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Vitamina E (tocoferolo) e Integrazione Alimentare

VITAMINA E (tocoferolo): proprietà, benefici e controindicazioni

La vitamina E, scientificamente conosciuta come tocoferolo, è una vitamina liposolubile, cioè che si scioglie nei grassi. Si trova in molti alimenti come gli oli vegetali, i cerali, la carne, pollame, le uova, la frutta, la verdura e l’olio di germe di grano. È disponibile anche come integratore.

La vitamina E si usa per il trattamento della carenza di vitamina E. È poco comune, ma si può riscontrare in persone con disturbi genetici e in neonati prematuri con un peso molto basso.

Alcune persone utilizzano la vitamina E per la prevenzione e il trattamento di malattie cardiovascolari, come l’indurimento delle arterie (arteriosclerosi), attacco cardiaco. Dolore al petto (angina pectoris), dolore alle gambe dovuto al blocco delle arterie e all’ipertensione.

La vitamina E si usa anche per il trattamento del diabete. Si usa per prevenire il cancro, in particolare il cancro ai polmoni e quello alla bocca nei fumatori. Ma si utilizza anche per prevenire cancro e polipi al colon – retto, il cancro allo stomaco, al pancreas e alla prostata.

Il tocoferolo si usa per le malattie cerebrali e del sistema nervoso, come il morbo di Alzheimer e altri tipi di demenza, per il morbo di Parkinson, per i crampi notturni, per la sindrome delle gambe senza riposo e per l’epilessia, se assunta insieme ad altri farmaci. La vitamina E si utilizza anche per una malattia genetica neuro – degenerativa, chiamata malattia di Huntington (o corea di Huntington) e altre malattie che coinvolgono nervi e muscoli.

Alcune persone assumono vitamina E per prevenire le complicazione al termine della gravidanza, dovute all’ipertensione (pre – eclampsia), per la sindrome premestruale (SPM), i periodi dolorosi, la sindrome della menopausa, le vampate di calore associate al tumore al seno e per le cisti al seno.

Tale vitamina si utilizza anche per ridurre gli effetti dannosi di alcuni trattamenti medici, come la dialisi e le radiazioni, e per ridurre gli effetti collaterali di alcuni farmaci, come la perdita di capelli in persone che stanno facendo uso di doxorubicin e il danno ai polmoni in persone che stanno prendendo amiodarone.

A volte il tocoferolo si usa anche per migliorare la resistenza fisica, aumentando l’energia, riducendo il danno muscolare dopo l’attività fisica e migliorando la forza muscolare.

In più si utilizza per le cataratte, l’asma, le infezioni respiratorie, le malattie della pelle, l’invecchiamento cutaneo, le scottature solari, la fibrosi cistica. L’infertilità, l’impotenza, la sindrome della stanchezza cronica, le ulcere peptiche, le malattie ereditarie e per prevenire le allergie.

Alcune persone applicano la vitamina E sulla pelle per impedire l’invecchiamento e per proteggerla contro gli effetti delle sostanze chimiche che si usano nella terapia contro il cancro (chemioterapia).

La American Heart Association raccomanda di assumere antiossidanti, come la vitamina E, adottando una dieta bilanciata, ricca di frutta, verdura e cereali integrali e di evitare gli integratori alimentari fino a quando non si avrà sufficiente informazione circa i rischi e i benefici di tali prodotti.

Come funziona la vitamina E?

La vitamina E (o tocoferolo) è necessaria per lo sviluppo e il corretto funzionamento di molti organi del corpo. Essendo un antiossidante, aiuta a ritardare i processi che provocano danno alle cellule.

Quanto è efficace la vitamina E?

Efficace per:

– La prevenzione e il trattamento della carenza di vitamina E.

Probabilmente efficace per:

– Il tumore alla vescica. Prendere 200 UI di vitamina E per via orale per più di 10 anni sembra aiutare a prevenire la morte per tumore alla vescica;
Vitamina E serve per
– il morbo di Alzheimer. La vitamina E potrebbe ritardare il peggioramento della perdita della memoria in quelle persone affette da un morbo di Alzheimer moderatamente grave. Tale vitamina non sembra però prevenire il progresso della malattia a partire dalla perdita lieve della memoria fino a un caso completamente dichiarato di Alzheimer;

– le mestruazioni dolorose (dismenorrea). Prendere vitamina E due giorni prima e per tre giorni dopo l’inizio delle mestruazioni sembra ridurre il dolore, l’intensità e la durata delle mestruazioni e anche l’entità del flusso di sangue;

– la sindrome premestruale (SPM). L’assunzione di vitamina E per via orale sembra ridurre l’ansia, le voglie e la depressione in alcune donne con SPM;

– il danno ai nervi relazionato con la chemioterapia. Fare uso di vitamina E prima e dopo essersi sottoposti alla chemioterapia con cisplatin potrebbe ridurre la possibilità di danni ai nervi;

– l’ictus cerebrale. Alcune ricerche mostrano che prendere vitamina E potrebbe diminuire lievemente la possibilità di soffrire un ictus cerebrale causato da un coagulo di sangue (ictus cerebrale ischemico). Fare uso di vitamina E potrebbe però aumentare la probabilità di soffrire un ictus cerebrale più grave, chiamato ictus cerebrovascolare emorragico, che si verifica in caso di emorragia nel cervello;

– una malattia del fegato chiamata steatoepatite non alcolica. Prendere tra le 400 e le 1200 UI di vitamina E al giorno sembra migliorare considerevolmente i sintomi negli adulti e nei bambini dopo 4 – 24 mesi di trattamento;

– ridurre i sintomi della malattia genetica neuro – degenerativa, chiamata malattia di Huntington (o corea di Huntington). La vitamina E naturale (RRR – alpha – tocopherol) può migliorare considerevolmente i sintomi in persone con malattia di Huntington precoce, ma non sembra essere di aiuto alle persone con una malattia avanzata;

– la degenerazione maculare legata all’età. Prendere la vitamina E per via orale in combinazione con la vitamina C, il beta – carotene e lo zinco potrebbe ritardare il peggioramento della degenerazione maculare senile avanzata (DMS). Non si hanno sufficienti informazioni per poter determinare se tale combinazione aiuti alle persone con casi meno avanzati di DMS o se prevenga la malattia. Per ottenere degli effetti sulla DMS è necessaria la presenza dello zinco nella combinazione;

– l’artrite reumatoide. A quanto pare, l’uso di vitamina E in combinazione con il trattamento convenzionale per l’artrite reumatoide fa registrare una maggiore diminuzione del dolore in persone affette da questa malattia. Tale combinazione non riduce però l’infiammazione e il gonfiore;

– migliorare il rendimento fisico e l’energia in persone di età avanzata;

– favorire il corretto funzionamento dei farmaci per il cuore chiamati “nitrati”;

ridurre emorragie cerebrali e cardiache in bebè nati prematuramente;

P U B B L I C I T A'

– il trattamento di una malattia oculare che colpisce la retina dei neonati chiamata fibroplasia retrolentale;

– favorire la guarigione degli occhi dopo un intervento chirurgico;

– le scottature solari;

– l’uveite;

– curare un tipo di ferita della pelle chiamata granuloma anulare, quando si applica sulla pelle;

– la demenza;

– la beta – talassemia;

– aiutare nel trattamento di un malattia metabolica ereditaria chiamata deficienza G6PD;

– i problemi renali che colpiscono i bambini (sclerosi glomerulare);

– la prevenzione del morbo di Parkinson;

– i disturbi del movimento, come la discinesia tardiva e la disprassia;

– l’ipertensione durante la gravidanza (pre – eclampsia);

– l’infertilità maschile;

– la fibrosi cistica causata dalle radiazioni.

Probabilmente inefficace per:

l’anemia in persone che si stanno sottoponendo a dialisi del sangue;

– il dolore al petto (angina pectoris);

– le vampate di calore in persone che hanno avuto un tumore al seno;

– l’indurimento delle arterie (arteriosclerosi);

– la difficoltà respiratoria dei neonati;

– le infezioni polmonari in persone di età avanzata;

– l’insufficienza cardiaca;

– il trattamento di malattie muscolari chiamate distrofia muscolare di Duchenne e distrofia miotonica;

– l’ipertensione;

– aiutare le persone che soffrono di claudicazione intermittente (zoppia) a cammina re senza dolore;

– un tipo do artrite chiamata osteoartrite. La vitamina E non sembra ridurre il dolore o la rigidità e non sembra ostacolare il peggioramento della malattia;

– il cancro alla testa e al collo;

– le ferite alla bocca in persone che fumano;

– il tumore al pancreas;

– il tumore alla faringe;

– ridurre le cicatrici dopo un intervento chirurgico;

– il tumore al colon – retto;

– una malattia oculare ereditaria chiamata retinite pigmentosa.

Molto probabilmente inefficace per:

– la prevenzione di malattie cardiovascolari. L’assunzione di integratori di vitamina E non previene le malattie cardiovascolari, ma potrebbe essere efficace aumentare il consumo di alimenti ricchi di tale vitamina;

– le malattie benigne del seno;

– il tumore al seno;

– il tumore ai polmoni;

– il tumore alla prostata. I risultati delle ricerche che sono state fatte sugli effetti della vitamina E e il rischio di tumore alla prostata sono contraddittori. Alcuni studi suggeriscono che prendere più vitamina E sembra prevenire questo tumore, ma altri più approfonditi non hanno dato risultati positivi. Altre ricerche hanno addirittura dimostrato che l’assunzione di vitamina E aumenta il rischio di tumore alla prostata. In generale, le migliori ricerche indicano che la vitamina E non aiuta a prevenire il tumore alla prostata e che potrebbe aumentare il rischio di svilupparlo.

Insufficienti prove per:

l’asma. Esistono risultati contraddittori circa l’influenza della vitamina E sull’asma. Alcune ricerche suggeriscono che consumare più vitamina E attraverso gli alimenti sembra prevenire l’asma, ma gli integratori di vitamina E non hanno lo stesso effetto;

– il cancro. Alcune ricerche suggeriscono che una combinazione di vitamina E, vitamina C, beta – carotene, selenio e zinco diminuisce il rischio di cancro negli uomini, ma non nelle donne. I ricercatori sospettano che gli uomini assorbono una minor quantità di queste vitamine dagli alimenti e, pertanto, ottengono un beneficio maggior dagli integratori;

– il tumore allo stomaco. Il consumo di vitamina E e al carotene o vitamina C e carotene non sembra ridurre il rischio di contrarre un tumore allo stomaco. Esistono però prove che suggeriscono che consumare più vitamina E attraverso gli alimenti potrebbe ritardare il progresso del tumore allo stomaco;

– la malattia del sangue, chiamata “malattia a cellule falciformi”. Prendere vitamina E con aglio invecchiato e vitamina C potrebbe essere utile per l’anemia a cellule falciformi.

– l’ictus cerebrale provocato da un coagulo (ictus ischemico). Esistono prove che mostrano che la vitamina E sintetica (all-rac-alfa-tocoferol) potrebbe aiutare a prevenire un ictus cerebrale in uomini fumatori con diabete e ipertensione;

– la vista offuscata in persone di maggiore età (cataratte);

– il diabete;

– la sindrome della stanchezza cronica;

– le allergie;

– le malattie della pelle;

– il cancro alla bocca;

– il cancro alla pelle;

– il cancro all’esofago;

– l’epilessia;

– i disturbi mestruali;

– un alto livello di grassi nel sangue;

– l’ictus cerebrale;

– i crampi alle gambe;

– la stitichezza;

– il raffreddore comune;

– altre patologie.

Sono necessarie altre prove per confermare l’efficacia della vitamina E per questi usi.

Effetti collaterali e sicurezza della vitamina E (o tocoferolo)

Probabilmente la vitamina E è sicura per la maggior parte delle persone sane, se assunta correttamente per via orale o se applicata a livello topico. In generale, se viene rispettata la dose raccomandata di 15 mg al giorno, non si verificano effetti collaterali.

Tale vitamina probabilmente non è sicura se viene assunta in dosi elevate. Se soffri di una malattia cardiovascolare o di diabete, non fare uso di dosi più alte di 400 UI al giorno. Alcune ricerche suggeriscono che dosi elevate potrebbero aumentare la possibilità di morte e causare anche altri effetti collaterali gravi. Più elevata è la dose, maggiore è il rischio di effetti collaterali gravi.
Vitamina E controindicazioni
Desta preoccupazione la possibilità che la vitamina E possa aumentare il rischio di ictus cerebrale grave, definito ictus cerebrovascolare emorragico, in quanto l’emorragia si verifica nel cervello. Alcune ricerche mostrano che prendere vitamina E in dosi di 300 – 800 UI al pgiorno potrebbe aumentare di un 22% la possibilità di soffrire di questo tipo di ictus cerebrale. Al contrario, però, tale vitamina potrebbe ridurre la possibilità di un ictus cerebrale meno grave, chiamato ictus cerebrale ischemico.

Dosi elevate possono anche causare nausea, diarrea, stanchezza, debolezza, prurito, mal di testa, vista offuscata, ematomi, emorragia e ritorcimenti di stomaco.

Avvertenze e precauzioni speciali:

Gravidanza e allattamento al seno: se assunta nel rispetto delle dosi consigliate, probabilmente la vitamina E è sicura per le donne in gravidanza o in fase di allattamento al seno. Ha destato una certa preoccupazione il fatto che il consumo di integratori alimentari di vitamina E potrebbe causare danni al feto, se assunti nella fase iniziale della gravidanza. È tropo presto per sapere se è giusto allarmarsi. Fino a quando non si avranno maggiori informazioni, non prendere integratori di vitamina E all’inizio della gravidanza, senza aver prima consultato un medico;

Angioplastica: immediatamente prima e dopo essersi sottoposti a un intervento di angioplastica, bisogna evitare integratori che contengono vitamina E o altre vitamine antiossidanti (beta – carotene, vitamina C) senza l’assistenza di un medico. Tali vitamine sembrare influire sulla fase di recupero;

Carenza di vitamina K: la vitamina E potrebbe peggiorare i problemi di coagulazione in persone con livelli molto bassi di vitamina K;

Retinite pigmentosa: 400 UI di all – rac – alpha – tocoferol (vitamina E sintetica) sembrano aumentare la rapidità di perdita della vista in persone con retinite pigmentosa. Quantità molto più basse (3UI) non sembra causare questo effetto. Se soffri di questa malattia, è meglio evitare l’uso di vitamina E;

Disturbi emorragici: la vitamina E potrebbe peggiorare questo tipo di disturbi. Se ne soffri, evita quindi l’uso di integratori di vitamina E;

Cancro alla testa o al collo: non assumere dosi di vitamina E pari o superiori alle 400 UI al giorno. Tale vitamina può aumentare le possibilità di ricomparsa del cancro;

Tumore alla prostata: desta preoccupazione il fatto che la vitamina E possa aumentare il rischio di sviluppare un tumore alla prostata. Non è chiaro quale sia l’effetto della vitamina E sugli uomini che già hanno un tumore alla prostata. Teoricamente, però, integratori di tale vitamina potrebbero peggiorare la situazione in uomini già affetti da questo tumore;

Chirurgia: la vitamina E potrebbe aumentare il rischio di emorragia durante e dopo l’intervento chirurgico. Smetti di assumere vitamina E almeno due settimane prima di sottoporti alla chirurgia.

La vitamina E può interagire con qualche farmaco?

Interazione moderata: fai attenzione con queste combinazioni

Ciclosporina (Neoral, Sandimmune)

Prendere grandi quantità di vitamina E con ciclosporina potrebbe aumentare la quantità di questa sostanza che il corpo assorbe. Aumentando l’assorbimento di ciclosporina, la vitamina E potrebbe aumentare gli effetti e gli effetti collaterali della sostanza.
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Farmaci alterati dal fegato (substrati del Citocromo P450 3A4 (CYP3A4))

Alcuni farmaci sono alterati e scomposti dal fegato. La vitamina E potrebbe aumentare la rapidità con cui il fegato scompone alcuni farmaci. Prendere tale vitamina insieme ad altri farmaci che vengono scomposti dal fegato può diminuire l’efficacia di alcuni farmaci.

Farmaci per il cancro (Chemioterapia)

La vitamina E è un antiossidante. Ciò che desta un poco di preoccupazione è il fatto che gli antiossidanti potrebbero ridurre l’efficacia di alcuni farmaci che si usano per il trattamento di un cancro. Ancora non si sa se si verifica o meno questo tipo di interazione.

Farmaci che ritardano la coagulazione del sangue (farmaci anticoagulanti/antiplacchettari)

La vitamina E potrebbe ritardare la coagulazione sanguigna. Assumerla insieme a farmaci che ugualmente ritardano la coagulazione del sangue potrebbe aumentare la possibilità di perdita di sangue e formazione di ematomi.

Alcuni farmaci che ritardano la coagulazione del sangue sono warfarin (Coumadin), aspirina, eparina, ibuprofene (Advil, Motrin), naproxen (Anaprox, Naprosyn) e altri.

Farmaci che si usano per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue (Statine)

Prendere vitamina E insieme alla vitamina C, al beta – carotene e al selenio potrebbe diminuire l’efficacia di alcuni farmaci che si usano per abbassare i livelli di colesterolo. Non si sa se la vitamina E, presa singolarmente, diminuisce l’efficacia di tali farmaci.

Alcuni farmaci che si usano per abbassare il colesterolo sono atorvastatina (Lipitor), fluvastatina (Lescol), lovastatina (Mevacor) e pravastatina (Pravachol).

Niacina

Prendere vitamina E insieme alla vitamina C, al beta – carotene e al selenio potrebbe ridurre alcuni degli effetti benefici della niacina, tra cui l’aumento del colesterolo buono.

Warfarin (Coumadin)

Il warfarin si usa per ritardare la coagulazione sanguigna. Anche la vitamina E può ritardare la coagulazione del sangue. Prendere la vitamina E insieme al warfarin potrebbe aumentare la possibilità di perdita di sangue e di formazione di ematomi. Fai esami del sangue regolarmente, poiché potresti aver bisogno di cambiare le dosi di warfarin.

Dosaggio

Le seguenti dosi sono state studiate con la ricerca scientifica:

Per via orale:

• Per la carenza di vitamina E: una dose tipica è di 60 – 75 UI al giorno di RRR – alfa – tocoferolo (vitamina E naturale);
Vitamina E dosaggi
• Per il disturbo del movimento chiamato discinesia tardiva: 1600 UI al giorno di RRR – alfa – tocoferolo (vitamina E naturale);

• Per migliorare l’infertilità maschile: si usano 200 – 600 UI al giorno di vitamina E;

• Per il morbo di Alzheimer: si usano fino a 2000 UI di vitamina E al giorno;

• Per la malattia del fegato chiamata steatoepatite non alcolica: sono state utilizzate 800 UI al giorno negli adulti e 400 – 1200 UI al giorno nei bambini;

• Per la corea di Huntington in fase iniziale: 3000 UI al giorno di RRR – alfa – tocoferolo (vitamina E naturale);

• Per prevenire il danno ai nervi causato dall’uso del cisplatin: 300 mg di vitamina E (alfa – tocoferolo) al giorno con ogni trattamento di chemioterapia e si continua per altri tre mesi dopo aver concluso il trattamento con cisplatin;

• Per il dolore dell’artrite reumatoide: 600 UI di vitamina E due volte al giorno;

• Per migliorare l’efficacia dei nitrati che si usano per le malattie cardiovascolari: 200 mg di vitamina E per tre volte al giorno;

• Per ridurre la proteina nelle urine in bambini affetti da una malattia ai reni, chiamata sclerosi glomerulare focale segmentata: 200 UI di vitamina E;

• Per la carenza di G6PD: 800 UI al giorno;

• Per la sindrome premestruale (SPM): 400 UI al giorno di RRR – alfa – tocoferolo (vitamina E naturale);

• Per la dismenorrea (mestruazioni dolorose): 200 UI di vitamina E al giorno o 500 UI al giorno, cominciando due giorni prima dell’inizio del ciclo mestruale e continuando per i primi tre giorni di mestruazioni;

• Per la fibrosi cistica causata dalle radiazioni: 1000 UI al giorno di vitamina E in combinazione con 800 mg di pentoxifillina;

• Per la beta – talassemia: 750 UI al giorno di vitamina E;

• Per la prevenzione di scottature solari: 1000 UI di RRR – alfa – tocoferolo (vitamina E naturale) in combinazione con due grammi di acido ascorbico (o vitamina C);

• Per prevenire un aumento della pressione arteriosa durante la gravidanza (pre – eclampsia) nelle donne con un alto rischio: 400 UI di vitamina E 1000 mg di vitamina C al giorno.

Per ottenere maggiori benefici, è opportuno assumere vitamina E elaborata in laboratorio (all – rac – alfa – tocoferol) con il cibo. Le dosi possono generare confusione. Le nuove linee guida indicano in milligrammi la dose giornaliera raccomandata (RDA) e il livello massimo di assunzione tollerabile (UL) della vitamina E, ma la maggior parte dei prodotti è etichettata ancora in Unità Internazionali (UI).

Autore | Anna Abategiovanni

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Chi sono? Viola Dante

Sono una farmacista. Ho studiato presso l'Università degli Studi di Palermo. Poi è arrivata la laurea: 110/110 e Lode. Il percorso di studi è andato benissimo ed ho preso tutto quello che potevo dai professori, ma oggigiorno sarebbe riduttivo descrivermi come una professionista del farmaco e della salute. Potrei piuttosto definirmi una farmacista blogger. Amo quello che faccio. Ed ancor di più amo offrire delle soluzioni che migliorino la salute degli italiani ormai vittima di bieche mistificazioni anche in questo campo. Spero di riuscire a trasmettervi la mia smisurata passione per la galenica e per la preparazione di rimedi naturali.

2 Commenti

  1. Ciao Viola,innanzitutto complimenti per la tua “OTTIMA” laurea.
    volevo chiederti un consiglio:
    devo assumere della Vitamina E (RIGENTEX 400) ma non so come prenderla, se al mattino o a sera, se a digiuno o a stomaco pieno.
    Potresti aiutarmi???
    Grazie 1000

    • Buonasera ixs e benvenuto,

      » cogliendo l’occasione anche per ringraziarla delle belle parole, le confesso che, nei casi in cui venga suggerito di assumere un integratore di vitamina e, bisognerebbe seguire la discrezionalità del medico.
      Diciamo che questa sarebbe la risposta pro forma.

      Ma io aggiungo che, essendo la vitamina E liposolubile, andrebbe presa non solo durante i pasti, ma con pasti nei quali ci sono dei grassi.
      Questo per migliorarne l’assorbimento.