Marirosa Barbieri – Per rendere felice un bambino, non ci vuole molto.
I bambini guardano il mondo con occhi diversi, senza pregiudizi, né riserve…sono attratti dal bene e dal male indistintamente e sta a noi proteggerli, guidarli ed istruirli.
La routine ed i ritmi frenetici rischiano di farci perdere di vista le cose davvero importanti della vita: una pizza tra amici, una serata passata in famiglia, il rapporto con i figli.
I bambini hanno una memoria molto spiccata e ricordano le cose belle, quelle brutte e tutto ciò che vivono (affetto, senso di abbandono ecc…).
E’ importante, quindi, non trascurare il legame con i figli: un legame che, come ogni tipo di rapporto, ha bisogno di essere alimentato e coltivato giorno dopo giorno.
Non bisogna fare grandi cose o gesti eclatanti. L’importante è sovvertire l’ordinario con piccoli gesti di straordinaria grandezza: andare a prendere i figli a scuola, ricavare 5 minuti di tempo per loro.
Ecco, dunque, alcuni piccoli accorgimenti che mamma e papà dovrebbero sempre avere a mente per dare continuità al meraviglioso rapporto con i propri bimbi.
IL RITO DELLA FIABA
Un ottimo modo per celebrare il rapporto genitori-figli è il rito della fiaba. Tutti, almeno una volta nella nostra infanzia, abbiamo ascoltato la mamma leggere un racconto, prima di andare a dormire.
Quasi tutti si sono addormentati contando le parole delle fiaba preferita scandita dal dolce tono della mamma.
Raccontare una fiaba prima della buonanotte può rinsaldare molto il rapporto con i figli. Il bambino non solo si sentirà coccolato, vezzeggiato ma si abbandonerà con sicurezza e serenità alle lusinghe del sonno.
FACCIAMO UN DOLCE INSIEME?
Che cosa c’è di meglio di fare un dolce insieme al proprio piccolo? Che cosa c’è di più entusiasmante dello sbattere le uova, aggiungere la farina, lo zucchero, rimestare con forza mentre vostro figlio vi passa gli ingredienti?
Questo può essere un momento utile per parlare, scambiarsi opinioni, sorridere, lanciarsi addosso una manciata di farina e rassettare tutto, con affetto e complicità. Magari puoi preparare il dolce che gli piace e dirgli che “la mamma lo ha fatto per te, piccolo mio”.
RACCONTAMI L’INTERROGAZIONE
Molti figli soffrono della sindrome dell’abbandono. Non si sentono, cioè al centro dell’attenzione dei propri genitori, come desidererebbero.
E’ importante sentirsi coinvolti nella quotidianità del proprio figlio anche attraverso semplici domande di questo tenore: com’è andata l’interrogazione? Quali difficoltà hai incontrato?
A TAVOLA SENZA TV
La tv, spesso, allontana i membri di una famiglia. Ormai, guardare la tv durante i pasti è diventata una consuetudine. Sarebbe meglio, invece, rinunciare a rotocalchi, tg e spettacoli da cabaret per dedicarsi all’ascolto delle persone che amiamo.
E’ un esercizio molto difficile che richiede forza di volontà e sacrificio (ormai la tv è una droga artificiale entrata a pieno regime nella quotidianità domestica).
Che bello sarebbe ascoltare la vocina stridula del proprio piccolo in luogo di inutili parole filtrate da uno scatolone di ferro e plastica.
In questo modo, apprezzeremmo di nuovo le cose che avevamo dimenticato.
Autore | Marirosa Barbieri
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