Da qualche anno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l’allarme sulla sicurezza delle erbe cinesi (prodotti utilizzati prevalentemente nella medicina naturale per curare i malati).
Secondo il Consiglio Botanico americano e l’American Herbal Products Association, infatti, negli ultimi due anni sono stati intercettati diversi casi di contaminazione delle erbe cinesi ed indiane.
Non a caso il fenomeno contaminazione interessa posti (India e Cina) carenti sotto il punto di vista della sicurezza ambientale ed alimentare.
Il fatto costituisce un grave problema, soprattutto perchè la Cina fa uso frequente di pesticidi vietati e di altri agenti tossici interdetti dal commercio proprio per la loro pericolosità.
LA CINA E LA MEDICINA NATURALE
La Cina risulta essere uno dei più grandi esportatori di erbe al mondo. I ricavi derivanti dalle esportazioni di erbe cinesi ammontano a centinaia di milioni di dollari. A questo si aggiunge il fatto che i cinesi fanno largo uso delle erbe per curare i problemi di salute e la presenza di pesticidi nel prodotto mette a rischio l’incolumità di tantissime persone.
La medicina tradizionale cinese, conosciuta anche come TCM, è uno dei più antichi sistemi di assistenza sanitaria presenti in tutto il mondo e si basa sull’impiego di oltre 11.000 piante utilizzate in formule diverse (in genere queste erbe vengono bollite in tisane concentrate).
I PESTICIDI NELLE ERBE
Secondo uno studio condotto da Greenpeace, su 65 partite di erbe sono stati trovati residui di pesticidi in 48 campioni. In sei campioni, i ricercatori hanno riscontrato pesticidi vietati altamente tossici. In oltre 30 campioni, invece, sono stati scoperti 3 o più pesticidi.
Una pianta ampiamente utilizzata, il fiore Sanqi presentava residui di 39 pesticidi; il wolfberry, altrimenti noto come Goji, conteneva residui di 25 pesticidi; persino il crisantemo, ampiamente usato nel tè, è risultato fortemente contaminato.
LA CINA E L’USO SMODATO DEI PESTICIDI
La Cina è il più grande consumatore mondiale di pesticidi agricoli, basti pensare che 600 milioni di agricoltori utilizzano più di due milioni di tonnellate di pesticidi all’anno non regolamentati o sottoposti a controlli.
La Cina è nota alle cronache per episodi legato all’avvelenamento dio prodotti come il latte, ad alti livelli tossici di pesticidi ritrovati nel ginseng, così come ad una serie di problemi simili. I pesticidi utilizzati in Cina contaminano regolarmente le forniture di acqua, i fiumi, i laghi ed i torrenti.
Oggi, la presenza di agenti tossici nelle erbe sta mietendo ansia e preoccupazione tra coloro che fanno uso abbondante di rimedi naturali. Quel che è peggio è che il problema della contaminazione non si limita alle erbe: persino compresse o capsule contengono pesticidi altamente tossici e questo rende ancora più difficile identificare e rintracciare i rimedi contaminati.
Il problema dovrebbe essere risolto alla radice: fino a quando le autorità sanitarie cinesi ed i funzionari preposti alla tutela della salute e dell’ambiente non cominceranno a prendere sul serio la questione, bisognerà quindi limitare il consumo di erbe cinesi medicamentose.
27 giugno 2013
Autore | Marirosa Barbieri
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