Marirosa Barbieri – Dicono che la donna diventa mamma sin dal primo vagito; la maternità, cioè, nasce con la donna.
Solo in gravidanza, però, tra la mamma ed il figlio si instaura un dialogo davvero speciale, fatto d’amore, parole e…musica.
Sono in molti a sostenere gli effetti benefici della musicoterapia durante la gestazione, sia per la mamma che per il pargolo.
E infatti la psicofania è una scienza che studia proprio l’interazione tra musica e corpo umano e gli effetti positivi dei suoni sulla psiche.
UNA GRAVIDANZA IN MUSICA
La maggior parte della donne “in attesa” ama i suoni dolci. Quelli di carillon, della natura, di nenie sdolcinate. La musica le aiuta a rilassarsi e ritemprarsi in un periodo molto delicato per il loro equilibrio psico-fisico.
Proprio per questo, i corsi per la gravidanza prevedono (oltre alle tecniche di respirazione standard ed ai suggerimenti su come affrontare al meglio il momento del parto), veri e propri percorsi musicali. Alcune donne praticano persino danze che aiutano a fortificare gli arti inferiori durante la gestazione rendendole più fluide e sciolte nei movimenti. Molte di loro, infatti, amano esibirsi in performances e balli con sonagli e tamburelli.
La musica facilita il rilascio delle endorfine, sostanze rilasciate dal cervello che attenuano il dolore del parto rendendolo meno sofferto. Per questo motivo è buona pratica, al momento del parto, ricordare alla donna le musiche ed i suoni che ha ascoltato in gravidanza. Le note leggere di Mozart o il fruscio del vento evocano immagini rilassanti e scacciano via la tensione del momento.
Ma la futura mamma non è l’unica a beneficiare della musicoterapia che è un toccasana anche per il pupo che cresce nella pancia.
Gli esperti sostengono che l’ascolto della musica in gestazione contribuisce a sviluppare intelligenza, capacità percettive, sensoriali ed affettive del bambino oltre a fortificare il rapporto tra madre e piccolo. Di solito gli esperti consigliano che sia la mamma ad intonare le dolci nenie.
La playlist musicale deve contenere motivi leggeri (suoni deboli, fruscii, sibili). Sono infatti particolarmente indicate le musiche utilizzate durante le sedute yoga facilmente reperibili su Youtube. L’intensità del suono non deve però superare i 40 decibel.
Esistono persino dispositivi che trasmettono la musica direttamente al piccolo in grembo. Si tratta di cinture o fasce da mettere attorno al pancione, collegate ad ipod o mp3.
Così come, sono in commercio seggioloni o sdraiette per bambini con mp3 incorporato.
Autore | Marirosa Barbieri
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