La pasta: un piatto che scotta. Non tanto per il suo aspetto fumante ed invitante, quanto per il suo contenuto calorico che spesso la rende un alimento proibito.
I nutrizionisti raccomandano un consumo equilibrato dei carboidrati, in particolar modo della pasta.
Questo perché, spiegano gli esperti, la pasta contiene carboidrati difficili da smaltire.
Quali sono i motivi che inducono i nutrizionisti a credere che questo alimento faccia in qualche modo ingrassare? Cerchiamo di interpretarli insieme.
UN PO’ DI STORIA
La pasta, prodotto tipicamente italiano, è entrata a pieno regime nella tradizione culinaria di numerosi Paesi del mondo.
Dal momento che essa è facile da produrre, è reperibile a buon mercato. Numerosi pastifici italiani, infatti, hanno dislocato la produzione di pasta anche all’estero, soprattutto negli Stati Uniti dove la pasta mania è una tendenza molto diffusa.
Negli States, inoltre, c’è la tendenza ad arricchire la pasta con vitamine, proteine e composti vari così da trasformarla in un prodotto completo.
Il consumo della pasta ha subito una parabola discendente con l’avvento della low-carb mania (la tendenza a fare diete ipocaloriche) che ha spinto le persone a rinunciare ai carboidrati nella propria alimentazione.
UN CARBOIDRATO DIFFICILE DA SMALTIRE
La pasta è un alimento ricco di carboidrati semplici che risultano più difficili da smaltire visto che rimangono nel corpo più a lungo, si trasformano velocemente in zuccheri e vengono immagazzinati nel corpo sotto forma di grasso.
Nelle donne, il grasso si spalma sulla fascia addominale, sulle cosce e sui glutei originando fastidiosissimi inestetismi.
SCEGLIERE LA PASTA
Anziché eliminare totalmente la pasta dalla nostra alimentazione, è bene scegliere la tipologia più giusta.
Ad esempio, la scelta può ricadere sulla pasta di frumento integrale, su quella senza glutine, rinvenibili nei negozi specializzati.
Molti ristoranti, inoltre, sono riforniti di diverse varietà di pasta ed offrono tipologie diverse e gustose.
MANGIARE CON MODERAZIONE
Il segreto per il successo di qualsiasi dieta è la moderazione. Non bisogna, infatti, rinunciare al piacere di un buon piatto di pasta ma è importante consumarne una razione modica (80 grammi di pasta a pranzo), alternandola con cereali, riso ed avena.
Un’altra buona regola consiste nel porre attenzione ai condimenti utilizzati per la pasta. Essi, infatti, devono essere ipocalorici. Ad esempio, è bene condire il nostro piatto di pasta con una semplice salsa al pomodoro ricca di licopene ed antiossidanti in luogo di sughi al ragù o condimenti elaborati.
Insomma, tutto dipende da come mangiamo e soprattutto da quanto mangiamo.
Autore | Marirosa Barbieri
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