La Gandharva veda trova le sue origini nella tradizione classica indiana. È la musica dell’antica civiltà vedica, che fu capace di rendere nei suoni le vibrazioni della natura e si avvale delle sonorità della voce umana e di quelle di antichissimi strumenti musicali tradizionali. Le sonorità primordiali di questa antica musica promuovono una interruzione nel normale flusso del pensiero, inducendo una profonda quiete mentale. La musicoterapia è una tecnica largamente impiegata in medicina ayurvedica, che consiglia di abbandonarsi all’ascolto della Gandharva veda in diversi momenti della giornata per almeno 10 minuti. Per l’Ayurveda, la musicoterapia non è altro che un “massaggio sonoro”, per mezzo del quale si agisce sulle vibrazioni dei chakra mettendole in sintonia.
In effetti, la musica non è altro che un linguaggio e non è necessario scomodare gli scienziati per sapere che può avere effetti eccitanti o rilassanti, tutti noi l’abbiamo provato personalmente. Però, diversi esperimenti scientifici hanno dimostrato che la musica possiede una “energia” propria, in grado di provocare modificazioni sull’organismo anche a livello fisico. Oggi, il potere curativo delle vibrazioni sonore viene utilizzato anche dalla medicina occidentale per la cura di problemi psicofisici quali disturbi comportamentali, autismo, deficit mentali o sensoriali, difficoltà di socializzazione, etc.
Per rendersi conto del perché e di come la musicoterapia funziona è sufficiente pensare al fatto che le onde sonore sono un fenomeno fisico che influenza qualsiasi cosa si trovi nel raggio di propagazione ponendola in stato di risonanza: se poniamo un diapason in vibrazione accanto a un altro che non sia stato toccato, il secondo diapason inizierà a vibrare con la stessa frequenza; specifiche frequenze possono provocare la rottura di un vetro, etc.. Allo stesso modo, un suono produce vibrazioni alla sua stessa frequenza nel nostro corpo.
Ma la musica ha anche un effetto diretto sul nostro cervello. Il processo di ascolto della musica porta a una intellettualizzazione del suono con il conseguente coinvolgimento di tutto sistema nervoso e di tutte le attività connesse, comprese quelle intellettuali e le risposte emotive. Gli effetti della musica a livello fisico sono dovuti all’attivazione del sistema nervoso neurovegetativo che produce modificazioni nella regolazione di diverse funzioni, dal battito cardiaco alla conducibilità elettrica cutanea.
Senza avere a disposizione tutte queste informazioni, la medicina ayurvedica praticava il “massaggio sonoro” con la Gandharva veda già 5.000 anni fa, portando l’individuo all’armonia con sé stesso e con l’ambiente. La perdita dell’equilibrio psicologico porta infatti a stanchezza, ansia e stress, e con il passare del tempo può dare origine a patologie o aggravare quelle già presenti. La musicoterapia, riportando tutti e tre i dosha in equilibrio, apporta grandi benefici al nostro stato di salute.
Autore | Dott.ssa Eleonora Elez
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