Sandra Ianculescu – Senza il sale ogni cibo è privo di gusto. Il sale dà sapore agli alimenti che mangiamo e, inoltre, è essenziale per il funzionamento del corpo umano. D’altra parte, il consumo eccessivo non è affatto buono, anche se è all’ordine del giorno.
Le organizzazioni mondiali che si occupano della nostra salute e la medicina hanno annunciato che, in tutti i paesi sviluppati, si consuma sale in eccesso, una pratica che è pericolosa come il fumo, l’alcool, l’inattività fisica e l’obesità.
Il sale è un minerale comune, scientificamente conosciuto come cloruro di sodio. Del sale è il sodio quello che ci interessa, perché il corpo ha bisogno di esso per funzionare. Il sodio aiuta a mantenere una concentrazione corretta di fluidi corporei, svolge un ruolo importante nel trasmettere impulsi elettrici verso le terminazioni nervose e contribuisce all’assorbimento delle sostanze nutritive nelle cellule.
Quindi il sodio è una sostanza della quale il nostro corpo ha bisogno, ma la cattiva notizia è che neanche gli eccessi sono buoni. Negli adulti l’eccesso di sodio induce il corpo a trattenere troppa acqua, aumentando così il volume dei fluidi corporei. Molti specialisti (ma non tutti) ritengono che questo processo porti all’ipertensione, che a sua volta porta alle malattie coronariche e ictus. Queste si spiegano con il fatto che il cuore o il cervello deve supportare una maggiore quantità di liquido.
D’altra parte l’ipertensione, le malattie cardiache e l’ictus possono avere molte cause e alcuni esperti non credono che il sale sia in alcun modo colpevole.
Normalmente un adulto è in grado di rimuovere l’eccesso di sodio dal sangue attraverso l’urina, ma per questo deve avere dei reni sani. Il corpo dei neonati non è in grado di elaborare troppo sodio perché i reni non sono completamente sviluppati: di conseguenza, i bambini fino a quattro mesi non devono ricevere cibo ricco di sale, perché l’eccesso di sodio si accumula e porta all’insufficienza renale, epatica e problemi al cervello. Il cibo per neonati dovrebbe contenere piccole quantità di sale e, se ricevono cibo da adulti, questo dovrebbe essere fresco, fatto in casa.
Gli esperti raccomandano di consumare non più di 6 grammi di sale al giorno, cioè poco più di un cucchiaino. Tuttavia, la media nei paesi sviluppati è di 9-10 grammi al giorno. Se riuscissimo a limitarci ai 6 grammi consigliati potremmo prevenire centinaia di migliaia di attacchi di cuore e ictus all’anno. Purtroppo, non è così facile come si pensa.
Si stima che circa l’80% del sale che mangiamo proviene dagli alimenti trasformati (carne, pane, conserve e così via). Tuttavia, gli studi hanno dimostrato che le persone non sono in grado di distinguere tra un prodotto di carne ricco di sale e uno più povero di sale. Il sale viene aggiunto agli alimenti trasformati per il gusto, ma anche per aiutare la conservazione. Il sodio è presente negli additivi alimentari, come il bicarbonato di sodio e glutammato monosodico (E 621). In forma naturale il sodio si trova in pochissimi alimenti, ad esempio, nelle uova e pesce.
Il sale che aggiungiamo nel cibo durante la cottura o dopo non supera il 10-15% del consumo giornaliero. Quindi il problema non è qui, nelle 2-3 grammi di sale che noi aggiungiamo al cibo, ma nelle grandi quantità che fanno parte della composizione degli alimenti trasformati.
Cosa dobbiamo fare per mantenere la nostra salute? Innanzitutto, limitare il più possibile il consumo di sale, cioè non aggiungerne al cibo già cotto. Ma questo non basta, perché, come abbiamo già visto, non è qui il problema.
L’unica soluzione veramente efficace è leggere attentamente le etichette dei salumi, conserve e altri prodotti alimentari trasformati. Leggere le etichette può essere inutile se non hai conoscenze di biochimica. Le etichette danno di solito il contenuto di sodio del prodotto e non di sale. Per calcolare la quantità di sale, devi moltiplicare il contenuto di sodio per 2,5.
Ovviamente ideale sarebbe rinunciare completamente a tutti gli alimenti trasformati a favore di quelli freschi o preparati in casa. In particolare, la frutta e verdura fresca possono essere utili perché contengono potassio, sostanza che bilancia l’effetto del sodio nel corpo.
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