L’aggiunta di argento agli antibiotici li rende da 10 a 1.000 volte più efficaci nel combattere le infezioni: lo sostiene la ricerca, che ha svolto alcuni esperimenti su cavie che hanno dimostrato che il metallo sconvolge i processi biologici dei batteri, rendendoli più permeabili agli antibiotici.
I batteri si stanno adattando e trovano molti modi per sopravvivere agli effetti degli antibiotici. L’argento è stato utilizzato come antimicrobico per secoli, ma poco è noto come funzioni veramente. La nuova ricerca suggerisce di aggiungerlo agli antibiotici esistenti: in questo modo si potrebbe contrastare lo sviluppo di microbi resistenti ai farmaci.
Secondo la Prof. Sally Davies, Ufficiale Medico Capo, gli antibiotici stanno perdendo la loro efficacia a un tasso di velocità che è allo stesso tempo allarmante e irreversibile. L’argento agisce contro i batteri Gram-negativi – uno dei due tipi principali tipi di batteri – che sono agenti patogeni particolarmente difficili da curare. La ricerca è stata guidata dal Dottor Jose Ruben Morones-Ramirez dell’Howard Hughes Medical Institute presso la Boston University, che ha dichiarato: “Questo lavoro dimostra che l’argento può essere utilizzato per potenziare l’azione degli antibiotici esistenti contro i batteri Gram-negativi, rafforzando così l’arsenale a nostra disposizione per combattere le infezioni batteriche“.
Gli studi futuri si concentreranno su test che dimostrino come l’argento può essere aggiunto alle iniezioni di antibiotici oppure a compresse per l’uso nei pazienti.
20 giugno 2013
Autore | Daniela Bortolotti
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