Le diete prive di omega-3 rischiano di rendere gli adolescenti più ansiosi ed iperattivi.
E’ il risultato di uno studio, condotto dall’ Università di Pittsburgh, e pubblicato sul giornale scientifico, Psichiatria Biologica.
Il titolo dello studio è: “il comportamento adolescenziale, sensibile alla carenza di acido grasso omega-3 nella dieta“.
Il team di studiosi ha condotto uno studio approfondito sulle cavie di laboratorio scoprendo che, la carenza di omega 3 nella dieta dei roditori, li ha resi oltremodo ansiosi ed ipercinetici.
L’omega 3 si trova in alimenti come il pesce, le uova ed è necessario ai fini di una sana, corretta ed equilibrata alimentazione.
“Abbiamo sempre pensato che lo stress che affligge gli adolescenti, fosse dovuto ad insulti ambientali ma alla fine abbiamo realizzato che l’alimentazione è un fattore importante“, ha detto Bita Moghaddam, autore dello studio e professore di neuroscienze alla Kenneth P. Dietrich, Scuola di Arti e Scienze.
Uno dei dati più interessanti della ricerca riguarda il fatto che gli adolescenti che non integrano gli omega 3 nella loro dieta, spesso hanno genitori che, nella loro vitam non consumano a sufficienza prodotti a base di questa sostanza.
Questo costituisce un elemento davvero interessante dal momento che l’educazione alimentare dovrebbe partire innanzitutto dalla famiglia e che l’adolescenza è una fase particolarmente vulnerabie per lo sviluppo psico-fisico di una persona.
L’ESPERIMENTO
L’ esperimento, come già detto, è stato realizzato sui ratti del laboratorio di Moghaddam.
Subito dopo, il team di ricerca ha esaminato alcuni adolescenti che non integrano questa sostanza nella loro dieta.
I genitori di questi adolescenti sono nati negli anni 1960 e 1970, un periodo di tempo in cui gli omega-3, presenti nel mais e nell’olio di soia erano maggiori (visto che i bovini e gli altri animali da fattoria si nutrivano di erba e grano).
Oggi, purtroppo, i bovini sono nutriti con altre sostanze che non contengono (o ne contengono pochi) numerosi acidi grassi essenziali.
La squadra di ricercatori, poi, si è soffermata sull’analisi dei comportamenti per studiare l’apprendimento e la memoria, il processo decisionale, l’ansia e l’ iperattività negli adolescenti.
Anche se i soggetti sembravano godere di una buona salute fisica generale, molti di loro hanno assunto atteggiamenti compatibili con una dieta carente di omega 3.
In particolare, gli adolescenti si mostravano più ansiosi, iperattivi, e presentavano una capacità di problem solving molto alterata così come disturbi di personalità e percezione.
“Il nostro studio mostra che, mentre la carenza di omega-3 influenza il comportamento degli adulti e degli adolescenti, il tipo di influenza varia a seconda dell’età dei soggetti in questione “, ha detto Moghaddam, “abbiamo osservato determinati cambiamenti in aree del cervello responsabili del processo decisionale e di formazione delle abitudini“.
Il team ora sta cercando di capire se la genetica possa considerarsi una potenziale causa di questo fenomeno.
Allo stesso modo gli esperti stanno cercando di comprendere il funzionamento dei marcatori di infiammazione nel cervello in presenza di una carenza da omega-3 che, a sua volta, provoca un aumento dei grassi omega-6 che sono molecole pro-infiammatorie.
“E ‘singolare che un cambiamento di dieta relativamente comune può avere effetti così importanti, significativi e determinanti” , ha detto Moghaddam,”questo ci fa capire che la nostra alimentazione non solo è in grado di modificare le nostre abitudini, di condizionare il nostro peso forma, di determinare cambiamenti alimentari importanti ma riesce anche ad influenzare il nostro comportamento. Da ciò deriva l’importanza di esplorare gli effetti che, un gap di omega 3, può comportare nei bambini e negli adulti“.
Autore | Marirosa Barbieri
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