Noi donne amiamo stare in forma ed in salute: è per questo che ricorriamo a rimedi di bellezza, a diete e bisturi, a volte, con molta leggerezza.
Quando si parla di alimentazione, però, è bene conoscere i rischi e le conseguenze derivanti da una cattiva alimentazione. Tutte le diete più gettonate (da quella vegana a quella a zona) presentano dei pro e dei contro che è necessario conoscere per non incorrere in problemi o situazioni spiacevoli.
I PRO E I CONTRO DELLA DIETA A ZONA
La dieta a zona si basa su un concetto di base: la percentuale dei carboidrati da introdurre è pari al 40%, le proteine (30%), i grassi (30%).
Questa dieta è stata ideata dal biochimico Barry Sears nel 1995. Sebbene la sua efficacia sia ancora discutibile, questo stile alimentare si è diffuso a macchia d’olio in tutto il mondo conquistando, pian piano, persino i più diffidenti.
Questa dieta prevede il consumo di cinque pasti al giorno, di cui tre completi e due snack leggeri.
Tra gli alimenti inclusi in questo regime alimentare ci sono le uova, i fagioli, le frittelle di mirtilli, la carne di manzo.
In base ad alcune stime, con questa dieta si possono perdere fino a 5 chili nelle prime due settimane.
Tra gli aspetti positivi, questa alimentazione ci permette di regolare i livelli di insulina presenti nel sangue e non risulta particolarmente restrittiva.
Come ogni regime dietetico anche la dieta a zona, poi, elimina numerosi cibi nutrienti, risulta particolarmente difficile da seguire e non è affatto raccomandata per soggetti che soffrono di disfunzioni renali.
LA DIETA MEDIFAST
Questa dieta prevede il consumo di prodotti come i frullati, le zuppe, i budini, carne magra, insalate e verdure. La società Medifast è stata istituita dal dottor William Vitale che ha iniziato a vendere i prodotti di perdita di peso nel 1980. Inizialmente, i prodotti sono stati venduti direttamente ai medici che poi li hanno prescritti ai pazienti. Oggi, i prodotti sono prontamente disponibili per i consumatori. Tra le celebrità che seguono questa dieta ci sono Kristy Swanson e Genie Francis.
Questo piano alimentare è in grado di aiutare a perdere fino a 2-5 chili in una settimana.
Tra gli aspetti positivi c’è senz’altro il fatto che questa alimentazione garantisce una grande varietà di cibi da consumare anche se non è adatta a tutti i soggetti, soprattutto a quelli che presentano particolari patologie.
DIETA A BASSO INDICE GLICEMICO
Si tratta di un piano alimentare ideato intorno al 1980 dal dottor David J. Jenkins, professore di nutrizione presso l’Università di Toronto e risulta particolarmente utile per i soggetti affetti da diabete.
Grazie ai suoi numerosi benefici, sempre più persone hanno deciso di seguire questo regime alimentare.
Tra i cibi suggeriti ci sono quelli con un basso indice glicemico basso, come gli asparagi, l’avocado, i cavoli, i fagiolini, gli arachidi, gli spinaci, i cetrioli, la lattuga, i piselli ed il cavolfiore.
Tra gli altri cibi indicati ci sono il pane di grano intero, il latte scremato, il latte di soia. Questa alimentazione ha di buono il fatto che riduce il rischio di sviluppare malattie come il diabete e patologie cardiache.
Essa è particolarmente indicata anche per le donne che soffrono di sindrome dell’ovaio policistico, oltre al fatto che aiuta a mantenere normali i livelli di colesterolo.
L’aspetto negativo della dieta è che essa suggerisce l’assunzione di alimenti non tutti propriamente salutari, visto il loro indice glicemico basso.
DIETA ATKINS
Non manca di certo all’appello la dieta Atkins, un regime alimentare che si sviluppa in quattro fasi fondamentali ognuna delle quali prevede il consumo di una categoria alimentare ben precisa ( la fase di induzione, la fase di perdita di peso in corso, la fase di pre-mantenimento e la fase di mantenimento vero e proprio).
Nella fase di induzione, la quantità di carboidrati da assumere è pari a 20 grammi al giorno.
Nella fase di perdita di peso, invece, l’assunzione di carboidrati aumenta leggermente, mentre nella fase di pre-mantenimento, la quantità viene incrementata di dieci grammi. Nella fase di mantenimento, infine, il soggetto deve conservare le abitudini che sono state osservate durante le primi tre fasi.
Gli alimenti particolarmente consumati nella dieta Atkins sono il cavolfiore, i broccoli, gli asparagi, le insalate, il pesce ed il pollame.
Questo regime alimentare prevede il consumo di acqua e mette al bando prodotti come caramelle, biscotti, patate, banane, mele e bevande alcoliche.
La dieta ci permette di perdere 6-10 chili durante la prima fase e fino a 3 chili durante la seconda fase: proprio per questo risulta particolarmente indicata per i soggetti che vogliono perdere subito peso. Un altro aspetto positivo di questa alimentazione consiste nel tagliare i cibi trasformati.
Al contrario, questa dieta risulta sconveniente perchè limita l’assunzione di carboidrati e suggerisce, invece, un elevato apporto di proteine animali, con il rischio di un aumento di malattie cardiovascolari.
Autore | Marirosa Barbieri
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