Daniele Berti – Ormai diffuso in tutto il mondo, lo Yoga della Risata è una pratica pressoché sconosciuta in Italia ed è un vero peccato perché questa tecnica di benessere fisico e psicologico, creata dal medico indiano Madan Kataria e nata dal connubio tra saggezza popolare, pratiche millenarie di benessere e la PNEI (psico-neuro-endocrino-immunologia), è tanto facile da praticare quanto potente e rapida nei suoi risultati.
Ma partiamo dalla sua nascita
Madan Kataria è un medico indiano che, oltre a prendersi cura dei suoi pazienti, collabora con una rivista per la quale scrive articoli divulgativi su pratiche per la salute e il benessere. Durante una ricerca per la redazione di uno dei suoi articoli arriva ad un testo di PNEI. Per chi non lo sa va detto che la PNEI è una vera e propria scienza: si pratica nei laboratori con provette, microscopi, elettroencefalogrammi e tutte le più sofisticate tecnologie disponibili per studiare l’essere umano come un tutto unico nel quale mente e corpo sono due facce della stessa medaglia, in altre parole è la visione olistica dell’essere umano sotto la lente della scienza.
In questo, come in tutti i testi di PNEI, quando dalle spiegazioni, del perché e del per come è meglio considerare corpo e mente strettamente connessi e interdipendenti, si passa agli aspetti pratici, la prima cosa che si legge è che il ridere è la miglior terapia che l’essere umano ha a disposizione per qualsiasi tipo di malanno fisico o disagio psicologico.
E a questa affermazione scientifica Madan Kataria sovrappone la saggezza popolare che da secoli afferma che “Il riso – come risata e non come graminacea – fa buon sangue” ma, osserva Madan Kataria, nella nostra vita stressata, stressante e sempre piena di impegni abbiamo pochissime occasioni per ridere. Allora cosa si può fare?
Madan si mette così in testa di creare una tecnica che permetta di ridere senza motivo, senza gags, barzellette o comici, ogni volta che si desidera ridere e quando scopre il magico meccanismo che permette di ridere senza motivo, nasce la Risata di Cuore, quella che viene considerata la prima risata che farà nascere gli oltre duemila esercizi di risate con i quali si può ridere, senza motivo, ogni volta che ne sentiamo la necessità.
Nato, nell’ormai lontano 1995, lo Yoga della Risata si affina via via creando un vero e proprio protocollo che, grazie al contributo di Maduri, moglie di Madan e insegnate di Hata Yoga, lo yoga per così dire tradizionale, alterna esercizi di risate e cicli di respirazioni profonde, esercizi di riscaldamento all’inizio e di rilassamento alla fine della sessione, insomma oggi possiamo affermare che volendo ridere senza motivo, lo possiamo fare in modo estremamente serio.
Ma come mai questa pratica che consente a chiunque di ridere a crepapelle senza motivo ha conosciuto una così rapida diffusione?
Se noi per un po’ ci liberiamo dall’idea che la risata debba essere il risultato della comicità, del senso dell’umorismo o delle vicende maldestre di qualcuno e guardiamo alla risata come semplice fenomeno fisiologico staremmo poco a scoprire che la risata è semplicemente una forma di super-respirazione che innesca nell’organismo una serie di processi virtuosi sia a livello fisiologico che a livello neuro-endocrino. Ma perché questi processi virtuosi sortiscano il loro effetto in modo chiaramente evidente è necessario che la risata si protragga per almeno una quindicina di minuti.
Sono proprio questi processi virtuosi che migliorando e potenziando l’efficienza del sistema cardio-circolatorio, di quello respiratorio, di quello linfatico, di quello endocrino e dello stesso sistema immunitario fanno si che una sola sessione di yoga della risata, mediamente, porti a ridurre la sensazione di stress di circa il 45% offrendo al contempo un miglioramento della sensazione di benessere intorno al 40%.
Ma per quanto potente, lo Yoga della Risata non fa miracoli e se veramente vogliamo che i benefici ottenuti in una sessione si consolidino è necessario praticarlo con una certa continuità.
L’ideale sarebbe praticarlo tutti i giorni ma possono bastare anche due sessioni settimanali per ottenere dei risultati veramente sorprendenti sia per la salute fisica che per quella psicologica.
Autore | Daniele Berti