Lo sapevate che le patatine in busta creano dipendenza, proprio come le droghe, il fumo o l’alcol? A dirlo, senza mezzi termini, sono gli scienziati della Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg (Germania), che hanno studiato la relazione tra consumo di chips (patate in busta) e fenomeni di dipendenza psicologica.
I risultati sono stati presentati al meeting “Chemists Society Meeting & Exposition”.
“Tutte le persone (a parte una risicata minoranza)”, dicono gli esperti, “agiscono in questo modo quando aprono un pacchetto di chips: ne assaggiano una manciata (di solito 2-3) e non riescono a smettere di mangiarne fino a quando non terminano l’intero pacchetto”.
Lo studio sulla dipendenza dalle patatine, è stato eseguito su un campione di roditori cui sono stati somministrati diversi alimenti con lo stesso valore calorico (comprese le patatine). Mentre i roditori trangugiavano il cibo (le patate), gli scienziati li hanno sottoposti ad un accurato esame di risonanza magnetica che ha testato l’attività del cervello dei ratti.
In seguito all’esame, si è scoperto che le aree cerebrali responsabili del piacere, nei roditori che consumavano patatine, erano più attive rispetto alle altre. Allo stesso tempo, mentre i topi mangiavano patatine, le aree del cervello responsabili delle dipendenze, tra cui la tossicodipendenza, si sono attivate molto rapidamente.
Tutte queste reazioni sono state evidenziate in quei ratti che avevano mangiato le chips, mentre i topi che hanno consumato altri tipi di alimenti non hanno mostrato alcun sintomo significativo.
I risultati, quindi, lasciano intendere che il consumo delle patatine in busta contribuisce allo sviluppo di uno stato di dipendenza, di appagamento e piacere.
Gli scienziati, inoltre, hanno potuto registrare anche un altro comportamento nei ratti: questi, dopo aver consumato una gran quantità di patatine, hanno iniziato a giocare e correre in modo più veloce.
Un simile aumento di attività è stato ritenuto come l’effetto della dipendenza che si è presentata dopo il consumo delle chips. In sostanza i roditori sono entrati in una sorta di euforia, un’iperattività e frenesia che di solito accompagnano anche gli esseri umani.
Infine, con loro sommo stupore, gli scienziati hanno anche notato che dopo qualche minuto i ratti che avevano velocemente trangugiato le patatine in busta, hanno visto la loro iperattività trasformarsi in apatia e sonnolenza. Si tratta, hanno detto gli esperti, “dei classici sintomi che accompagnano spesso la cosiddetta sindrome di astinenza, quella che si manifesta dopo il consumo della sostanza che crea dipendenza”.
Autore | Marirosa Barbieri
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