Cosa si intende per regime dietetico “South Beach”?
La dieta dimagrante detta “South Beach” è uno dei programmi dietetici più popolari di tutti i tempi e di seguito cercheremo di aiutarvi a capire alcune informazioni di base circa le sue principali caratteristiche.
La dieta dimagrante “South Beach”è stata creata dal Dr. Arthur Agatston ed è ritenuto ancora oggi un piano dietetico infallibile per perdere peso in modo veloce e sano. Basandosi sull’indice glicemico e di conseguenza classificando gli alimenti in base al loro carico glicemico, questa dieta si concentra su un sano bilanciamento fra grassi e carboidrati. Carboidrati “buoni”, il che significa che alimenti altamente trasformati come i dolci e le bevande analcoliche non sono consentiti.
Il Dr. Agatston sostiene che diminuendo i carboidrati cattivi si riuscirà meglio a metabolizzare ciò che si mangia e si riuscirà anche migliorare la resistenza all’insulina, che porta a dimagrire.
Le fasi della dieta South Beach
La dieta dimagrante “South Beach” è divisa in tre fasi diverse. Tutte e tre le fasi comprendono specifici alimenti consentiti, piani pasto, alimenti vietati e ricette.
Fase numero 1
La fase numero 1 dura all’incirca 15 giorni ed è senz’altro molto rigorosa. È il momento in cui si limiterà il maggior numero di carboidrati dalla vostra dieta quotidiana, tra cui frutta, pane, riso, patate, pasta, zucchero, alcol e prodotti da forno.
È semplice seguirla?
Quando ci si abitua a tagliare i cosiddetti “carboidrati cattivi” … sì, vi sembrerà più semplice! Secondo chi l’ha sperimentata, ci si abituerà a mangiare i cibi buoni lasciando da parte i cattivi. Molti “seguaci” di questa dieta giurano, infatti, che il loro desiderio di prodotti da forno e carboidrati cattivi praticamente tende a scomparire durante la fase 1.
Ci sono dei casi in cui la fase 1 può essere prolungata oltre le due settimane, ma non deve essere un modo permanente di mangiare.
Il Dr. Agatston suggerisce che anche se si è dipendenti dai carboidrati elaborati, si può comunque essere in grado di passare indenne attraverso la fase 1 perché si finisce sul serio per perdere la voglia di mangiare questo tipo di alimenti. Quasi tutte le voglie regrediscono fisiologicamente nel tempo di durata della prima fase. In pratica questa dieta ci spiega come esista una specie di pulsante “psicologico” che influenza il modo in cui il nostro corpo reagisce al cibo che mangiamo (e ci fa aumentare di peso): quando è acceso, si desiderano alimenti che ci fanno immagazzinare il grasso ma, alla fine dei primi quindici giorni, questo bottone le spegnerà naturalmente.
Il concetto che impone la rigorosa fase 1 è che, attenendosi al programma, è possibile cambiare l’atteggiamento del nostro corpo verso il cibo: nel momento in cui iniziamo ad aggiungere alcuni degli alimenti proibiti nella dieta, il corpo ha la possibilità di regolarsi. È necessario leggere il libro del Dr. Agatston per seguire con precisione questo piano.
Fase numero 2
Ora è possibile iniziare ad aggiungere cibi che prima d’ora erano tassativamente da evitare. Sta in voi scegliere quelli da re-introdurre: pane, pasta, patate, riso, cereali o frutta.
Questa dieta vi dà la libertà di scegliere quale di questi alimenti aggiungere di nuovo nella vostra dieta: non si possono mangiare tutti, né esagerare con le porzioni di quello che viene scelto, ma esso non sarà più off-limits. La chiave è reintrodurre questi cibi con moderazione per non mangiarne più il medesimo quantitativo di prima.
Fase numero 3
La fase 3 è la fase finale e meno restrittiva della dieta dimagrante “South Beach”. Il Dr. Agatston dice che fino a quando si continuano seguire alcune linee guida di base, la dieta sarà diventata un vero e proprio modo di vivere e che continuerà a mantenere il vostro peso.
Esempi di cibi consentiti e da evitare nella dieta South Beach
Sì a…
• Vari tipi di carne e pollame, tra cui: prosciutto cotto, carne macinata di manzo magra, tacchino, di pollo, pancetta di tacchino, carne magra.
• Frutti di mare, senza esclusioni
• Legumi, tra cui: fagioli neri, ceci, fagioli normali.
• Verdure, tra cui: cipolle, pomodori, lattuga, funghi, germogli di soia, spinaci.
• Frutta a guscio (una porzione ogni giorno, tra cui mandorle, anacardi e noci di macadamia)
• Prodotti lattiero-caseari magri o low fat.
• Uova.
• Grassi e oli (come l’olio d’oliva).
• Sostituti dello zucchero.
• Alimenti dolcificati o senza zucchero come ad esempio caramelle sugar free, ecc…
No a…
• Alcune carni e pollame, tra cui: tagli grassi di carne bovina, costolette, prosciutto cotto affumicato.
• Alcuni ortaggi, tra cui: barbabietole, carote, mais, piselli.
• Tutti gli amidi, tra cui: pane, patate, cereali, pasta, riso.
• Tutta la frutta e i succhi di frutta.
• Latte intero.
• Tutti gli alcolici.
• Tutti i dolci, compresi: gelato, prodotti da forno e caramelle.
Autore | Daniela Bortolotti
© RIPRODUZIONE RISERVATA