L’alimentazione ayurvedica si potrebbe tranquillamente chiamare “alimentazione dei sapori” in quanto, per mantenere i Dosha in equilibrio tra loro, si basa sulla combinazione dei diversi sapori degli alimenti, in particolare su quelli fondamentali: dolce, salato, acido, amaro, astringente e piccante (vedi: Un’alimentazione basata sulle regole della medicina ayurvedica consente di vivere in piena salute). Inoltre, a meno che non ci si trovi in presenza di una particolare condizione da curare, il regime dietetico ayurvedico non presenta particolari proibizioni, si può mangiare di tutto. Peraltro, dato che la medicina ayurvedica considera gli alimenti sostanze terapeutiche alla stessa stregua dei farmaci, occorre porre attenzione ad alcuni piccoli accorgimenti tesi ad evitare eventuali loro effetti indesiderati.
Ovviamente, le regole generali per il consumo dei pasti (vedi: Abbracciare lo stile di vita ayurvedico per vivere in salute) sono sempre valide ma, per poter dare vitalità, è necessario che il cibo da consumare sia vivo, cioè non troppo cotto o maturo – ma non deve essere nemmeno troppo crudo o acerbo. È anche opportuno non affiancare molti alimenti freschi a quelli cotti, così come i cibi appena preparati non vanno consumati assieme a quelli avanzati da un pasto precedente. Inoltre, è da evitare l’associazione di alimenti che presentano le medesime caratteristiche (pesante, caldo, etc).
Nel mondo occidentale siamo abituati a pensare che un cibo è “buono” quando soddisfa la vista, l’olfatto e il gusto grazie a una presentazione accattivante, un aroma stimolante e un sapore gradevole. Secondo la pratica ayurvedica, il “rituale” del consumo dei pasti deve invece poter soddisfare tutti e cinque i sensi: si deve anche ascoltare il suono del cibo, specialmente durante la cottura, e si deve apprezzarne la consistenza masticando lentamente e a lungo. Per poter apprezzare al massimo le qualità del cibo e, quindi, ottenere da esso i massimi benefici, la medicina ayurvedica consiglia di astenersi dal consumo di alimenti nei momenti di stress mentale, cioè se siamo turbati o depressi, e in quelli immediatamente successivi a un’attività fisica.
Le energie Vata, Pitta e Kapha corrispondono rispettivamente alla eliminazione, alla combustione e alla assimilazione, e il sapore degli alimenti provoca l’aumento di una e la diminuzione di un’altra. Dei diversi alimenti parleremo in un prossimo appuntamento, ma applicando le semplici regole dell’alimentazione ayurvedica potremo sempre essere in forma. Per esempio, i sapori che producono un incremento di Kapha aumenteranno l’energia di assimilazione del nostro organismo e ci faranno ingrassare, mentre quelli che incrementano Pitta renderanno il corpo in grado di bruciare di più e più in fretta, facendoci dimagrire.
Autore | Dott.ssa Eleonora Elez
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