Si definiscono malattie infiammatorie intestinali le infiammazioni croniche del tratto digestivo. I principali sintomi sono diarrea, dolori, stanchezza e perdita di peso. Le malattie infiammatorie intestinali possono anche essere invalidanti e mettere a rischio la vita.
La colite ulcerosa provoca piaghe (ulcere) e infiammazione nella parete del colon e del retto.
Il morbo di Crohn causa infiammazione del rivestimento del tratto digestivo. Possono essere coinvolti intestino tenue, crasso o entrambi.
La colite linfocitica è considerata malattia infiammatoria intestinale ma solitamente viene trattata diversamente.
Sintomi
I sintomi delle malattie infiammatorie intestinali variano a seconda di dove si verificano e della loro intensità. Si possono inoltre avere periodi di malattia seguiti da momenti di remissione.
I sintomi del morbo di Crohn e della colite ulcerosa sono:
► Febbre e affaticamento. Ci si sente spesso affaticati, la febbre può anche essere bassa.
► Dolore e crampi addominali. L’infiammazione può causare modifiche al modo in cui il cibo passa nel canale digestivo. Ciò può causare crampi, e anche vomito e nausea.
► Sangue nelle feci. Il sangue espulso può essere rosso vivo, oppure scuro e mescolato alle feci, o non visibile (sangue occulto)
► Diminuzione dell’appetito. I crampi e la nausea possono ridurre l’appetito.
► Perdita di peso non intenzionale. Si può anche arrivare ad una situazione di malnutrizione, perché l’organismo non assimila correttamente le sostanze contenute nel cibo ingerito.
Tipologie
La colite ulcerosa si classifica in base a dove è situata e alla gravità dei sintomi:
► Proctite ulcerosa. L’infiammazione si trova nell’ultimo tratto dell’intestino (retto), e il sanguinamento rettale può essere l’unico sintomo.
► Proctostigmoidite. Questa infiammazione coinvolge retto e sigma (la parte inferiore del colon). Tra i sintomi vi sono, dolore, crampi, diarrea mista a sangue.
► Colite dal lato sinistro. Questa infiammazione riguarda retto, sigma e colon discendente. I sintomi sono dolore al lato sinistro, diarrea, perdita di peso.
► Pancolite. Colpisce tutto il colon, i sintomi sono forte diarrea ematica, crampi e dolori, significativa perdita di peso.
► Colite ulcerosa acuta. E’ una rara forma di colite, e provoca l’infiammazione di tutto il colon con diarrea grave, sanguinamento e crampi, febbre.
► Il morbo di Crohn può colpire diverse parti del tratto digerente. Solitamente le parti più coinvolte sono intestino tenue e colon. L’infiammazione può essere presente solo sulla parete intestinale, o può attraversarla (fistole). Le fistole non sono associate a colite ulcerosa.
Quando consultare il medico.
In caso di variazione cronica delle vostre abitudini intestinali, o in caso di sintomi di infiammazione intestinale, consultare il medico.
Le malattie infiammatorie intestinali di solito non sono fatali, ma sono gravi e possono causare complicazioni.
Cause
Non si conoscono le cause esatte che provocano le malattie infiammatorie intestinali. Una volta si sospettava che dieta e stress potessero provocarle, ma si è scoperto che sono solo fattori aggravanti.
Una delle possibili cause è una disfunzione del sistema immunitario, che può portare a creare anticorpi che attaccano il tratto digerente. Anche i fattori ereditari sembrano essere importanti, e le malattie infiammatorie intestinali sono più frequenti se nella famiglia sono già presenti membri che ne soffrono.
Fattori di rischio
» Età. Le malattie infiammatorie intestinali di solito si verificano prima dei 30 anni. In alcuni casi però, la malattia si manifesta a 50 o 60 anni.
» Razza. Le malattie infiammatorie intestinali possono verificarsi in qualsiasi razza, tuttavia quella bianca è più predisposta. Le persone di origine ebrea Ashkenazi hanno ancora maggiori probabilità di sviluppare questo tipo di condizioni.
» Ereditarietà. Se nella famiglia vi sono altri casi di malattie infiammatorie intestinali, il rischio è maggiore.
» Fumo. Evitare il fumo è il modo migliore per evitare di sviluppare il morbo di Crohn.
» Assunzione di isotretinoina. L’isotretinoina (Amnesteem, Claravis, Sotret; ex Accutane) si trova nei farmaci utilizzati per trattare cicatrici o acne.
» Farmaci anti-infiammatori non steroidei. Tra i FANS vi sono ibuprofene (Advil, Motrin IB, altri), naprossene sodico (Aleve, Anaprox), diclofenac sodico (Voltaren, Solaraze) e altri. Questi medicinali possono aumentare il rischio o peggiorare l’infiammazione intestinale.
» Luogo in cui si vive. Il rischio è maggiore nei paesi industrializzati e nelle aree urbane. Chi vive nei climi nordici sembra essere più a rischio.
Complicazioni
Il morbo di Crohn può provocare queste complicazioni:
– Infiammazione. Si può verificare infiammazione del rivestimento intestinale, che causa sanguinamento e diarrea. Si può anche avere restringimento o estensione dell’infiammazione attraverso la parete (fistole)
– Occlusione intestinale. Col passare del tempo, si possono formare restringimenti nell’intestino, che richiedono un’operazione chirurgica per essere risolti
– Ulcere. Alcune ferite aperte possono svilupparsi a causa dell’infiammazione cronica, in qualsiasi punto del tratto digerente.
– Fistole. Si tratta di ulcere che si estendono attraverso la parete intestinale, creando connessioni anomale con altri organi. Le fistole sono frequenti nella zona perianale.
Le fistole si possono formare anche tra le anse intestinali, nella vescica e la vagina, o attraverso la pelle.
Talvolta, la fistola si può infettare e formare un ascesso, che può essere pericoloso per la vita.
– Fessura anale. E’ uno strappo nel tessuto intorno all’ano, che può infettarsi e creare una fistola.
-Stato di malnutrizione. I dolori e i crampi possono rendere difficile una normale alimentazione, inoltre l’intestino può avere problemi ad assorbire i nutrimenti. Spesso si sviluppa anemia o carenza di vitamine.
– Cancro al colon. Il morbo di Crohn aumenta il rischio di cancro al colon. Oltre i 50 anni, è opportuno fare una colonscopia ogni 10 anni, ma se si ha il morbo di Crohn potrebbe essere necessario fare un esame ogni uno o due anni.
– Altri problemi di salute. Le malattie infiammatorie intestinali possono creare altre condizioni come infiammazione degli occhi e della pelle, anemia, ritardo nella crescita.
-Farmaci. Alcuni farmaci per il morbo di Crohn hanno un leggero rischio di creare tumori come linfomi.
I corticosteroidi possono aumentare il rischio di cataratta, glaucoma, osteoporosi. Consulta il medico per conoscere pro e contro dei farmaci.
Le complicazioni della colite ulcerosa possono essere:
– Grave sanguinamento
– Perforazione del colon
– Disidratazione
– Problemi al fegato (in rari casi)
– Osteoporosi
– Infiammazione di pelle e occhi
– Gonfiore del colon (megacolon)
– Aumento del rischio di cancro al colon
Prepararsi alla visita medica
Inizialmente si può fare riferimento al medico di base, in seguito ci si può rivolgere ad uno specialista del tratto digerente (gastroenterologo).
Dato che il tempo a disposizione per la visita è limitato, è opportuno prepararsi in precedenza. Di seguito alcuni consigli per ottimizzare al massimo il tempo della visita.
Cosa fare
– Prima della visita, informarsi se è necessario seguire qualche norma, ad esempio digiunare o limitare alcuni cibi.
– Fare una lista di tutti i sintomi, anche quelli che possono sembrare estranei al problema
– Elencare le proprie informazioni personali, inclusi eventuali stress o traumi.
– Fare una lista dei farmaci, inclusi quelli da banco,vitamine o integratori che si stanno assumendo.
– Fatevi accompagnare da un amico o un familiare, per aiutarvi a ricordare tutte le informazioni che il medico vi darà.
– Fate una lista delle domande da fare al medico
Il tempo della visita è breve, pertanto è utile fare una lista di domande per ottimizzare il tempo. Nel caso di malattia infiammatoria intestinale, le domande fondamentali da porre al medico sono:
• Qual’è la causa dei miei sintomi?
• I sintomi possono essere causati da qualcos’altro?
• Che tipo di esami devo fare? Serve una particolare preparazione?
• La mia condizione è temporanea o cronica?
• Che tipo di trattamenti mi consiglia?
• Devo evitare alcuni farmaci?
• Quali sono gli effetti collaterali della cura?
• Che tipo di controlli devo fare? Quanto spesso devo sottopormi a colonscopia?
• Esistono alternative al trattamento che suggerisce?
• Ho altre condizioni di salute. Come faccio a gestire tutto al meglio?
• Devo seguire tutte le restrizioni alimentari?
• Esistono farmaci generici per trattare la mia condizione?
• Esistono opuscoli o siti web che posso consultare per informarmi?
• Ci sono rischi in caso di una gravidanza?
• Potrebbero esserci complicazioni nella gravidanza se io o mio marito/moglie abbiamo la malattia infiammatoria intestinale?
• Quali probabilità ci sono che mio figlio sviluppi la malattia?
• Esistono gruppi di supporto per le persone con malattia infiammatoria intestinale?
Cosa aspettarsi dal medico
Probabilmente il medico farà una serie di domande. Siate preparati a rispondere in modo da ottimizzare il tempo a vostra disposizione. Le domande potrebbero essere:
• Quando sono iniziati i sintomi?
• I sintomi sono continui o vanno e vengono?
• Quanto sono gravi i sintomi?
• Soffre di dolori addominali?
• Soffre di diarrea? Quanto spesso?
• Le capita di svegliarsi a causa della diarrea?
• C’è un altra persona in famiglia malata di diarrea?
• Recentemente ha perso peso?
• Ha mai avuto problemi al fegato, epatite o ittero?
• Hai mai sofferto di disturbi alle articolazioni, occhi o pelle, o piaghe in bocca?
• Altri membri della famiglia soffrono di malattia infiammatoria intestinale?
• I sintomi influenzano la sua normale attività quotidiana?
• I sintomi migliorano con qualcosa?
• I sintomi peggiorano con qualcosa?
• Fuma?
• Assume farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), ad esempio, l’ibuprofene (Advil, Motrin IB, altri), naprossene sodico (Aleve, Anaprox) o diclofenac sodico (Voltaren, Solaraze)?
• Ha assunto antibiotici recentemente?
• Ha fatto viaggi di recente? Se si, dove?
Esami e diagnosi
Il medico inizialmente cercherà di escludere altri disturbi come colite ischemica, infezioni, sindrome del colon irritabile (IBS), diverticolite e il cancro del colon. Potrebbero essere necessari più test per confermare la diagnosi. Nel casi di malattia infiammatoria intestinale gli esami da eseguire sono:
Esami del sangue
-Test per anemia o infezione. Si può eseguire un test per verificare la condizione di anemia che si ha quando non ci sono abbastanza globuli rossi per far arrivare ossigeno ai tessuti o per escludere infezioni.
– Sangue occulto nelle feci. Facendo analizzare un campione di feci in laboratorio, si può verificare la presenza di sangue occulto.
Procedure endoscopiche
– Colonscopia. Con questo esame il medico può osservare il colon dall’interno tramite un sottile tubo flessibile illuminato, con una fotocamera all’estremità. Durante la procedura,è possibile anche prelevare campioni di tessuto (biopsia) per farli analizzare in laboratorio. La presenza di granulomi, ovvero agglomerati di cellule infiammate, indicano spesso la malattia di Crohn.
– Sigmoidoscopia flessibile. Durante questo esame il medico esamina l’ultimo tratto del colon (sigma) grazie ad un tubo illuminato provvisto di telecamera.
– Endoscopia superiore. In questo caso , tramite un tubo flessibile provvisto di telecamera, il medico analizza l’esofago, lo stomaco e il duodeno. Questo esame è opportuno in caso di nausea e vomito, difficoltà a mangiare, mentre è raro che tali zone siano colpite in caso di morbo di Crohn.
– Capsula endoscopica. In questo esame si ingoia una capsula che contiene una fotocamera. La capsula viene espulsa poi naturalmente attraverso le feci. Le immagini scattate all’interno del tratto digerente vengono poi analizzate dal medico.
– Test del doppio palloncino. Questo esame è utilizzato per arrivare dove l’endoscopia standard non funziona.
Esami di imaging
– Raggi X. Si può eseguire una radiografia addominale per verificare la presenza di complicazioni gravi, ad esempio perforazioni.
– Tomografia computerizzata (TAC). Tramite la TAC si possono ottenere immagini più dettagliate rispetto alla radiografia. Questo tipo di esame ha sostituito le radiografie con contrasto di bario in molti ospedali.
– La risonanza magnetica (MRI). In questo caso si utilizza un campo magnetico e onde radio per fornire immagini dettagliate dell’interno del corpo. La MRI è particolarmente utile per valutare una fistola intorno alla zona anale (MRI pelvico) o l’intestino tenue. Inoltre, in questo caso non si è esposti a radiazioni.
– Imaging dell’intestino tenue. Con questa procedura si può raggiungere la parte dell’intestino tenue che non può essere visibile dalla colonscopia. Dopo aver bevuto del liquido contenente bario, si scatta una radiografia dell’intestino tenue. Questa tecnica è stata ampiamente sostituita da TAC e risonanza magnetica.
Cure e trattamenti
Le cure per la malattia infiammatoria intestinale mira a alleviare l’infiammazione e i sintomi. Talvolta i trattamenti possono anche curare quasi completamente la malattia. Non esiste tuttavia una cura totale per le malattie intestinali infiammatorie, i trattamenti sono farmacologici e chirurgici.
Può essere seguito un approccio al trattamento iniziando da farmaci leggeri e passando via via a medicine più pesanti; oppure il medico può decidere di iniziare direttamente con dei farmaci potenti.
Gli studi sui nuovi trattamenti sono sempre in corso, e ultimamente i ricercatori stanno studiando possibili correlazioni tra alimentazione, batteri dell’intestino e sistema immunitario.
Farmaci anti-infiammatori
Inizialmente di solito vengono prescritti farmaci anti-infiammatori. Tra essi vi sono:
► Aminosalicilati. Sulfasalazina (Azulfidine) è spesso utilizzata nel caso della colite ulcerosa e in alcuni casi lievi di morbo di Crohn. Tra gli effetti collaterali si può avere mal di testa e problemi di digestione.
Questo tipo di farmaco può essere assunto sia per via orale, che sotto forma di clistere o supposta, a seconda della parte dell’intestino infiammata. In rari casi questo medicinale provoca problemi a reni e pancreas.
► Corticosteroidi. Questo farmaco, tra cui prednisone e idrocortisone, viene prescritto ai casi gravi di colite ulcerosa e morbo di Crohn in caso di insuccesso con altri trattamenti. Esistono sotto forma di pillole, soluzione per endovena, clistere o supposta, in base alla parte dell’apparato digerente interessata.
Tra gli effetti collaterali dei corticosteroidi si può avere gonfiore facciale, eccessiva peluria, insonnia, sudorazione notturna, iperattività. In alcuni casi possono provocare anche diabete, cataratta, glaucoma, pressione alta, e aumentare il rischio di infezioni.
Farmaci immunosoppressori
Questa categoria di farmaci attenuano la risposta del sistema immunitario, riducendo l’infiammazione della parete intestinale. Per alcuni pazienti sono più efficaci i farmaci combinati anziché presi singolarmente.
Tra i farmaci immunosoppressori vi sono:
► Azatioprina (Azasan, Imuran) e mercaptopurina (Purinethol, Purixan). Sono i medicinali solitamente prescritti per trattare le malattie infiammatorie intestinali. Durante l’assunzione è opportuno fare analisi del sangue periodiche per verificare possibili ripercussioni su fegato e pancreas. Tra gli altri effetti indesiderati si può avere un maggior rischio di infezioni e in rari casi, linfoma e tumori della pelle. Prima di iniziare la cura bisogna fare un esame del sangue per capire se l’organismo è in grado di smaltire correttamente il farmaco e determinare la giusta dose.
► Ciclosporina (Gengraf, Neoral, Sandimmune). Viene usata solo per la colite ulcerosa che non ha risposto ad altri medicinali. Questo farmaco può avere gravi effetti collaterali – convulsioni, problemi a fegato e reni – e va assunto solo per brevi periodi. Si può avere anche un leggero rischio di cancro, pertanto attualmente viene usato raramente in quanto esistono farmaci più sicuri.
► Infliximab (Remicade), Adalimumab (Humira) e golimumab (Simponi). Questi farmaci, bloccano una proteina del sistema immunitario. Vengono somministrati a pazienti con colite ulcerosa e morbo di Crohn gravi o che non rispondono ad altri trattamenti. Infliximab è disponibile per via endovenosa e gli altri si assumono tramite iniezione sottocutanea. Possono essere utilizzati in combinazione con altri farmaci immunosoppressori.
I pazienti che hanno avuto tubercolosi, epatite B o infezioni fungine in passato, non possono assumere questo tipo di farmaci in quanto potrebbero riattivare l’infezione.
Il medico può eseguire dei test per capire se potrebbe verificarsi questa possibilità.
Tra gli effetti collaterali vi è anche un rischio raro di cancro.
► Methotrexate (Rheumatrex). Questo medicinale viene utilizzato anche per curare il cancro, la psoriasi e l’artrite reumatoide – e a volte si utilizza in pazienti con malattia di Crohn che non trovano risultati con altri farmaci. Il farmaco si assume per via endovenosa. Tra gli effetti collaterali a breve termine si può avere nausea, stanchezza e diarrea, e in rari casi polmonite. L’uso a lungo termine provocare problemi al midollo osseo e cancro al fegato. E’ necessario assumere questi farmaci sotto stretto controllo medico.
► Natalizumab (Tysabri) e Vedolizumab (Entyvio). Questi farmaci impediscono ad alcune molecole delle cellule immunitarie – integrine – di legarsi ad altre cellule nella parete intestinale. Questi medicinali si utilizzano su pazienti con morbo di Crohn e colite ulcerosa grave che non trovano risultati con altri farmaci.
L’assunzione di natalizumab è associata a un rischio raro ma grave di leucoencefalopatia multifocale progressiva – una infezione del cervello che può provocare morte o invalidità grave . Pertanto per poterlo acquistare è necessario essere iscritti ad uno speciale programma di distribuzione.
► Il Vedolizumab è stato introdotto di recente per trattare il morbo di Crohn. Funziona come il natalizumab, ma senza rischio di danni cerebrali.
► Ustekinumab (Stelara). Questo farmaco è usato nel trattamento della psoriasi. La ricerca ha rivelato che è utile per trattare il morbo di Crohn.
Antibiotici
Gli antibiotici sono spesso somministrati per trattare l’infezione a pazienti con colite ulcerosa che presentano febbre. Gli antibiotici possono anche guarire fistole e ascessi nelle persone con morbo di Crohn.
Secondo alcuni studi anche gli antibiotici riducono i batteri intestinali nocivi e sopprimono il sistema immunitario dell’intestino. Essi possono essere utilizzati in aggiunta ad altri farmaci o quando sussiste il rischio di infezione. Ad ogni modo, non esistono prove sufficienti che stabiliscano l’efficacia degli antibiotici per trattare il morbo di Crohn.
Gli antibiotici utilizzati nelle malattie infiammatorie intestinali sono:
► Metronidazolo (Flagyl). Tempo fa, il metronidazolo era l’antibiotico più utilizzato per trattare il morbo di Crohn. Gli effetti collaterali possono essere molto gravi, e includono intorpidimento e formicolio alle mani e ai piedi ,dolore o debolezza muscolare. In caso di effetti collaterali, interrompere il trattamento e consultare il medico. E’ sconsigliata l’assunzione di alcool insieme a questo medicinale, in quanto può causare effetti collaterali tra cui nausea, vomito e tremori .
► Ciprofloxacina (Cipro). Attualmente è preferito rispetto al metronidazolo, e viene usato per trattare il morbo di Crohn. Un effetto collaterale raro, che aumenta in caso di assunzione combinata con corticosteroidi, può essere la rottura del tendine.
Altri farmaci
Vi sono altri farmaci che possono alleviare i sintomi delle malattie infiammatorie intestinali. Consultare sempre il medico prima di assumere qualsiasi farmaco da banco.
Alcuni farmaci utili per trattare i sintomi del morbo di Crohn possono essere:
► Farmaci anti-diarrea. Da utilizzare dopo aver consultato il medico, gli integratori di fibra – come psyllium in polvere (Metamucil) o metilcellulosa (Citrucel) – possono aiutare ad alleviare i sintomi della diarrea formando feci più solide. In casi di diarrea grave,si può assumere loperamide (Imodium) .
► Antidolorifici. Per il dolore lieve, il medico può prescrivere acetaminofene/paracetamolo (Tylenol, altri). Ad ogni modo ibuprofene (Advil, Motrin IB, altri), sodio naprossene (Aleve, Anaprox) e diclofenac sodico (Voltaren, Solaraze) tendono a peggiorare i sintomi e aggravare l’infiammazione intestinale.
► Integratori di ferro. In caso di sanguinamento intestinale cronica, si può sviluppare anemia e potrebbe essere necessario assumere integratori di ferro.
► Vitamina B-12. La malattia di Crohn può provocare carenza di vitamina B-12. La vitamina B-12 aiuta a prevenire l’anemia, favorisce la crescita ed è utile al corretto funzionamento dei nervi.
► Integratori di calcio e vitamina D. Il morbo di Cronh può aumentare il rischio di osteoporosi, per questo può essere utile assumere integratori di calcio.
Alimentazione. Il medico può consigliare una dieta speciale tramite un tubo di alimentazione (sondino gastrico) o per via endovenosa in caso di malattia di Crohn.
In questo modo l’organismo può assimilare tutti i nutrimenti senza affaticare l’intestino. In questo modo si può ridurre l’infiammazione nel breve termine. In caso di stenosi nell’intestino, si può seguire una dieta leggera e a basso residuo. Questo limiterà il rischio di blocco intestinale.
Chirurgia
Se le variazioni della dieta o dello stile di vita, i farmaci o altri trattamenti non danno risultati, si può ricorrere all’operazione chirurgica.
Chirurgia per la colite ulcerosa. Con una operazione chirurgica di solito si può eliminare la colite ulcerosa, ciò significa rimuovere l’intero colon e il retto (proctocolectomia). Nella maggior parte dei casi, il chirurgo costruisce un sacchetto a partire dalla fine del piccolo intestino, che viene poi collegato all’ano e permette di espellere le feci in maniera relativamente normalmente.
In alcuni casi, un sacchetto non è possibile. In questi casi viene creata un’apertura permanente nell’addome (stoma ileale) attraverso la quale si attacca un sacchetto per raccogliere le feci.
La chirurgia per la malattia di Crohn. Circa metà delle persone con malattia di Crohn hanno bisogno di un’operazione chirurgica. Essa comunque non cura il morbo di Crohn.
Durante l’intervento chirurgico, la parte danneggiata dell’intestino viene rimossa, e vengono ricollegate le parti sane. La chirurgia può essere usata anche per chiudere le fistole e drenare gli ascessi, oppure per allargare un pezzo di intestino che si è ristretto.
Gli effetti della chirurgia sul morbo di Crohn sono temporanei. La malattia tende a ripresentarsi, è quindi importante attuare una terapia combinata con farmaci per ridurre il rischio di recidive.
E’ opportuno eseguire una colonscopia ogni 6-12 mesi per seguire l’andamento della malattia.
Stile di vita
Alcune variazioni nell’alimentazione e nello stile di vita possono aiutare ad alleviare i sintomi delle malattie infiammatorie intestinali.
Dieta
Non sono ancora state scoperte correlazioni tra cibi specifici e la malattia infiammatoria intestinale. Tuttavia è certo che alcuni alimenti e bevande possono aggravare i sintomi.
E’ utile annotare su un diario cosa si mangia, ed eventuali sintomi. Se alcuni alimenti aggravano i sintomi, si può provare a eliminarli dalla dieta.
Ecco alcuni consigli:
» Evitare i latticini. Molte persone con problemi come diarrea e dolori addominali trovano sollievo dai sintomi limitando il consumo di latticini. Si potrebbe inoltre avere un’intolleranza al lattosio, e quindi non riuscire a digerire lo zucchero del latte.
» Seguire una dieta a basso contenuto di grassi. In caso di morbo di Crohn all’intestino tenue, si potrebbero avere problemi a digerire i grassi, con sintomi come la diarrea. Evitare quindi burro, margarina, cibi fritti.
» Occhio alle fibre. In caso di malattia infiammatoria intestinale, i cibi ricchi di fibre, come frutta e verdura fresca e cereali integrali, possono peggiorare i sintomi, soprattutto in caso di sezioni dell’intestino ristrette. Provare quindi ad assumere frutta e verdure cotte.
In linea di massima gli alimenti che possono creare maggiori problemi sono cavoli, broccoli e cavolfiori, noci, semi, mais e popcorn. In caso di stenosi può essere utile ridurre le fibre o fare una dieta a basso scarto.
Evitare inoltre cibi piccanti, alcol e caffeina che possono aggravare i sintomi e l’infiammazione.
Altri consigli dietetici
→ Mangiare piccole porzioni. Potrebbe essere utile fare 4- 5 piccoli pasti nell’arco della giornata anziché due grossi pasti principali.
→ Bere molti liquidi. Provate a bere molti liquidi al giorno, soprattutto acqua. Evitare alcol e bevande che contengono caffeina perché possono peggiorare la diarrea, mentre le bevande gassate producono gas nell’intestino.
→ Assumere multivitaminici. Dato che il morbo di Crohn può creare problemi nell’assorbimento delle sostanze nutrienti , potrebbe essere utile assumere degli integratori. Consultare il medico prima di assumere qualsiasi farmaco.
→ Consultare un nutrizionista. Consultare un nutrizionista se la vostra dieta è diventata molto limitata o se avete perso molto peso.
Fumo
Il fumo può provocare il morbo di Crohn, e peggiorarne i sintomi.
I pazienti fumatori con morbo di Crohn hanno più probabilità di avere ricadute.
Il fumo può aiutare a prevenire la colite ulcerosa. Ad ogni modo , provoca enormi danni alla salute generale pertanto smettere di fumare offre maggiori benefici all’intestino e all’intero organismo. E’ stato fatto un esperimento utilizzando cerotti alla nicotina per il trattamento della colite ulcerosa, con risultati nulli.
Stress
Molte persone con morbo di Cronh tendono a soffrire di stress.
Ecco alcuni consigli per rilassarsi:
○ Esercizio fisico. Anche una leggera attività fisica può aiutare a ridurre lo stress. Anche lieve esercizio può aiutare a ridurre lo stress e regolarizzare la funzione intestinale. Consultate il medico sulla migliore attività fisica che fa al caso vostro.
○ Biofeedback. Questa tecnica può insegnare a diminuire la tensione muscolare e rallentare la frequenza cardiaca, promuovendo uno stato di rilassamento globale.
○ Rilassamento e respirazione. Attraverso alcune pratiche come yoga e meditazione, o respirazione profonda, si possono alleviare i sintomi dello stress e rilassare l’intero organismo.
Medicina alternativa
Molti pazienti con malattia infiammatoria intestinale provano la medicina alternativa.
Ad ogni modo, non esistono studi sufficienti per dimostrarne la reale efficacia.
Quasi tutti i rimedi e le terapie alternative non sono sottoposte a regolamentazione. Inoltre anche erbe ed integratori possono avere effetti collaterali anche pericolosi. Consultare il medico se si sta prendendo in considerazione l’assunzione di rimedi alternativi a base di erbe.
I rimedi naturali più utilizzati sono:
» Probiotici. Sono batteri benefici che si trovano naturalmente all’interno dell’intestino. Secondo alcune ricerche, la loro aggiunta potrebbe aiutare ad alleviare i sintomi della malattia infiammatoria intestinale.
» Olio di pesce. L’olio di pesce ha proprietà anti-infiammatorie, ma non vi sono prove sufficienti per dimostrarne l’efficacia contro le malattie infiammatorie intestinali. Inoltre, può causare diarrea.
» Aloe Vera. L’aloe vera in gel può avere un effetto anti-infiammatorio sui sintomi della colite ulcerosa. A volte può però causare diarrea.
» Curcuma. La curcumina, una spezia, è stata utilizzata in combinazione con alcune terapie standard, mostrando alcuni risultati positivi. La ricerca è ancora in corso.
» Agopuntura. In questo metodo si inseriscono aghi sottili nella pelle, allo scopo di stimolare il rilascio di antidolorifici naturali del corpo. Sono necessarie ulteriori ricerche per stabilirne l’efficacia nel trattamento della colite ulcerosa.
» Prebiotici. Contrariamente ai probiotici – che sono benefici batteri vivi- i prebiotici sono composti naturali presenti nelle piante, come i carciofi, che aiutano a nutrire i batteri intestinali benefici. Non sono stati ancora evidenziati risultati nei pazienti con morbo di Crohn.
Supporto e sostegno
Le malattie infiammatorie intestinali non provocano solo disagi fisici, ma anche gravi impatti psicologici ed emotivi.
In caso di malattia grave, vi può essere un costante bisogno di andare al bagno. Anche i sintomi lievi possono creare disagi alla vita quotidiana e alle interazioni sociali.
Ecco alcuni suggerimenti per gestire al meglio la situazione:
• Tenersi informati. E’ importante informarsi e tenersi aggiornati riguardo la propria condizione, consultando fonti attendibili come la Crohn’s & Colitis Foundation of America (CCFA).
• Trovare un gruppo di sostegno. I gruppi di supporto possono essere di grande aiuto psicologico, e fornire informazioni sulla malattia. Spesso chi fa parte del gruppo conosce anche gli ultimi trattamenti e le novità terapeutiche.
• Parla con un terapeuta. Può essere utile consultare uno psicologo per poter affrontare i disagi emotivi che la malattia provoca.
Convivere con una malattia infiammatoria intestinale può essere difficile, ma la ricerca e le innovazioni sono in continuo miglioramento.
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