VITAMINA C: proprietà, benefici e controindicazioni
Alcuni animali possono produrre la loro vitamina C, ma l’uomo la ottiene attraverso cibo e altre fonti. La frutta fresca, gli agrumi e le verdure sono una buona fonte di vitamina C, ma si può creare anche in laboratorio.
La maggior parte degli esperti raccomanda di assumerla con una dieta ricca di frutta e verdura, per evitare di fare uso di integratori. Il succo d’arancia appena spremuto contiene più vitamina C attiva rispetto al succo pronto per essere consumato, disponibile in tutti i supermercati.
Anni addietro, si utilizzò la vitamina C per la prevenzione e il trattamento dello scorbuto, una malattia causata dalla carenza di vitamina C oggi relativamente poco comune, ma che in passato fu molto diffusa tra marinai, pirati e altri soggetti che si imbarcavano per lunghi periodi. Quando i viaggi duravano più delle provviste di frutta e verdura, i marinai iniziavano a soffrire di carenza di vitamina C. Ciò causava lo scorbuto.
Attualmente la vitamina C si usa per la prevenzione e il trattamento del raffreddore. Alcune persone la usano per i disturbi gengivali, acne e altre infezioni della pelle, per la bronchite, per l’HIV, per l’ulcera allo stomaco causata da un batterio, chiamato Helicobacter pylori, per la tubercolosi, la dissenteria e per le infezioni cutanee che producono foruncoli (foruncolosi). Si usa anche per infezioni alla vescica e alla prostata.
Alcune persone assumono vitamina C per la depressione, difficoltà a pensare e a concentrarsi, per la demenza senile, il morbo di Alzheimer, per lo stress fisico e mentale, la stanchezza e la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
Tale vitamina si utilizza anche per aumentare l’assorbimento di ferro contenuto negli alimenti e per correggere uno squilibrio delle proteine che si verifica in alcuni neonati (tirosinemia).
Si pensa che l’acido ascorbico possa essere benefico anche per il cuore e i vasi sanguigni. Si usa infatti per l’indurimento delle arterie, per prevenire i coaguli nelle vene e nelle arterie, attacchi cardiaci, ictus cerebrale, ipertensione e colesterolo alto.
La vitamina C si usa anche per il glaucoma, per prevenire le cataratte, malattie alla vescica, carie ai denti, stitichezza, morbo di Lyme, per stimolare il sistema immunitario, per il colpo di calore, la febbre da fieno, l’asma, la bronchite, la fibrosi cistica, l’infertilità, il diabete, la sindrome della stanchezza cronica, l’autismo, malattie del collagene, artrite e borsite, per il mal di schiena, cancro e osteoporosi.
Si utilizza inoltre per migliorare la resistenza fisica, ritardare il processo dell’invecchiamento, per contrastare gli effetti collaterali causati dall’uso di cortisone e per alleviare i sintomi di disintossicazione durante il trattamento della tossicodipendenza.
A volte le persone applica la vitamina C sulla pelle, per proteggerla dal sole, dagli agenti contaminanti e altre sostanze pericolose presenti nell’ambiente. Tale vitamina si applica sulla pelle per alleviare i danni causati dall’esposizione alle radiazioni.
Come funziona la vitamina C?
La vitamina C (o acido ascorbico) è necessaria per lo sviluppo e il normale funzionamento di molte parti del corpo. Essendo un antiossidante, svolge un ruolo importante anche nel funzionamento del sistema immunitario.
Quanto è efficace la vitamina C?
Efficace per:
– La prevenzione e il trattamento della carenza di vitamina C e alcune condizioni patologiche ad essa correlate, tra cui lo scorbuto.
Probabilmente efficace per:
– Migliorare il modo in cui il corpo assorbe ferro;
– il trattamento di una malattia nei neonati, chiamata tirosinemia, se somministrata con una iniezione.
Molto probabilmente efficace per:
– le rughe. Le creme che contengono vitamina C (o vitamina C in combinazione con acetil – tirosina, cloridrato di zinco, ialuronato di sodio e bioflavonoidi) sembrano migliorare le rughe del viso causate dall’esposizione al sole;
– ridurre il rischio di alcuni tipi di tumore alla bocca e al seno. Funziona soltanto se si consuma frutta fresca e verdure ricche di vitamina C (non funziona con gli integratori vitaminici);
– il trattamento di un comune raffreddore. Esistono molte controversie circa l’efficacia della vitamina C per il trattamento del raffreddore. Tuttavia, la maggior parte delle prove mostrano che assumere alte dosi di vitamina C potrebbe accorciarne la durata in alcuni pazienti. Non è però efficace per la prevenzione;
– abbassare la pressione sanguigna. Prendere vitamina C con i farmaci tradizionali per il trattamento dell’ipertensione sembra diminuire di poco la pressione arteriosa sistolica (il numero maggiore), ma non sembra ridurre la pressione arteriosa diastolica (il numero minore nella lettura della pressione). Fare uso soltanto di integratori di vitamina C non sembra influire sulla pressione arteriosa;
– prevenire le scottature solari. Prendere vitamina C con vitamina E sembra prevenire le scottature solari. Ma prendere soltanto vitamina C non sembra prevenire le scottature solari;
– ridurre il rischio di malattia alla vescica biliare (detta anche colecisti o cistifellea). Esistono prove che indicano che prendere vitamina C potrebbe prevenire la malattia alla vescica biliare nelle donne. Ma non sembra avere effetto negli uomini;
– rallentare il peggioramento dell’osteoporosi. Assumere vitamina C sembra prevenire la perdita di cartilagine e il peggioramento dei sintomi dell’osteoporosi;
– il trattamento di una malattia oculare chiamata degenerazione maculare senile (DMS), quando si combina con altri farmaci. Prendere quotidianamente vitamina C in combinazione con vitamina E, beta – carotene e zinco sembra aiutare a prevenire la perdita della vista o a ritardare il peggioramento di questa malattia oculare in pazienti già colpiti e in fase avanzata. Non si hanno sufficienti informazioni per determinare se questa combinazione è utile a persone colpite dalla degenerazione maculare senile in modo meno grave o se previene la malattia. Prendere vitamina C insieme ad altri antiossidanti, ma senza zinco, non sembra avere alcun effetto sulla DMS;
– ridurre la quantità di proteine nell’urina in persone con diabete di tipo 2 (albuminuria). Ciò potrebbe essere utile per diminuire il rischio di sviluppare una malattia renale;
– l’arrossamento della pelle (eritema) dopo un trattamento cosmetico. Secondo alcune prove, l’uso di una crema a base di vitamina C può alleviare l’arrossamento e la sua durata, dopo che una persona si è sottoposta a un trattamento con laser per rimuovere cicatrici e/o rughe;
– ridurre le infezioni polmonari causate da un intenso esercizio fisico. Prendere tra 600 mg e 1 grammo di vitamina C al giorno prima di fare esercizio fisico intenso (come correre una maratona) potrebbe prevenire le infezioni del tratto respiratorio superiore. Molto spesso, questo tipo di infezioni si manifestano infatti dopo aver fatto tanto esercizio;
– il trattamento delle ulcere allo stomaco causate dal batterio Helicobacter pylori. Consumare vitamina C sembra ridurre alcuni degli effetti collaterali provocati dal trattamento. Una volta debellato il batterio, la vitamina C sembra ridurre la comparsa di lesioni/condizioni precancerose nel tessuto dello stomaco;
– Fare in modo che i farmaci che si usano per il dolore al petto, come la nitroglicerina, funzionino per più tempo;
– ridurre il rischio per le donne di soffrire di un disturbo del sistema cardiocircolatorio, chiamato malattia delle arterie periferiche;
– la prevenzione dell’indurimento delle arterie (arteriosclerosi);
– la prevenzione dei problemi renali relazionati con l’uso di mezzi di contrasto durante la prova diagnostica chiamata angiografia;
– diminuire la trasmissione dell’HIV dalla madre al suo bebè, quando si prende con vitamina B e E;
– ridurre le complicazioni dopo una frattura al polso, che si chiama sindrome da dolore regionale complesso ed è nota anche come distrofia simpatica riflessa;
– ridurre la quantità di piombo nel sangue, mangiando alimenti ricchi di vitamina C;
– ridurre le complicazioni di una gravidanza ad alto rischio (pre – eclampsia);
– migliorare il rendimento fisico e la forza degli anziani.
Probabilmente inefficace per:
– la prevenzione di un comune raffreddore;
– la riduzione del rischio di ictus cerebrale;
– ridurre il rischio di morbo di Alzheimer e altre patologie che colpiscono il cervello e producono perdita dell’intelletto;
– la prevenzione di una malattia agli occhi associata a un farmaco chiamato interferone;
– il trattamento della bronchite;
– diminuire i problemi alla pelle in persone in trattamento per il cancro con radiazione;
– la prevenzione del tumore al pancreas;
– la prevenzione del tumore alla prostata;
– la prevenzione del diabete di tipo 2.
Insufficienti prove per:
– La febbre da fieno (rinite allergica). Esistono risultati contraddittori circa gli effetti della vitamina C sui sintomi della febbre da fieno. Assumerla non sembra prevenire tale disturbo;
– le cataratte. L’informazione circa l’uso di vitamina C per prevenire le cataratte è contraddittoria. La vitamina C in combinazione la vitamina E e il beta – carotene non sembra avere effetti significativi sulla perdita della vista relazionata con l’età in persone ben nutrite che fanno uso di un integratore a lungo termine (in media per circa 6 anni). Altre ricerche invece suggeriscono che prendere per 10 anni un integratore multivitaminico che contiene vitamina C sembra prevenire le cataratte. L’uso di integratori per periodi più brevi non sembra funzionare;
– abbassare il colesterolo. L’acido ascorbico non sembra essere utile per abbassare i livelli di colesterolo in persone che inizialmente non li hanno molto alti. Non si conoscono gli effetti della vitamina C sui livelli di colesterolo;
– il tumore allo stomaco. I risultati delle ricerche circa il consumo di vitamina C (attraverso cibo e integratori) per prevenire il tumore allo stomaco, sono contrastanti. Il consumo di vitamina C insieme al beta – carotene (o beta – carotene con vitamina E) non sembra ridurre il rischio di contrarre un tumore allo stomaco. Esistono però prove che suggeriscono che la sola vitamina C potrebbe evitare che le lesioni precancerose nello stomaco si trasformino in tumore in persone con alto rischio di contrarre un tumore allo stomaco;
– lo stress mentale. Prove limitate suggeriscono che la vitamina C potrebbe ridurre la pressione arteriosa e i sintomi durante periodi di stress;
– il tumore alle ovaia. La vitamina C nella dieta non sembra avere effetti sul rischio di avere un tumore alle ovaia;
– la carie dentale;
– la tubercolosi;
– le piaghe da decubito;
– le ferite;
– il trattamento e la prevenzione dei danni cutanei causati dal sole, quando la vitamina C viene applicata a livello topico;
– la sindrome della stanchezza cronica;
– le malattie cardiovascolari;
– le malattie epatiche;
– le malattie renali;
– la fibrosi cistica;
– il tumore alla vescica;
– l’infertilità;
– il diabete;
– il morbo di Lyme;
– la stitichezza;
– l’acne;
– altre patologie.
Sono necessarie altre prove per confermare l’efficacia della vitamina C per questi usi.
Effetti collaterali e sicurezza della vitamina C (o acido ascorbico)
Molto probabilmente la vitamina C è sicura per la maggior parte delle persone, se assunta correttamente per via orale, secondo le dosi raccomandate, o se applicata a livello topico. In alcune persone potrebbe causare effetti collaterali minori, come nausea, vomito, acidità, ritorcimenti di stomaco e mal di testa. Le probabilità di sperimentare effetti collaterali aumentano all’aumentare il consumo di vitamina C. dosi maggiori ai 2000 mg al giorno probabilmente non sono sicure e possono provocare molti effetti collaterali, come calcoli renali e diarrea grave. In persone che hanno avuto un calcolo renale, dosi maggiori ai 1000 mg al giorno, aumentano molto il rischio di riapparizione di calcoli renali.
Avvertenze e precauzioni speciali:
– Gravidanza e allattamento al seno: se assunta nel rispetto delle dosi consigliate di 120 mg al giorno, probabilmente la vitamina C è sicura per le donne in gravidanza o in fase di allattamento al seno. Un consumo eccessivo durante la gravidanza può causare problemi al neonato;
– Angioplastica: immediatamente prima e dopo essersi sottoposti a un intervento di angioplastica, bisogna evitare integratori che contengono vitamina C o altre vitamine antiossidanti (beta – carotene, vitamina E) senza l’assistenza di un medico. Tali vitamine sembrare influire sulla fase di recupero;
– Cancro: le cellule cancerose contengono grandi quantità di vitamina C. in mancanza di ulteriori informazioni, consuma alte dosi di vitamina C solo se prescritte dall’oncologo;
– Diabete: la vitamina C potrebbe aumentare i livelli di zuccheri nel sangue. Nelle donne di maggiore età con diabete, dosi più alte di 300 mg al giorno aumentano il rischio di morte, causato da malattie cardiovascolari;
– Malattie legate alla concentrazione di ferro nel sangue, come la talassemia e l’emocromatosi: la vitamina C può facilitare l’assorbimento del ferro; ciò può peggiorare tali malattie del sangue. Evita quindi di assumere grandi quantità i vitamina C;
– Calcoli renali (o storia di calcoli renali): grandi quantità di vitamina C possono aumentare le possibilità di avere calcoli renali;
– Malattia del sangue, chiamata “malattia a cellule falciformi”: la vitamina C può peggiorare questa malattia; evita quindi di assumerla in grandi quantità.
La vitamina C può interagire con qualche farmaco?
Interazione moderata: fai attenzione con queste combinazioni
• Alluminio
L’alluminio è presente nella maggior parte degli antiacidi. La vitamina C può aumentare la quantità di alluminio che il corpo può assorbire; non è chiaro però se questa interazione deve destare preoccupazioni. Prendi la vitamina C due ore prima o quattro ore dopo aver preso un antiacido.
• Estrogeni
Il corpo scompone gli estrogeni per eliminarli. La vitamina C potrebbe ridurre la velocità con cui il corpo elimina gli estrogeni. L’assunzione di vitamina C insieme agli estrogeni potrebbe aumentare gli effetti e gli effetti collaterali degli estrogeni.
• Flufenazina (Prolixin)
Grandi quantità di vitamina C potrebbero diminuire le quantità di flufenazina nel corpo. Prendere vitamina C insieme alla flufenazina potrebbe ridurre l’efficacia del farmaco.
• Farmaci per il cancro (Chemioterapia)
La vitamina C è un antiossidante. Ciò che desta un poco di preoccupazione è il fatto che gli antiossidanti potrebbero ridurre l’efficacia di alcuni farmaci che si usano per il trattamento di un cancro. Ancora non si sa se si verifica o meno questo tipo di interazione.
• Farmaci per l’HIV
Fare uso di grandi dosi di vitamina C potrebbe ridurre la quantità che rimane nel corpo dei farmaci che si usano per il trattamento dell’HIV. Ciò potrebbe ridurre la loro efficacia.
Alcuni farmaci che si utilizzano per trattare l’HIV sono amprenavir (Agenerase), nelfinavir (Viracept), ritonavir (Norvir) e saquinavir (Fortovase, Invirase).
• Farmaci che si usano per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue (Statine)
Prendere vitamina C insieme alla vitamina E, al beta – carotene e al selenio potrebbe diminuire l’efficacia di alcuni farmaci che si usano per abbassare i livelli di colesterolo. Non si sa se la vitamina C, presa singolarmente, diminuisce l’efficacia di tali farmaci.
Alcuni farmaci che si usano per abbassare il colesterolo sono atorvastatina (Lipitor), fluvastatina (Lescol), lovastatina (Mevacor) e pravastatina (Pravachol).
• Niacina
Prendere vitamina C insieme alla vitamina E, al beta – carotene e al selenio potrebbe ridurre alcuni degli effetti benefici della niacina, tra cui l’aumento del colesterolo buono.
• Warfarin (Coumadin)
Il warfarin si usa per ritardare la coagulazione sanguigna. Grandi quantità di vitamina C potrebbero ridurre l’efficacia del warfarin e, di conseguenza, aumentare il rischio di coaguli. Fai esami del sangue regolarmente, poiché potresti aver bisogno di cambiare le dosi di warfarin.
Interazione lieve: presta attenzione a questa combinazione
• Paracetamolo o acetaminofene (Tylenol)
Il corpo scompone il paracetamolo o acetaminofene per eliminarlo. Grandi quantità di vitamina C possono ridurre la velocità con cui il corpo scompone tale farmaco. Non è chiaro se questa interazione dovrebbe destare preoccupazione.
• Aspirina
L’aspirina viene eliminata dal corpo attraverso i reni e con l’urina. Alcuni scienziati hanno espresso la loro preoccupazione circa la possibilità che la vitamina C potrebbe influire sul modo in cui il corpo elimina l’aspirina e potrebbe far aumentare la quantità di aspirina nel corpo. Ciò che desta preoccupazione è il fatto che in questo caso potrebbe aumentare il rischio di effetti collaterali legati all’aspirina. Tuttavia, alcuni studi suggeriscono che non bisogna preoccuparsi e che la vitamina C non interagisce in maniera significativa con l’aspirina. Alcune ricerche suggeriscono che, in realtà, prendere vitamina C con aspirina “ad azione tampone” potrebbe diminuire l’irritazione allo stomaco causata dall’aspirina.
• Nicardipina (Cardene)
La vitamina C viene assorbita dalle cellule. Prendere nicardipina insieme alla vitamina C può ridurre la quantità di vitamina che le cellule assorbono. Non si conosce il motivo di tale interazione.
• Nifedipina (Adalat, Procardia)
La vitamina C viene assorbita dalle cellule. Prendere nifedipina insieme alla vitamina C può ridurre la quantità di vitamina che le cellule assorbono. Non si conosce il motivo di tale interazione.
• Salsalato (Disalcid)
La vitamina C potrebbe ridurre la velocità con cui il corpo elimina il salsalato. L’assunzione di vitamina C insieme al salsalato potrebbe aumentare la quantità di salsalato nel corpo e aumentare gli effetti e gli effetti collaterali del salsalato.
• Trisalicilato di colina e magnesio (Trilisato)
La vitamina C potrebbe diminuire la rapidità con cui il corpo elimina il trisalicilato di colina e magnesio. Non è chiaro se questa interazione dovrebbe destare preoccupazione.
Dosaggio
Le seguenti dosi sono state studiate con la ricerca scientifica:
Per via orale:
○ Per lo scorbuto: 100 – 250 mg 1 – 2 volte al giorno per alcuni giorni;
○ Per il trattamento di un comune raffreddore: 1 – 3 grammi al giorno;
○ Per prevenire i danni ai reni legati al macchinario di contrasto che si usa per le prove diagnostiche: si usano 3 grammi di vitamina C prima dell’angiografia coronaria e dopo l’esame si usano 2 grammi di sera e altri 2 grammi al mattino successivo;
○ Per ritardare il progresso dell’indurimento delle arterie: si usano 250 mg di vitamina C a rilascio lento in combinazione con 91 mg (136 UI) di vitamina E due volte al giorno per 6 anni;
○ Per la tirosinemia in neonati prematuri con una alimentazione iperproteica: 100 mg di vitamina C;
○ Per ridurre la quantità di proteine nelle urine in pazienti con diabete di tipo 2: si usano 1250 mg di vitamina C insiema a 680 UI di vitamina E al giorno per 4 settimane;
○ Per prevenire la sindrome da dolore regionale complesso in pazienti con fratture al polso: 500 mg di vitamina C al giorno per 50 giorni.
La dose giornaliera raccomandata (RDA) per la vitamina Cè la seguente:
○ Età 0 – 12 mesi: il contenuto nel latte materno (antiche raccomandazioni specificano 30 – 35 mg);
○ Età 1 – 3 anni: 15 mg;
○ età 4 – 8 anni: 25 mg;
○ età 9 – 13 anni: 45 mg;
○ età 14 – 18 anni: 75 mg (ragazzi) e 65 mg (ragazze);
○ età a partire dai 19 anni: 90 mg (uomini) e 75 mg (donne);
○ donne in gravidanza o in fase di allattamento al seno di età inferiore ai 18 anni: 115 mg; di 19 – 50 anni: 120 mg. Le donne fumatrici dovrebbero assumere 35 mg in più sl giorno.
Non consumare dosi di vitamina C superiori alle seguenti:
○ Età 1 – 3 anni: 400 mg al giorno;
○ età 4 – 8 anni: 650 mg al giorno;
○ età 9 – 13 anni: 1200 mg al giorno;
○ adolescenti e donne in gravidanza o in fase di allattamento al seno di 14 – 18 anni: 1800 mg al giorno;
○ adulti e donne in gravidanza o in fase di allattamento al seno: 2000 mg al giorno.
Applicata sulla pelle:
– La maggior parte delle preparazioni topiche che si usano per l’invecchiamento cutaneo o le rughe va utilizzata quotidianamente. Alcuni studi hanno usato creme contenenti 5% – 10% di vitamina C. in uno studio venne utilizzata una formula specifica di vitamina C (Cellex – C High Potency Serum) e ne vennero applicate 3 gocce al giorno su diverse zone del viso. Tali preparazioni non vanno applicate su occhi e palpebre. Bisogna inoltre evitare anche il contatto con capelli e indumenti, poiché può causare decolorazione.
Autore | Anna Abategiovanni
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