Altro che Elisir della giovinezza o della lunga vita: bere un calice di vino al giorno allungherebbe la vita di una anno e mezzo.
E’ quanto asseriscono i ricercatori Nicola Orsini e Andrea Bellavia che lavorano presso l’istituto Karolinska di Stoccolma ed hanno eleaborato uno studio pubblicato sugli Annals of Epidemiology.
Tuttavia, precisano gli esperti, “non bisogna alzare troppo il gomito, nè farsi prendere la mano, pena l’effetto contrario e la sopravvivenza si riduce“.
La dose consigliata, dunque, è di 12 grammi l’equivalente, cioè, di un bicchiere di vino, di un piccolo superalcolico o di una birretta.
LO STUDIO
Gli scienziati dicono che un bicchiere di vino al dì per gli uomini e mezzo per le donne aumenta la vita di 1,3 anni rispetto alle persone astemie.
La ricerca si è basata sul consumo quotidiano di alcolici di oltre 67mila persone, adulti di mezza età e anziani per un lasso di tempo di 15 anni.
ALTRI BENEFICI DEL VINO
Questo pubblicato sugli Annals of Epidemiology non è il primo studio che si sofferma sul rapporto tra consumo del vino e longevità ma è il primo a parlare di stime precise.
Già qualche tempo fa alcuni scienziati francesi del Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne hanno scoperto che il resveratrolo, un ingrediente presente nel vino rosso può aumentare la durata della vita del 60 % e conferire una maggiore energia.
Gli esperimenti sono stati effettuati su vermi, ma i ricercatori hanno ipotizzato che la sostanza potesse avere un effetto simile sugli esseri umani
Che cos’è il resveratrolo?
E’ un fenolo naturale prodotto naturalmente da parecchie piante e viene estratto per ragioni commerciali e prodotto quando la pianta è sotto attacco da agenti patogeni come batteri o funghi.
Negli esperimenti condotti su topi e ratti sono stati dimostrati i suoi poteri antitumorali, anti- infiammatori ed altri effetti cardiovascolari benefici.
Il ricercatore Johan Auwerx dell’istituto di ricerca francese ha precisato, però, che per vivere a lungo è necessario praticare anche una vita attiva e non sedentaria nutrendosi nel modo giusto ed adeguato.
Autore | Marirosa Barbieri
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La questione longevità è complessa e multifattoriale, ed è manipolatorio ricondurla ad un solo fattore.
Chi per anni ci ha dato ad intendere che l’Italia era la seconda nazione più longeva del mondo per merito del vino, ha sempre omesso due informazioni:
1. i più longevi sono i giapponesi, che di vino ne consumano pochissimo
2. la longevità in Italia è aumentata alla grande proprio in coincidenza del crollo dei consumi di vino. (Ho scritto “in coincidenza”, e non “a seguito di”, proprio per non operare la stessa manipolazione, in senso inverso).
Va aggiunto che confrontare bevitori e bevitrici di mezzo/un bicchiere di vino a giorno con i non bevitori, senza considerare tutti gli altri parametri, ha pochissimo significato.
Quanti – ad esempio – tra questi non bevitori non stavano bevendo proprio perché malati, o perché reduci da problemi alcolcorrelati?
Ovvio che tra una donna malata, che non beve, e una sana, che beve un quarto di bicchiere a pasto, la seconda ha maggiori aspettative di durata della vita.
I confronto andrebbe fatto casomai con gli astemi da sempre, non con chi non sta bevendo al momento in cui inizia lo studio.
La bufala del resveratrolo è oramai smentitissima in letteratura.