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ACIDOSI E CHETOSI: DIABETE E DIGIUNO NE AUMENTANO I PERICOLI

Viola Dante, Palermo – In particolari situazioni il nostro organismo sintetizza dei corpi chetonici, che hanno il compito di rifornire tessuti ed organi di nuova energia. La loro presenza aumenta quando i livelli di glucosio nel sangue sono molto bassi e organi come il cervello restano a secco di materiale organico da poter ossidare, per trarre energia da spendere per le più disparate attività cellulari.

Il digiuno prolungato ed il diabete mellito non trattato opportunamente portano inevitabilmente alla SOVRAPPRODUZIONE di corpi chetonici. Questa situazione finisce ben presto per sfociare in problemi medici.

Cosa accade?

A seguito del digiuno prolungato i livelli di glucosio nel sangue sono scarsi.
Per sopperire a tale carenza il corpo prova a sintetizzare del glucosio a partire da altro materiale organico.

Le catene carboniose necessarie alla gluconeogenesi vengono sottratte al ciclo dell’acido citrico, che rallenta sempre di più per mancanza di materiale da ossidare.
E’ a questo punto che il corpo prova a sintetizzare corpi chetonici (acetone, acetoacetato e beta-idrossibutirrato) nella speranza di avere più coenzima A disponibile.

Per quanto riguarda i diabetici, invece, la scarsa presenza dell’insulina all’interno del torrente circolatorio rende impossibile all’organismo di utilizzare il glucosio presente nel sangue. Non riesce neppure a convertirlo in trigliceridi.

Non potendo formare acidi grassi, la concentrazione del malonil-coenzima A scema e la carnitina aciltransferasi 1 non viene inibita.

Questa catena di eventi fa si che gli acidi grassi entrino all’interno del mitocondrio per essere degradati ad acetil-coenzima A che, però, non può essere utilizzato efficacemente nel ciclo dell’acido citrico a causa della gluconeogenesi in atto e della mancanza di intermedi di reazione.

L’accumulo di acetil-coenzima A

Questo acetil-coenzima A non può essere smaltito e finisce per accumularsi determinando una produzione sovradimensionata di corpi chetonici (forme di riserva energetica alternativa). Ma gli organi extra-epatici possono gestire i corpi chetonici fino ad una certa quantità. Oltre diventa un problema ed i livelli di acetone, acetoacetato e beta-idrossibutirrato finiscono per accumularsi ed abbassare sensibilmente il PH del sangue: acidosi!

L’acidosi è una patologia seria che nei casi estremi può portare anche a coma e morte.

Gli esami

I valori di acidità del sangue e delle urine possono essere facilmente monitorati.

Valori normali sono:

○ uguale o inferiore a 3 mg/100 ml -> concentrazione corpi chetonici nel sangue;
○ uguale o inferiore a 125 mg/24 h -> concentrazione corpi chetonici nelle urine;

Qualora i valori fossero di 90 mg/100 ml nel sangue e 5000 mg/24 h nelle urine, saremmo difronte alla condizione nota come chetosi.

I soggetti più a rischio

I soggetti più a rischio sono soprattutto quelle persone che seguono delle diete ipocaloriche. Nelle loro condizioni gli acidi grassi diventano la principale fonte di energia. I valori dei corpi chetonici nel sangue e nelle urine andrebbero quindi monitorati per evitare di incappare in acidosi e chetosi o chetoacidosi.

Morale della favola: attente a seguire una dieta di testa vostra!

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.