I ricercatori della American Strang Cancer Prevention Center in Nutrition and Cancer hanno scoperto che delle cellule tumorali poste in contatto con dell’estratto di bacche di goji rallentavano la propria crescita.
A quanto pare l’estratto, realizzato per semplice bollitura delle bacche in acqua, stimola la conversione dell’estradiolo (forma attiva di estrogeno naturale, uno dei 3 estrogeni naturali sintetizzati dall’organismo) in dei prodotti meno reattivi.
Gli studi suggeriscono che le bacche di goji possono rivelarsi molto utili nella lotta al cancro al seno.
Animali e cellule coltivate in vitro hanno dimostrato di essere maggiormente suscettibili alle radiazioni e alla immunoterapia (procedure che mirano all’attivazione o potenziamento delle normali difese immunitarie), se messe a contatto con un estratto realizzato a partire dal goji.
Inoltre è stato visto che lo sviluppo delle cellule tumorali viene in qualche modo inibito se non forzato al “suicidio cellulare”.
Come si è svolto lo studio sulle bacche di goji?
I ricercatori hanno preso delle bacche di goji e le hanno bollite in acqua. Poi hanno estratto il succo e lo hanno messo a contato con delle MCF-7, cellule umane mutate dal cancro che hanno bisogno dell’estradiolo (estrogeno prodotto dalle ovaie) per crescere.
Nell’immagine qui in basso potete notare come la crescita delle cellule tumorali sia stata inibita. Inoltre, più a lungo le cellule malate stavano a contatto con l’estratto di bacche di goji e maggiore si rivelava l’effetto soppressore.
Nello specifico è accaduto che i livelli di estradiolo si sono abbassati e al loro posto si sono innalzate le concentrazioni di metaboliti: estrone [E1], 2-hydroxy-estrone [2OH-E1], 16alpha-hydroxy-estrone [16alpha-OH1] and estriol [16alpha-hydroxy-estradiol] [E3].
I risultati sono incredibili anche se tra gli esperimenti in vitro e vivo c’è qualche differenza. La strada è tuttavia tracciata e non vedo l’ora di leggere nuovi esaltanti studi sulle bacche di goji.
Ci sono altri cibi che si sono rivelati nel tempo anti-estrogenici?
Sì.
Ginkgo biloba, damiana, vitamina K, olio di pesce, tè verde, estratto di semi d’uva-, proteine di soia, vitamina D, mangostano e GLA.
Sfogo personale.
Ogni giorno che passa mi innamoro di più di questo frutto.
Ed è da sciocchi cercare di sminuirlo per “dar aria” a presunte conoscenze mediche (mi riferisco ad alcuni articoli che ho letto e che mi hanno lasciata allibita per la pochezza di contenuti scientifici esposti). E’ normale che nell’assumere le bacche di goji vi siano delle controindicazioni e ne abbiamo parlato a lungo in un altro articolo. Ma da qui a sparare a zero sulle bacche, dipingendole come una mera trovata mercenaria, ci vuole un bel coraggio.
Le pecore nere, che si infilano ovunque per far soldi, esistono ed esisteranno sempre fino a quando il mondo andrà dietro al soldo. Ma non demonizziamo né le bacche di goji né la buona informazione.
Fonte Studio: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19373615
10 giugno 2013
Autore | Viola Dante
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una buona notizia , la passo !!))
concordo con lo sfogo… le bacche di Goji sono un frutto prodigioso e lo saranno insieme ad altri superfrutti nel futuro. Le bacche hanno il grande potere di raccogliere dal loro ambiente minerali e principi attivi in modo concentrato.
Mirtilli neri e rossi e canadesi, le bacche di Goji e la frutta secca secondo me sono delle vere manne dal cielo da usare al posto di tanti integratori chimici.
Inoltre cercando (CENSURED) si trovano questi frutti prezzi davvero economici e di ottima qualità.