Consigliare un piano alimentare adatto a chi soffre di disturbi alimentari è davvero difficile.
In altra sede, abbiamo parlato del grave disagio psico-fisico che affligge numerose persone alle prese con l’anoressia e la bulimia. Abbiamo parlato dei siti pro ana(pro anoressia) e pro mia (pro bulimia), veri e propri collettori di ragazze e ragazzi che osannano la magrezza come valore supremo.
Abbiamo capito che alla base di questo profondo malessere ci sono carenze affettive e ferite che nemmeno il medico più avveduto riesce a guarire.
EQUILIBRIO ALIMENTARE
Chi soffre di disturbi dell’alimentazione dovrebbe imparare il concetto di equilibrio alimentare: mangiare quanto basta per stare bene e fornire all’organismo l’energia necessaria.
In genere, per raggiungere questa condizione di benessere, bisognerebbe consumare 6-11 porzioni di pane integrale e pasta, due o tre porzioni di frutta fresca e latticini a basso contenuto di grassi, tre o cinque porzioni di verdura e due o tre porzioni di carne magra.
Seguendo queste linee guida non solo integreremo nel nostro organismo le vitamine ed i minerali di cui abbiamo bisogno, ma non incrementeremo il nostro peso.
Nel caso in cui il disturbo alimentare sia forte ed incontrollato, è bene rivolgersi ad un medico specialista che sarà in grado di fornire il supporto adeguato.
L’IMPORTANZA DEL DIARIO ALIMENTARE
Il diario alimentare è fondamentale per chi soffre di disturbi alimentari. Registrare la quantità di cibo ingerita giornalmente, le emozioni che accompagnano il consumo degli alimenti, gli stati d’animo in relazione al cibo, si rivelerà utile sia per il paziente che per il medico.
Nel diario alimentare bisogna riportare anche il registro dettagliato del peso (con tutte le fluttuazioni possibili). Un aumento di peso, in poco tempo, è la spia che qualcosa non funziona e che probabilmente il paziente sta scivolando nelle vecchie abitudini alimentari.
GRUPPI DI SOSTEGNO
Chi soffre di disturbi alimentari può rivolgersi anche a gruppi di sostegno che raccolgono persone alle prese con lo stesso disagio. Partecipare ad un gruppo di sostegno non solo offre la possibilità di manifestare e condividere le proprie preoccupazioni ma permette di ottenere consigli e suggerimenti utili per affrontare la malattia.
I gruppi di sostegno sono presenti anche on-line e quindi non richiedono, obbligatoriamente, la presenza fisica della persona malata. Per unirsi ad un gruppo di sostegno, ci si può rivolgere al proprio medico di famiglia che saprà suggerire la strada da seguire per stare meglio.
Autore | Marirosa Barbieri
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