Possono avere strane forme e nomi impronunciabili, ma questi frutti esotici sono in grado di aggiungere una nuova vita al vostro menu. Da provare assolutamente!
1. Papaya
Qual è il sapore: soprannominato “frutto degli angeli” da Cristoforo Colombo, che per primo la assaggiò nelle isole dei Caraibi nel 1400, la papaya ha una polpa arancione e un delizioso sapore dolce-acido. La maggior parte di quelle che troviamo nei negozi, oggigiorno, proviene dalle Hawaii, dall’America Centrale e dal Messico.
Perché vi fanno bene: sono frutti non acidi (quindi buoni per calmare lo stomaco), ma sono ricchi di vitamina C e beta-carotene (più che nell’arancia e nel pompelmo), due antiossidanti che possono abbassare il rischio di cancro uterino, secondo uno studio del 2009 svolto dal Cancer Institute del New Jersey.
Come sceglierle: preferite colore giallo maculato. Quando sono mature, la loro pelle dovrebbe essere più gialla rispetto a qualsiasi altro colore e dovrebbero essere più morbide al tatto. È possibile maturare una papaya verde in un sacchetto di carta tenendola a temperatura ambiente e poi conservarla in frigorifero in un sacchetto di plastica per un massimo di tre giorni.
Idee per gustarle: tagliare a metà la papaya come si farebbe con un melone, eliminare i semi e aggiungere una tazza (250 ml) di yogurt bianco magro, un cucchiaino (5 ml) di miele e una spruzzata di limone nella cavità interna. Si può anche utilizzare la papaya tagliata a cubetti (da sbucciare con un coltello o con un pelapatate) in una macedonia di frutta.
2. Longans (o Lychee Rustico)
Qual è il sapore: sono spesso indicati come il “fratello minore” del lychee. La polpa del longan è traslucida con un seme nero nel centro. Hanno un sapore muschiato, ma dolce come un mix di uva e pera. I longans sono nativi del sud della Cina.
Perché vi fanno bene: contengono un sacco di vitamina C! 100 grammi di longans forniscono il 140% del fabbisogno giornaliero in appena 60 calorie.
Come sceglierli: dal colore giallo-bruno al bruno-rossastro, con la pelle leggermente flessibile e che non sia troppo morbida (in questo caso indica che il frutto è troppo maturo), senza tagli o fori. È possibile conservare i longans a temperatura ambiente per diversi giorni.
Idee per gustarli: per mangiarli, aprire la crosta non edibile appena sotto il gambo con un coltello e tirare fuori la polpa, snocciolandola come si farebbe con una ciliegia. Sono perfetti come snack o in una macedonia di frutta.
3. Carambola (o Star Fruit)
Qual è il sapore: originaria del sud-est asiatico e dell’India, la stella gialla ha il sapore di una miscela di prugna e mela, con una consistenza croccante simile al cetriolo. La troverete nei mercati asiatici e in alcuni negozi di grandi catene alimentari.
Perché vi fanno bene: ogni frutto contiene meno di 40 calorie, ma fornisce 3 grammi di fibra alimentare, più di una prugna. Nel 2008, uno studio olandese ha rilevato che per ogni 10 grammi di fibre consumate al giorno, il rischio di malattie cardiache diminuisce del 17% con un rischio di decesso diminuito del 9%.
Come sceglierle: scegliete il frutto con la pelle lucida e senza segni di ammaccature. L’imbrunimento sulle punte delle creste è un segno di maturità, non di un cattivo frutto. Se è ancora verde, conservare a temperatura ambiente fino a quando diventa gialla ed emana una fragranza floreal-fruttata.
Idee per gustarle: non hanno bisogno di essere sbucciate prima di affettarle. Fatta eccezione per i semi, si può mangiare tutto e, grazie alla loro bella forma e colore, aggiungono un vero e proprio tocco di classe a piatti di frutta e insalate.
4. Kumquat (o Fortunella Japonica)
Qual è il sapore: simile a un piccolo arancio, ha polpa succosa e amara, ma la sua buccia è fragrante e meravigliosamente dolce. Questi frutti sono originari della Cina, ma sono anche coltivati negli Stati Uniti.
Perché vi fanno bene: si tratta di piccoli frutti con alti livelli di vitamina C, quasi alla pari con arance e diverse volte superiori a uva, banane e mele. Secondo uno studio dell’Università della California, nel 2008, alcune donne di età da 18 a 21 anni che consumavano grandi dosi di questo antiossidante avevano visto ridursi la pressione sanguigna maggiormente, rispetto alle donne che ne consumavano di meno.
Come sceglierli: devono essere sodi e completamente arancioni, con lo stelo. Scartate quelli con la buccia verde, punti deboli o imperfezioni. Conservati in un sacchetto di plastica, dovrebbero durare in frigorifero per 2-3 settimane.
Idee per gustarli: sono unici tra la famiglia degli agrumi perché possono essere gustati interamente e tutto in un boccone o due, ma siate sicuri di lavarli bene, prima. Potete utilizzarli nelle insalate vegetariane, assieme a ricotta o yogurt.
5. Plantains (o Banana Piantaggine)
Qual è il sapore: sono native di Sud-Est asiatico. È inoltre possibile trovarle in America Latina, Caraibi e in parti dell’Africa. Ricordano grandi banane, sono ricche di amido e insipide, infatti devono essere cotte prima del consumo. Appena maturano, la pelle diventa gialla, poi nera, e la polpa diventa sempre più dolce e commestibile; in questa fase, vanno bene anche crude.
Perché vi fanno bene: hanno più vitamine A e C, e più potassio (che abbassa la pressione sanguigna) delle banane normali.
Come sceglierle: scegliete un frutto sodo, senza ammaccature evidenti o screpolature della buccia. Simili alle banane, si conservano meglio a temperatura ambiente. Una volta che diventano nere, le si può mettere in frigo per conservarle per qualche giorno in più.
Idee per gustarle: la buccia non è commestibile, vanno sbucciate e private della parte superiore e inferiore. Eseguire il taglio con la punta di un coltello lungo da cima a fondo, poi staccare la buccia dalla polpa con le mani. Sono perfette da friggere: affettatele e fatele cuocere in olio in una padella. Quando sono gialle e iniziano appena a diventare di colore nero, vanno bene da usare per dolci, da grigliare o da tostare. Sono buone anche da sole o su pane tostato. Quando diventano completamente nere, sono ideali per dessert, ad esempio nei budini. Si potrebbero anche consumare in inverno per addolcire le zuppe, o da gustare in un frullato.
6. Cachi
Qual è il sapore: ci sono più varietà comunemente disponibili, dal colore arancione brillante, più morbidi, cremosi e dolci (a completa maturazione), oppure simili nel colore ma più piccoli, dolci e croccanti. Entrambi sono originari della Cina e del Giappone.
Perché vi fanno bene: come facilmente identificabile dal colore brillante arancione, i cachi sono ricchi di vitamina A, che aiuta a mantenere forte il sistema immunitario. Come ulteriore vantaggio, possiedono anche un sacco di vitamina C, e ben 6 grammi di fibra alimentare.
Come sceglierli: preferite quelli con la buccia liscia e lucida, che risultino abbastanza pesanti per le loro dimensioni. Scartate quelli con macchie, ammaccature o buccia screpolata e quelli senza foglie verdi (un segno di freschezza). Conservateli a temperatura ambiente ma, quando sono maturi, si possono conservare in un sacchetto di plastica in frigo (per un massimo di tre giorni).
Idee per gustarli: da lavare, poi sbucciare con un coltello e una forchetta. Ideali come guarnizione di frutta nelle torte, ma anche nelle creme, sorbetti e salse dolci.
Autore | Daniela Bortolotti
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