Lo sapevi che alcuni panini da fast-food possono contenere fino a 50 ingredienti diversi? O che i segni che trovi sul pollo alla griglia dei fast-food in realtà non vengono dalla griglia?
Il cibo potrebbe avere lo stesso aspetto di quando eravamo bambini, ma di sicuro non ha lo stesso sapore, e con l’arrivo delle nuove tecnologie, sono molti i nuovi ingredienti presenti sulle nostre tavole.
Alcuni di questi composti contengono enormi benefici, ci aiutano a ottenere più vitamine e minerali, per rimanere più in forma. Ma gli ingredienti che vengono utilizzati nei fast food, invece, non sono salutari.
Il cibo funziona un po’ come i fiori recisi di fresco: è incredibile la velocità alla quale si asciuga e deperisce. Lo sapevi che la frase “aromi naturali” si può riferire ad un estratto di manzo presente nel tuo milkshake? O che qualcosa chiamato glicole propilene, l’ingrediente principe dei prodotti antigelo, può venire utilizzato per mantenere il gelato morbido e l’insalata da fast food viva e croccante?
No, forse non lo sapevi.
L’industria dei fast-food infila questi ingredienti nei cibi per estenderne la data di scadenza e migliorarne la conservazione; così facendo dunque il cibo risulta sempre fresco e più facile da cucinare, aiutando l’industria a contenere le spese all’origine; ma tu, sapevi di ricevere certi ingredienti nel tuo piatto insieme al cibo?
Qual è la domanda fondamentale dunque: Dovremmo preoccuparci di questi ingredienti?
Alcuni scienziati e nutrizionisti direbbero che “non ci sono evidenze che questo o quell’altro composto possano far male” al nostro organismo, ma non è come dire che siano sicuri. E sono davvero pochi i nuovi elementi artificiali testati in maniera indipendente; ciò significa che in America (e sono molti i fast food provenienti dagli Stati Uniti, o snack e biscotti processati che troviamo anche nei nostri supermercati), la FDA, ovvero l’agenzia americana che si occupa di dare il benestare a qualsiasi elemento chimico o principio attivo presente in farmaci, integratori o cibi, prima che possano essere immessi sul mercato, deve necessariamente, e in larga parte, fare riferimento a ciò che l’industria alimentare comunica.
E quindi cosa dovremmo fare, noi? I nostri salari sono limitati e anche il nostro tempo; spesso comprare un cibo pronto o andare a mangiare in un fast food si rivela la soluzione migliore sia per il portafoglio che per le nostre pause da competizione; una persona su quattro in America va a mangiare ogni giorno in un fast food.
Fatti furba, accendi il pc e tuffati in una piccola ricerca sul web. Alcune di queste catene di fast food utilizzano una serie di ingredienti artificiali, che arrivano cioè da laboratori, mentre altri hanno deciso di scegliere materie prime che derivano dal lento lavoro di messi e allevamenti delle fattorie.
Una mano? Cerca termini come “aromi naturali,” “estratto” o “essenza.” (anche se potresti trovare molte più informazioni se decidi di compiere la ricerca in inglese). Queste espressioni sono i nomi in codice di una serie di elementi chimici e ingredienti nascosti.
Ricorda, non possiamo fare niente di significativo in genere ma possiamo comunque fare qualcosa di significativo per noi. Parti da un prodotto, ad esempio il tuo preferito. Cercalo e apprendi tutto quello che c’è da sapere, il più possibile. Poi, prendi i giusti provvedimenti per la tua salute e quella dei tuoi cari. Hai il diritto di sapere cosa si trova negli ingredienti che mangi, e se sei preoccupata per la tua salute o la salute di un parente, chiedi, leggi, fai domande. E da lì, prima che tu te ne accorga, il cambiamento si sommerà a nuove ricerche e nuovi cambiamenti.
Autore | Enrica Bartalotta
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