Lucia D’Addezio – Quando siamo a dieta o vogliamo mantenerci in forma perfetta senza troppi sforzi, il primo passo è eliminare o ridurre al minimo l’assunzione di grassi e zuccheri. Questi ultimi, in particolare, vengono spesso sottovalutati nella loro reale pericolosità per la silhouette.
Per evitare di ingrassare o per tenere a bada la glicemia non basta sostituire lo zucchero tradizionale con i dolcificanti. Questi, infatti, non sono tutti uguali e bisogna fare molta attenzione a quello che si mette nello stomaco.
Dolcificanti: che cosa sono e cosa contengono?
Tutti conosciamo lo zucchero perché sin da piccoli abbiamo imparato a consumarlo nel latte o nel tè. Lo zucchero sta anche alla base di molte ricette gustose ed invitanti, nonché fa parte degli ingredienti di moltissimi alimenti di produzione industriale. In realtà, però, quello che ingeriamo ogni giorno consumando cibi e pietanze industriali (non fatte in casa, per capirci) non è lo zucchero bianco che comunemente utilizziamo in cucina. Esistono, infatti, zuccheri naturali e zuccheri sintetici, chiamati dolcificanti.
La maggior parte degli alimenti confezionati che acquistiamo già pronti al supermercato contengono proprio gli zuccheri di sintesi (o chimici), così detti perché sono stati “sintetizzati” e “creati” in laboratorio. Altri prodotti, invece, contengono zuccheri naturali come il fruttosio e il lattosio, ma sono la minoranza.
E’ meglio usare gli zuccheri naturali o i dolcificanti?
In linea di massima sarebbe meglio usare gli zuccheri di origine naturale, proprio perché non vengono sintetizzati chimicamente. Il problema principale, però, è che gli zuccheri, come ben sappiamo, fanno ingrassate ed andrebbero in ogni caso consumati con estrema moderazione.
Per esempio, il fruttosio, che fa parte degli zuccheri naturali e che si trova comunemente nella frutta zuccherina e nel miele, ha un alto potere calorico e può favorire l’accumulo di grassi in eccesso, il diabete e l’obesità.
Il saccarosio, il comune zucchero che tutti usiamo in cucina, è naturale e non rappresenta rischi per la salute, se consumato con moderazione. Dovendo scegliere sarebbe meglio utilizzarne la tipologia meno raffinata possibile: il colore bianco è frutto della raffinazione e serve a far apparire lo zucchero più “buono”. Non facciamoci ingannare e scegliamo lo zucchero grezzo, più salutare anche se meno “bello”.
I dolcificanti artificiali vengono pubblicizzati come “light” rispetto allo zucchero tradizionale, perché contengono meno Calorie. I problemi ad essi connessi, però, sono altri. Facciamo l’esempio del ciclamato, utilizzato nei prodotti per diabetici e ritenuto causa dell’insorgenza di tumori e neoplasie, oppure dei dolcificanti contenuti in chewing-gum o prodotti industriali, che hanno tra le controindicazioni nausea, diarrea, vomito e così via. Puntare sul naturale è la soluzione migliore, ma attenzione alle dosi!
Autore | Lucia D’Addezio
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