Sottoporsi allo screening contro il cancro al polmone è cosa buona, giusta e vitale.
Proprio così: medici e specialisti raccomandano, soprattutto ai fumatori incalliti, di sottoporsi a questo particolare esame diagnostico teso ad individuare il cancro, in tempo.
Il Consiglio della Preventive Services Task Force degli Stati Uniti sta promuovendo questa importante prassi che risolverebbe una serie sterminata di problemi.
Numerose persone di età compresa tra i 55 ed i 79 anni hanno fumato un pacchetto di sigarette al giorno per 30 anni, o due pacchetti al giorno per 15 anni.
Lo screening è suggerito in particolare a questo tipo di fumatori ma anche a quelli che da tempo hanno abbandonato il vizio letale.
“L’evidenza ha dimostrato che possiamo evitare un sostanziale numero di decessi per cancro polmonare attraverso un’accurata campagna di screening“, ha dichiarato il dottor Michael LeFevre, in forza presso l’Università del Missouri, “circa 20.000 dei 160.000 decessi che si verificano ogni anno negli Stati Uniti potrebbero essere evitati grazie allo screening“.
Un gruppo indipendente di medici statunitensi nominati dal governo, negli ultimi anni ha sollecitato controlli per i tumori della mammella e del collo dell’utero tralasciando quelli per il cancro alla prostata. Gli esperti, infatti, pensano che gli esami del sangue del PSA (un livello che, se superato, indica la presenza di cancro alla prostata) negli uomini facciano più male che bene.
Ma il cancro del polmone resta il killer numero uno in tutto il mondo.
Quasi il 90 % delle persone muore di cancro al polmone che di solito viene intercettato troppo tardi.
Circa l’85 % dei tumori al polmone negli Stati Uniti sono attribuibili al fumo mentre il 37 % degli adulti americani sono ex fumatori. La task force stima che 10 milioni di americani si sottoporrebbe tranquillamente allo screening.
Gli strumenti medici utilizzati per effettuare lo screening sono generalmente composti dalla tac le cui scansioni, però, costano dai 100 ai 400 dollari e di solito non sono coperte dalle assicurazioni.
La task force ha cominciato a parlare dell’importanza dello screening del cancro ai polmoni già nel 2004. Da allora, un importante studio ha rilevato che lo screening avrebbe ridotto le probabilità di morire di cancro ai polmoni del 20 %.
“Lo screening non è obbligatorio ed indispensabile per tutti i fumatori“, ha dichiarato LeFevre, “ad esempio chi, come il presidente Barack Obama, che ha smesso di fumare da due anni un pacchetto di sigarette al giorno non appartiene al gruppo di persone ad alto rischio che invece devono sottoporsi al controllo“.
C’è un aspetto dello screening che merita attenzione e considerazione: la scansione tramite tac e raggi può aumentare il rischio di sviluppare la malattia. E’ importante, quindi, prestare attenzione a questo tipo di trattamento.
“Le scansioni sono importanti ma non costituiscono di certo la soluzione al problema principale: il vizio del fumo“, ha detto il dottor Peter Bach, esperto dello screening per il cancro al polmone, in forza presso il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York.
Il modo migliore per prevenire il cancro del polmone, a detta dell’esperto, è quello di smettere di fumare o di non iniziare mai.
“Astenersi dal fumo“, ha rincarato il medico, “comporta un indubbio vantaggio per i fumatori, per chi sta intorno e per la salute pubblica di tutti. Per questo bisogna capire fino in fondo i danni arrecati dal fumo (invecchiamento cutane, cancro, malattie, morte) ed evitare di rimanerne imbrigliati“.
Autore | Marirosa Barbieri
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