Federica Borghi – Sono gia’ diversi anni che mi alleno con il Pilates e quello che ho pensato dopo i primi mesi di lezione e’ che le persone che lo praticano sono persone che si vogliono bene.
In questa frase c’e’ davvero tutto il potere e l’efficacia di questa meravigliosa forma di benessere che, se insegnata correttamente da una maestra che conosce bene la differenza tra disciplina e semplice fitness, può portare realmente a un equilibrio fisico e mentale impressionante.
Il nome Pilates proviene direttamente dal suo inventore “Joseph Pilates”, nato nel 1880 in Germania e direi che il suo destino come futuro papa’ di questa “ginnastica profonda” era praticamente già segnato, visto che il padre era un ginnasta e la madre una naturopata.
Il nome originario che Pilates aveva dato alla sua disciplina pero’ era “Contrology” in quanto il fulcro centrale di questo metodo e’ l’uso della mente per controllare i muscoli di tutto il corpo.
E infatti lo svolgimento di ogni singolo esercizio deve rigorosamente sottostare a 6 punti basilari:
1) La respirazione: e’ la base insostituibile . E’ una respirazione completamente diversa da quella che utilizziamo quotidianamente in quanto non si sviluppa anteriormente (con il movimento ritmico della pancia per intenderci) ma si sviluppa lateralmente (quindi si allargano le costole laterali della cassa toracica). Per farvi capire quanto e’ importante impararla correttamente vi dico solo che la mia prima insegnante ha svolto le prime 8 lezioni solo, e ripeto solo, facendoci provare e riprovare la giusta respirazione.
2) Il baricentro o meglio la Power House: e’ costituito da tutti i muscoli strettamente a contatto con il tronco quindi addome, glutei, adduttori e zona lombare tenuti saldi da una determinata contrazione dei muscoli che da spinta e forza allo svolgimento degli esercizi. Se la Power House non e’ sufficientemente forte ai primi esercizi un po’ più complicati si rischia letteralmente di “franare” sul pavimento.
3) La precisione: nel Pilates i movimenti devono ambire alla perfezione.
4) La concentrazione: e’ la mente che coordina il movimento alla respirazione. Dovete concentrarvi su tutto il movimento dell’esercizio, dall’inizio alla fine, senza avere cedimenti posturali o di attenzione.
5) Il controllo: non devono esistere movimenti veloci, sgraziati o trascurati. Tutto il movimento deve risultare lento e perfettamente calibrato.
6) La fluidità: e’ praticamente il risultato degli altri 5 punti. Il movimento deve risultare fluido e armonioso (non a caso il Pilates e’ sempre stato considerato un mix di yoga e danza, tanto da essere frequentemente utilizzato come esercizio preparatorio alla danza classica).
Se svolto correttamente vi posso assicurare che i benefici sono immensi.
Io personalmente ho risolto completamente il problema del dolore cervicale, ho finalmente un portamento dritto (ho lasciato sul tappetino della palestra le mie spalle curve e la mia schiena a gobbetta!), ho tonificato e rassodato moltissimo tutti i muscoli (anche quelli che pensavo di non avere!) e ho trovato il mio rimedio antistress perché dopo un’ora di Pilates la mente e’ riposata, tranquilla e libera da pensieri e preoccupazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA