Dott.ssa Eleonora Elez – Rispetto agli altri organi sensoriali, l’olfatto presenta caratteristiche anatomiche uniche. I recettori olfattivi non sono cellule neuroepiteliali bensì veri e propri neuroni, protetti dall’ambiente esterno da uno strato di muco prodotto dalle cellule della mucosa nasale che li circonda. Usciti dalle cavità nasali, i neuroni olfattivi si riuniscono nel bulbo olfattivo, dove sono in comunicazione con particolari strutture nervose alle quali è dovuta l’attività riflessa provocata dagli stimoli odorosi. L’olfatto è l’unico dei nostri sensi direttamente collegato con le funzioni superiori: la via olfattiva non passa infatti attraverso il talamo, il centro nervoso responsabile della “purificazione” e integrazione delle percezioni sensoriali. Infine, a differenza di quelli degli altri sensi, i neuroni olfattivi non raggiungono la neocorteccia bensí un’area primordiale del nostro cervello, una zona dell’encefalo chiamata sistema limbico, nella quale hanno sede i meccanismi di controllo sulle funzioni vitali e i comportamenti istintivi.
Questa particolare conformazione anatomica rende evidente che le percezioni olfattive raggiungono il centro olfattivo assolutamente inalterate. Motivo per il quale le funzioni olfattive sono soprattutto legate a variazioni comportamentali istintive e al comportamento sessuale, e che spiega perché la percezione delle sostanze odorose stimola un profondo effetto evocativo, capace di suscitare immediatamente ricordi o immagini come nessun altro senso è in grado di fare.
La localizzazione dei recettori olfattivi in una regione poco ventilata e di piccola superficie in corrispondenza del setto nasale rende la funzione olfattiva nell’uomo molto modesta rispetto a quella degli altri animali e, inoltre, rende molto scarsa la percezione dell’intensità dello stimolo odoroso. In compenso, la nostra sensibilità alle sostanze odorose è elevata, cosí come la capacità di discriminazione della loro qualità. Inoltre, un meccanismo di origine centrale ci consente una notevole capacità di adattamento agli odori, la cui percezione è comunque legata a una variabilità dovuta al ritmo circadiano. In ogni caso, nel nostro cervello gli stimoli olfattivi provocano il rilascio di particolari sostanze con specifici effetti e proprio su questo si basa l’aromaterapia, i cui benefici sono dovuti al fatto che i principi attivi dei diversi oli essenziali sono in grado di stimolare il rilascio di alcune di queste sostanze piuttosto che di altre a seconda degli effetti che si desidera ottenere: la serotonina quando è richiesta un’azione calmante, l’adrenalina per un effetto stimolante, e l’encefalina e le endorfine che, oltre ad avere effetti altamente positivi sul tono dell’umore, sono antidolorifici naturali.
Autore | Dott.ssa Eleonora Elez
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