“Troppi giovani sono inutilmente esposti a radiazioni nocive che possono tradursi in una serie di problemi di salute”.
A dirlo sono i medici americani che, in seguito ad un’impennata di tac su giovani pazienti, nel periodo 1996-2005, si sono detti preoccupati per il presunto legame tra questo esame diagnostico e lo sviluppo di alcune patologie.
In particolare, gli esperti hanno fatto notare, dati alla mano, che circa un terzo dei bambini vengono sottoposti continuamente alle radiazioni provenienti da apparecchiature computerizzate che utilizzano i raggi X per analizzare lo stato di salute degli organi interni, in seguito ad emorragie, fratture o al cancro.
Secondo il board di medici che ha studiato attentamente il fenomeno è stato evidenziato che i piccoli pazienti sottoposti a raggi di frequente hanno numerose probabilità di sviluppare soprattutto il cancro.
I bambini appaiono particolarmente vulnerabili a questa malattia perché i loro organi sono ancora in via di sviluppo e quindi più fragili.
LO STUDIO
Un team di specialisti americani ha condotto uno studio approfondito teso a verificare il legame tra l’esposizione di piccoli pazienti ai raggi X e lo sviluppo del cancro.
La ricerca, pubblicata su JAMA Pediatrics, ha esaminato i tassi ed i dosaggi di radiazioni derivanti da Tac eseguite su un campione di bambini che oscilla da 152.000 a 370.000 pazienti, sottoposti alla tac ogni anno.
Alcuni piccoli pazienti sono stati sottoposti alla tac per un lasso di tempo di 10 anni, fino al 2005; l’uso delle scansioni, invece, è stato raddoppiato nei bambini di età inferiore a 5 e triplicato in quelli di età compresa tra 5 e 14 anni. Il numero di questi esami diagnostici per bambini ha raggiunto il picco tra il 2006 e il 2007 ed ha cominciato poi a calare tra il 2008 e il 2010.
La diminuzione di questi esami può essere collegata in parte alle crescenti preoccupazioni che si sono sviluppate circa il rischio di sviluppare il cancro da radiazioni ma probabilmente anche al tentativo di ridurre test inutili e costosi, come ha detto Diana Miglioretti, primo autore dello studio e professore di biostatistica all’Università di California.
Tuttavia, l’uso frequente ed eccessivo di esami con radiazioni per pazienti pediatrici, resta una prassi ancora molto utilizzata.
Ad esempio, secondo i medici, i bambini con sospetta appendicite dovrebbe prima sottoporsi ad una ecografia che non fa uso alcuno di radiazioni,invece, il più delle volte si decide di sottoporli ad una Tac.
I ricercatori hanno utilizzato anche le informazioni ricavate da studi antecedenti sul dosaggio di radiazioni derivanti dalla Tac, per avere un quadro più completo sulla percentuale di sviluppo di cancro infantile.
Gli esperti, infine, hanno scoperto che il rischio di sviluppare un cancro si è rivelato più alto per i pazienti sottoposti a scansioni all’addome.
14 giugno 2013
Autore | Marirosa Barbieri
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Le Radiazioni emesse dalla TAC sono direttamente correlate all’aumento dei cancri nei bambini che sono stati sottoposti a quell’esame.
Ovviamente le radiazioni ionizzanti (raggi X) sono pericolose. La TAC in alcuni casi è necessaria e può dare ai medici delle indicazioni necessarie per la cura del paziente. Eticamente il medico sa benissimo che sottoporre alla quantità minima di radiazioni il paziente. Specialmente i bambini! Tuttavia la replica dei radiologi che si legge nell’articolo che ho postato in bacheca qualche ora fa è poco chiara. E’ vero che il genitore può chiedere che venga usata la dose minima necessaria per effettuare l’esame, anche se qualsiasi medico o tecnico di radiologia dovrebbero già farlo se si tratta di un bambino. E’ vero che dovrebbe essere utilizzata solo se non si possono fare altri esami non invasivi o meno invasivi, e qui sorge il problema del costo del rimborso dell’esame, visto che il reparto guadagna di più su alcuni esami e di meno su altri; e guadagna di più se li esegue tutti (vedi esempio di diagnosi sul ginocchio; basterebbe una risonanza magnetica quasi sempre eppure viene prescritta lastra, ecografia, tac e RM. Come mai?). Poi si dovrebbe tener presente che per problemi medici legali il medico preferisce fare un esame in più piuttosto che uno di meno. Infine le nuove apparecchiature possono essere settate per emettere meno radiazioni ma sono progettare per dare la massima risoluzione se si utilizza una dose di radiazioni maggiore (questo non era vero con le apparecchiature più obsolete ma analogiche). Insomma per questo motivo il numero di esami inutili dal punto di vista clinico diagnostico che si effettuano oggi in Italia e comunque nel mondo occidentale è enorme. Le immagini sono comode e permettono la dignosi velocemente. Non c’è più tempo per l’indagine clinica e in alcuni casi manca la cultura. Però il risultato sono un sacco di radiazioni inutili al paziente che generano poi tutti quei casi di tumore. Anche sui bambini. D’Altronde tenere un registro delle radiazioni assorbite dal paziente all’interno di una carta radiologica è una soluzione efficace già proposta ma forse limiterebbe di molto il business.
Grazie per la partecipazione Giulio.
Hai detto bene. Salute e soldi sono il binomio più schifoso che possa esistere.