Maria Bruno, Bari – La trombosi venosa profonda è una delle patologie cardiovascolari più diffuse. Secondo le ultime statistiche si imbattono in essa due persone su mille ogni anno. Si tratta di una totale o parziale ostruzione di una delle vene presenti negli arti a livello profondo.
Spesso, soggetti che si sono scontrati con questa malattia o persone che rischiano di imbattersi in essa devono affrontare (per lavoro o per viaggi di piacere) molte ore in aereo e questa situazione può spaventare poiché pare favorisca la patologia. In verità il rischio sussiste anche in altri mezzi di trasporto come l’autobus, per esempio, che costringe a mantenere la posizione seduta con le gambe rannicchiate.
È questo che crea problemi: il rallentamento della circolazione che può dare origine a un trombo.
Quali consigli dovrebbe seguire chi desidera affrontare serenamente un lungo viaggio in aereo?
Se si tratta di un viaggio breve (due o tre ore) non devi preoccuparti. Il rischio di trombosi aumenta solo quando si affronta un volo lungo più di sei ore.
○ Prenota un posto strategico. Chi ha problemi circolatori o teme di averli dovrebbe sedere in corridoio e non vicino al finestrino. Avere il corridoio di fianco consente di allungare le gambe ogni volta che se ne sente il bisogno ed è possibile fare stretching senza infastidire gli altri passeggeri e alzarsi frequentemente per passeggiare.
○ Bevi spesso acqua per evitare che il sangue si inspessisca.
○ Indossa i gambaletti a compressione graduata e cerca di effettuare frequenti esercizi per attivare la circolazione.
○ Non appesantirti con il cibo. È meglio preferire pasti leggeri e non troppo ricchi di sale. Evita anche gli alcolici.
○ Non accavallare gli arti per più di 10 minuti.
○ Passeggia lungo il corridoio per 5 minuti di seguito dopo ogni ora di viaggio.
Questi semplici accorgimenti dovrebbero essere sufficienti per scongiurare guai in volo o più in generale in viaggio. Ma se ci si è imbattuti nella trombosi in passato o si teme eccessivamente per la propria salute è sempre meglio consultare il medico prima della partenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA