I prodotti ricchi di antiossidanti sono davvero efficaci come dicono di essere?
Ruggine e polpa di avocado: entrambi hanno qualcosa in comune con lo schiarimento della pelle, le rughe e le linee sottili del vostro volto. Non ci credete? Eppure l’ossidazione, che gli antiossidanti contrastano (da qui l’aggettivo) è un naturale processo di invecchiamento: l’ossidazione si verifica in tutta la natura e, nel caso della pelle, è in gran parte causata dalla formazione di radicali liberi a livello cellulare quando la vostra pelle è esposta alla luce ultravioletta. Gli antiossidanti vengono diffusi per ridurre lo stress ossidativo neutralizzando i radicali liberi, atomi instabili con un elettrone non appaiato, pericolosi quasi come se stessero brandendo un coltello. Gli antiossidanti agiscono per far sì che il pericolo rientri, vincolando cioè l’elettrone instabile e impedendogli di attaccare il collagene e le altre cellule che compongono la pelle.
Gli antiossidanti nei prodotti di bellezza: pro e contro.
Gli antiossidanti sono sostanze come le vitamine C ed E, il coenzima Q10, ma stiamo parlando anche di idebenone, zinco, rame e beta carotene. Le aziende di prodotti di bellezza li stanno già utilizzando, così come altri antiossidanti che stanno estraendo da un numero crescente di vegetali come il tè verde, i melograni, le bacche di caffè, i semi d’uva, le olive, i funghi e altro ancora. “L’uso di antiossidanti topici sta guadagnando sempre più consenso” ci spiega la Dr.ssa Patricia Farris dermatologa che opera in Louisiana, esperta sull’uso di antiossidanti e consulente di industrie cosmetiche e farmaceutiche. “Sempre più studi scientifici stanno dimostrando la loro efficacia, non solo nel contribuire a ridurre le rughe e l’invecchiamento, ma anche ridurre l’infiammazione, come nel caso della rosacea, oltre ad aiutare a prevenire il cancro della pelle“.
Ma altri dermatologi, come il Dr. Richard Thomas, assistente professore clinico nel reparto di dermatologia e della scienza della pelle presso l’Università della British Columbia, ma anche la Dr.ssa Cheryl Rosen, capo della divisione di dermatologia clinica presso l’University Health Network di Toronto, ci vanno cauti. “In teoria, l’idea è meravigliosa“, conferma il Dr. Thomas, il quale osserva che il succo di un limone che lavora per fermare l’imbrunimento di una mela (grazie alla vitamina C), è un processo biologico molto diverso rispetto a quando si verifica nella pelle esposta al sole. “C’è ancora una grande quantità di studi da svolgere per il loro uso sicuro per la pelle“, aggiunge il dermatologo. “Non sono ancora un rimedio stile bacchetta magica“. Anche la Dr.ssa Rosen è d’accordo. “Vengono utilizzati davvero molto e non sono dannosi, ma non è ancora chiaro quanto veramente utili siano“.
Tre domande su antiossidanti e cura della pelle
Le questioni principali su cui ci si sta interrogando sono tre:
1. come mantenere gli antiossidanti stabili nelle formule dei prodotti;
2. capire come gli antiossidanti vengono effettivamente assorbiti nella pelle;
3. capire quali concentrazioni sono necessarie per renderli efficaci pur essendo non essendo irritanti.
1. Stabilità: alcune aziende produttrici di linee skincare stanno risolvendo il problema della ripartizione antiossidante rapida, soprattutto dopo l’esposizione alla luce, convertendo i prodotti in lozioni, creme e sieri di colore marrone scuro, producendole in bottiglie di colore blu opaco e/o in tubi di metallo. Altre aziende stanno includendo polvere di vitamina C in una confezione separata, che andrà mescolata alla crema idratante al momento dell’uso. Un composto estratto da una pianta comune, chiamato acido ferulico, sta emergendo come stabilizzatore efficace, sulla base di nuove ricerche scientifiche.
2. Assorbimento: gli antiossidanti che vengono assunti per via orale, sia in alimenti o integratori, sono diffusi attraverso il corpo e assorbiti nelle cellule. Ma quando si tratta di applicarli sulla pelle, la preoccupazione è che potrebbero essere presto essere lavati o strofinati via, prima di essere assorbiti nelle cellule della pelle, cosicché la loro azione protettiva potrebbe essere meno efficace. Buone notizie, secondo la Dr.ssa Farris: molti studi e recensioni pubblicati su riviste mediche, confermano la capacità degli antiossidanti di essere assorbiti nelle cellule della pelle. “Ora sappiamo che possono essere assorbiti nelle cellule dello strato corneo –ossia lo strato più esterno della pelle- che è anche dove si neutralizzano i radicali liberi“, ha spiegato l’esperta.
3. Concentrazione: quanto prodotto basta per essere efficace? Secondo il Dr. Thomas la questione è ancora in fase di determinazione, perché di alcuni prodotti “è sufficiente una spruzzata” spiega Thomas, in altre parole: i livelli di efficacia hanno concentrazioni troppo alte e corrono il rischio di provocare irritazione della pelle. La Dr.ssa Farris ci spiega invece che c’è un livello di concentrazione ottimale per ciascun antiossidante.
Concludendo
Gli esperti, Farris, Rosen e Thomas concordano sul fatto che per la maggior parte delle donne si tratta di una scelta personale. Il nostro consiglio? Trovate il prodotto che sembra funzionare meglio per il vostro tipo di pelle e che vi dia la sensazione di ottenere risultati, senza causarvi problemi di pelle.
Autore | Daniela Bortolotti
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