In un precedente post (Un’alimentazione basata sulle regole della medicina ayurvedica consente di vivere in piena salute), abbiamo visto come l’alimentazione sia uno dei fondamenti della medicina ayurvedica; secondo la quale, per il mantenimento dello stato di salute, il cibo è un fattore terapeutico importante tanto quanto i farmaci. Secondo la dottrina ayurvedica qualsiasi sostanza naturale possiede proprietà terapeutiche, nessuna di esse è solo benefica o solo nociva: come si legge nella Caraka, uno degli antichi testi sacri alla base della medicina ayurvedica, “l’ambrosia può essere veleno e il veleno può essere ambrosia”. Inoltre, l’Ayurveda non classifica i malati in base alla loro malattia così come avviene nella medicina occidentale, bensì considera ogni persona un caso a sé stante.
Ovviamente, nei remoti tempi in cui furono dettate le basi dell’Ayurveda la biochimica era una scienza sconosciuta, mentre oggi ci aiuta a capire perché il ruolo degli alimenti nella medicina ayurvedica sia tanto importante. L’antica saggezza vedica, pur senza disporre di un laboratorio scientifico, è arrivata a comprendere quanto siano importanti i “sapori” degli alimenti, che in realtà non sono altro che il risultato della combinazione delle diverse sostanze chimiche di cui un alimento è composto, l’assimilazione delle quali provoca nell’organismo specifiche reazioni biochimiche, dalle quali la salute dell’individuo può trarre beneficio o meno. Nella medicina ayurvedica, l’alimentazione è anche il fattore fondamentale per la prevenzione, in quanto l’ingestione di particolari alimenti stimola i meccanismi del ticambio, promuovendo la depurazione dell’organismo ed evitando così pericolosi accumuli di tossine che, a lungo andare, potrebbero favorire l’insorgere di patologie.
Vediamo ora alcuni dei cibi che la medicina ayurvedica classifica in base ai diversi sapori fondamentali.
Hanno sapore dolce: la maggior parte dei cereali; i legumi quali lenticchie, piselli, fagioli, ceci (che hanno anche sapore astringente); le verdure quali patate, carote, barbabietola rossa; la crema di latte; e ovviamente lo zucchero in tutte le sue varietà.
Hanno sapore salato: tutti gli alimenti ai quali sia stato aggiunto del sale, il pesce, le carni di animali che pascolano in campi bagnati dal mare (come i famosi moutons de prés salés), e ovviamente il sale in tutte le sue varietà.
Hanno sapore acido: tutti i prodotti fermentati quali vino, salsa di soya, aceto; alcuni latticini quali yogurt, panna acida, formaggio; i frutti quali gli agrumi, l’ananas, susine e ciliegie, tamarindo, e così via.
Hanno sapore astringente: il miele, la frutta secca, alcuni frutti (quali gli anacardi o il melograno, e tutte le bacche), la maggior parte delle verdure crude; gli ortaggi a foglia verde, come la lattuga.
Tutte le spezie hanno sapore piccante, anche quelle più delicate.
Per quanto riguarda invece il sapore amaro, questo è quasi scomparso dalle nostre pietanze, ma si può ancora ritrovare in alcune verdure, come gli spinaci o la cicoria, oppure in molti vegetali selvatici (tarassaco, ortica, achillea, luppolo), che a volte si possono reperire anche presso i fruttivendoli.
Autore | Dott.ssa Eleonora Elez
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