, molto diffuso in europa, contiene solo il 10% degli antiossidanti presenti all’interno della qualità verde, dove le catechine si mantengono integre.
Carote
All’interno delle carote è presente il beta carotene, sostanza che caratterizza la colorazione dell’ortaggio e che si comporta da buon antiossidante.
Mangiare molti antiossidanti mette al riparo dalle malattie?
Diversi studi hanno dimostrato che le persone con una dieta ricca in frutta e verdura soffrono in misura minore di malattie cardiache, ictus ed anche neoplasie.
Onestamente ad oggi non è stato correlato il calo probabilistico soprariportato alla maggiore assunzione degli antiossidanti. Però le evidenze degli effetti benefici della frutta e della verdura sul nostro organismo sono lapalissiani e ormai dati per scontati.
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Un’altra specie molto reattiva e pericolosa in termini di “radicali liberi” è il superossido.
I superossidi sono composti in cui il numero di ossidazione dell’ossigeno è -1/2. Essi sono solitamente prodotti in modo deleterio come prodotto di scarto della respirazione mitocondriale e venendo in contatto con dei metalli creano l’OH*.