Essere vegetariani non rappresenta più soltanto una questione di moda ma anche di salute.
Chi pratica un’alimentazione prevalentemente basata sul consumo di frutta e verdura è meno esposto al rischio di sviluppare problemi cardiaci, come l’infarto.
E’ il risultato di un complesso studio, organizzato da un gruppo di ricercatori del Regno Unito, in base al quale la probabilità di sviluppare malattie cardiache, per un vegetariano, è inferiore del 33% rispetto alle probabilità cui va incontro un soggetto non vegetariano.
Gli onnivori, (quelli che praticano una dieta varia a base di carne, verdure e frutta) sono soliti mangiare quasi 400-450 grammi di carne alla settimana. Si tratta di una cifra elevata rispetto alla quantità suggerita dai nutrizionisti che consigliano il consumo di carne 2, al massimo 3 volte alla settimana.
Gli esperti, inoltre, suggeriscono di alternare la carne rossa (vitello) a quella bianca (pollo, tacchino).
La carne rossa, ad esempio, è molto ricca di grassi che contribuiscono allo sviluppo del colesterolo cattivo che poi è alla base di problemi cardiaci importanti, come l’ictus o gli infarti.
L’analisi condotta dai ricercatori inglesi, sembra essere in linea con i risultati di uno studio precedentemente realizzato sullo stesso tema.
In realtà, hanno spiegato gli autori della ricerca, lo studio non ha scoperto nulla di nuovo rispetto a quello che già si sapeva e cioè che una dieta ricca di verdure fresche, frutta, noci, semi ed altri alimenti vegetali risulta altamente benefica ed utile per il nostro corpo.
I soggetti che si attengono ad una dieta strettamente vegetariana presentano infatti livelli di colesterolo e di pressione molto più bassi ed è per questo che sono meno esposti a rischi cardiaci.
Secondo i vegani, fautori di una dieta vegetariana, la nostra salute non dipende solo da quanto cibo dannoso mangiamo ma anche da quanto cibo sano introduciamo. Ne deriva, quindi, l’importanza di praticare un’alimentazione sana, corretta ed equilibrata, basata sul consumo di frutta e verdura in grandi quantità.
Secondo la dottoressa Francesca Crowe, nutrizionista e docente nel Regno Unito, “il nostro corpo è progettato in modo da aver bisogno di sostanze provenienti da prodotti di origine animale, per stare in salute”.
Infatti, sottolinea la Crowe, “la totale rinuncia di cibi derivati da prodotti animali rischia di danneggiare irrimediabilmente l’organismo aumentando anche il rischio di sviluppare malattie cardiache”.
Ci sono anche altri fattori che predispongono un soggetto a problemi cardiaci e che non vanno assolutamente presi sotto gamba: si tratta del fumo, della familiarità con determinate malattie, del sovrappeso e del diabete.
Autore | Marirosa Barbieri
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Personalmente non sarei cosi certa che chi mente sia la dr.ssa Crowe.
Vi sarei grata se poteste fornirmi la fonte di questa citazione:
“”Secondo la dottoressa Francesca Crowe, nutrizionista e docente nel Regno Unito, “il nostro corpo è progettato in modo da aver bisogno di sostanze provenienti da prodotti di origine animale, per stare in salute”.
Infatti, sottolinea la Crowe, “la totale rinuncia di cibi derivati da prodotti animali rischia di danneggiare irrimediabilmente l’organismo aumentando anche il rischio di sviluppare malattie cardiache”.”””
in quanto non c’è traccia né di questa frase né di questa posizione nell’articolo originale.
Grazie mille,
dr.ssa Luciana Baroni
prova a leggere l’estratto che trovi qui: http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/jf103846u
Beh, la Crowe mente sapendo di mentire. E’ ridicolo affermare una cosa simile dopo le decine di studi scientifici che rassicurano sulle diete vegane, anzi le raccomandano visto che sono protettive da diabete, tumori, malattie cardiovascolari ecc.
In Italia ci sono 600000 vegani… tutti zombie?